Differenza tra tassa automobilistica e tassa di circolazione

La legge di Bilancio 2020 ha apportato un cambiamento importante che ha investito sia l’IMU sia la TASI. Nello specifico, a partire dal 1° gennaio 2020 la TASI è stata abolita ed è stata rimpiazzata da una nuova IMU, la quale ha inglobato le vecchie IMU e TASI.
L’IMU 2020 entrerà in vigore in tutti i Comuni italiani, fatta eccezione per il Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano, in cui vigono delle forme impositive differenti.
Come funziona la nuova IMU 2020, soprattutto in relazione alla scadenza dei pagamenti? Quali sono state le proroghe e le novità introdotte a causa dell’emergenza coronavirus? In queste righe verrà esaminata la questione e sarà spiegato come comportarsi nel caso in cui non si fosse riusciti a rispettare la scadenza dell’acconto IMU prevista per il 16 giugno 2020.
La nuova tassa sulla casa dovrà essere pagata dai possessori di immobili, aree fabbricabili e terreni, ad eccezione della prima casa non di lusso, ovvero quelle che non appartengono alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
La scadenza del primo acconto dell’IMU non rientra tra le proroghe stabilite dal decreto Rilancio: per questo motivo non è stata spostata al 16 settembre, ma la data rimasta in vigore è rimasta la stessa indicata dalla legge di Bilancio 2020, ovvero il 16 giugno 2020. La seconda rata dovrà invece essere sostenuta il 16 dicembre 2020.
I codici tributo per il pagamento della prima rata sono stati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 29 del 29 maggio: nella pratica l’importo della prima rata dell’IMU 2020 corrisponde alla metà di quanto versato per IMU e TASI nel 2019.
I
cittadini che nel 2019 non erano in possesso di immobili e che, di
conseguenza, non hanno pagato né l’IMU né la TASI non dovranno
sostenere la rata prevista per il 16 giugno, ma potranno saldare il
pagamento dell’IMU 2020 direttamente il 16 dicembre 2020.
Il Governo ha dato in realtà ai singoli Comuni la possibilità di introdurre una proroga su base locale per il pagamento della prima rata IMU 2020: alla base di tale decisione di rinvio della scadenza ufficiale del 16 giugno 2020 ci potrebbe essere la volontà di sostenere le famiglie e le attività commerciali che sono state penalizzate di più dall’emergenza sanitaria.
Saranno 25 milioni i proprietari di immobili che non siano prima casa intesa come abitazione principale a dover sostenere il pagamento dell’IMU. Tra i soggetti esonerati ci sono i proprietari di immobili che appartengono alle seguenti categorie catastali:
La
legge di Bilancio 2020:
Con il termine abitazione principale ci si riferisce all’immobile nel quale il contribuente e la sua famiglia hanno stabilito la propria residenza anagrafica. Rientrano nella categoria anche:
L’esenzione sull’imposta IMU 2020 è valida anche per i possessori di immobili facenti parte delle categorie catastali C2, C6 e C7.
Tra le misure introdotte dal decreto Rilancio, ce ne sono state alcune che hanno riguardato in modo diretto la questione IMU. In particolare, è stata cancellata la prima rata per tutti gli immobili che fanno parte del settore turistico, che rientrano fra quelli più colpiti dall’emergenza epidemiologica.
L’esenzione è valida soltanto nel caso in cui il gestore e il proprietario della struttura ricettiva coincidano. La prima rata dell’IMU 2020 è stata dunque sospesa per:
Le due rate relative al pagamento dell’IMU 2020 potranno essere pagate in due modi differenti. Il primo consiste nel versamento tramite bollettino postale, il secondo nel pagamento tramite modello F24.
È anche possibile, nel caso in cui ci si volesse togliere il pensiero, pagare l’IMU in un’unica soluzione: in questo caso si dovrebbe però rispettare la scadenza prevista per la prima rata, ovvero il 16 giugno 2020.
Per quanto riguarda, invece, la dichiarazione IMU 2020, eventuali variazioni relative all’anno precedente dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2020, ai sensi dell’articolo 3 del DL 34/2019.
In base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2020, ogni singolo Comune avrà una sua autonomia per la definizione delle aliquote: per questo motivo, si consiglia ai cittadini che dovono calcolare gli importi da pagare di rivolgersi pressi di CAF convenzionati al fine di effettuare il calcolo dell’IMU 2020 sulla base delle delibere dei singoli Comuni.
Per i fabbricati e i terreni edificabili, l’aliquota di base sarà pari allo 0,86%, ma i Comuni possono scegliere di:
Per le abitazioni principali di lusso, invece, l’aliquota di base è pari allo 0,5% e il singolo Comune può scegliere se:
Per i fabbricati rurali, invece, l’aliquota di base è pari allo 0,1% e anche in questa evenienza il Comune potrà decidere di annullarla.
Per i fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, l’aliquota è pari allo 0,1% fino al 2021. I Comuni potranno in questo caso:
I soggetti che non hanno pagato la prima rata dell’IMU 2020 entro il 16 giugno 2020 saranno soggetti ad alcune sanzioni, che potranno essere ridotte attraverso l’applicazione del ravvedimento operoso.
Nella pratica, ciò che cambia nel calcolo della sanzioni da pagare è il tempo intercorso fra la scadenza e il momento in cui si effettuerà il pagamento. Ci sono 5 tipologie di ravvedimento operoso che entrano in gioco in relazione all’IMU:
Ecco a quanto corrispondono le relative sanzioni da pagare sulla base della tipologia di ravvedimento effettuata.
Tipologia di ravvedimento | Sanzione prevista |
Ravvedimento sprint | Avviene entro 14 giorni dalla scadenza: la sanzione è dello 0,1%, pari a 1/10 di quella ordinaria dell’1% per ogni giorno di ritardo |
Ravvedimento breve | Avviene entro 30 giorni dalla scadenza: la sanzione è pari all’1,5% rispetto all’importo dovuto |
Ravvedimento medio | Avviene entro 90 giorni dalla scadenza: la sanzione è pari all’1,67% rispetto all’importo dovuto |
Ravvedimento lungo | Avviene oltre 90 giorni dalla scadenza: la sanzione è pari al 3,75% rispetto all’importo dovuto |
Ravvedimento lunghissimo | Il pagamento avviene entro due anni dalla violazione: la sanzione è pari al 4,29% dell’importo dovuto. Se si superano i due anni, oltre alla cartella esattoriale si riceverà anche una sanzione del 5%. |
L’imposta municipale unica non fa parte dei pagamenti prorogati al 16 settembre dal decreto Rilancio: la scadenza del primo pagamento è fissata al 16 giugno 2020.
Dal 1° gennaio 2020 ci sarà una nuova IMU che sarà inglobata alla vecchia TASI, imposta che sarà invece del tutto abolita.
L’ICI, ovvero l’imposta comunale sugli immobili in vigore prima dell’introduzione dell’IMU, è stata abolita dal decreto di legge n. 93 del 2008.