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Pensione opzione donna INPS: ultimissime sui requisiti e come si calcola nel 2025

La Manovra finanziaria 2025 conferma le novità approvate in merito al trattamento pensionistico anticipato dedicato alle lavoratrici, il regime Opzione donna, già nel 2024. Rivediamo nel dettaglio quali sono.

opzione donna 2025
  • La manovra finanziaria 2025 ha confermato il trattamento pensionistico anticipato noto come Opzione donna.
  • Si tratta di un regime con il quale le lavoratrici potranno accedere in via anticipata al trattamento pensionistico.
  • Il ricorso a opzione donna, per quanto comporti una riduzione dei limiti di età per accedere al trattamento pensionistico, ha come conseguenza anche la riduzione dell’assegno periodico versato.

La Manovra finanziaria 2025 ha introdotto una proroga sul regime pensionistico denominato Opzione Donna. Tramite tale sistema le lavoratrici possono accedere al trattamento pensionistico in via anticipata rispetto agli ordinari limiti di età.

In più occasioni, il legislatore ha modificato questo regime, adeguando i requisiti anche all’aspettativa di vita media e alle esigenze comunitarie; l’Unione Europea, infatti, richiede agli Stati membri di avere un’età pensionabile media omogenea in tutta l’area comunitaria.

Nel seguente articolo ti spiegheremo cos’è Opzione donna. In particolare, ci soffermeremo su:

  • i requisiti per accedere al regime in vigore nel 2025;
  • come si presenta la relativa domanda di pensionamento;
  • come funziona il calcolo;
  • quanto si perde.

Riforma pensioni Opzione donna: come è cambiato

Con opzione donna si intende un regime pensionistico introdotto dall’art. 1, comma 9, della l. 243 del 2024. Questo regime consente alla lavoratrici di accedere al regime pensionistico in via anticipata, rispetto agli ordinari limiti di età, ovvero 67 anni (requisito valido anche gli uomini).

In un primo momento, l’accesso a opzione donna era riservato alle lavoratrici con 35 anni di contributi e:

  • 57 anni di età, se dipendenti del settore pubblico o privato;
  • 58 anni di età, se lavoratrici autonome.

Come anticipato, l’istituto in questione è stato spesso modificato dal legislatore: la modifica più significativa risale al 2017, anno in cui è stata estesa la possibilità di accedere ad opzione donna alle lavoratrici che non avessero maturato, entro il 31 dicembre 2015, i requisiti normalmente richiesti. In particolare, si concedeva la possibilità alle lavoratrici che non avessero maturato una frazione di 3 mesi all’età anagrafica.

Nel 2019, invece, sono stati modificati i limiti anagrafici, ovvero sono stati mantenuti i 35 anni di contributi, ma è stata prevista un’età anagrafica pari o superiore a:

  • 58 anni per le lavoratrici dipendenti;
  • 59 anni per le lavoratrici autonome.

Opzione donna consente alle lavoratrici di accedere al trattamento pensionistico solo ad una condizione, cioè se si sceglie di adottare il sistema di calcolo contributivo integrale.

LEGGI ANCHE Quali sono i requisiti per andare in pensione anticipata nel 2025?

Opzione donna cos'è e come è cambiato nel tempo
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Pensione opzione donna 2025: come sarà?

Chi può andare in pensione nel 2025 con opzione donna? La Manovra finanziaria ha mantenuto le modifiche che erano state previste per il 2024, ovvero un adeguamento dei requisiti di età all’aspettativa di vita.

Anche nel 2025, alle lavoratrici sarà richiesta l’età di 61 anni, con la possibilità di ottenere la riduzione per figlio di uno o due anni, come segue:

  • 60 anni di età per donne con un figlio;
  • 59 anni di età per donne con più figli.

Gli anni di contributi richiesti restano invariati, quindi sono sempre 35.

In aggiunta, com’è stato previsto dalla legge di bilancio 2023, per accedere si dovrà appartenere a una delle seguenti categorie:

  1. essere caregiver e assistere, da almeno 6 mesi, una persona disabile (ai sensi della legge 104) convivente;
  2. avere un’invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 74%;
  3. essere dipendente oppure essere stata licenziata da un’azienda che si trova in una situazione di crisi, con tavolo aperto presso il Ministero del Lavoro.

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Quando è possibile presentare richiesta per Opzione donna?

È possibile accedere al regime pensionistico Opzione donna decorsi:

  • 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
  • 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, se in cui il trattamento fosse liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Di seguito una tabella ricapitolativa.

OPZIONE DONNA  
Soggetti interessatiEtàContributi al 31 dicembre Finestra mobile
lavoratrici subordinate  58 anni35 anniDopo 12 mesi dal  raggiungimento dei requisiti
lavoratrici autonome 59 anni35 anniDopo 18 mesi dal   raggiungimento dei requisiti
Opzione donna domanda online requisiti esempio

Nuova Opzione donna: calcolo pensione

Il regime di opzione donna prevede che per il calcolo dei contributi si adotti il sistema contributivo. Questo sistema comporta una riduzione dal 25 al 35% circa all’importo dell’assegno pensionistico.

Si considerano ai fini del raggiungimento del requisito per l’accesso al sistema pensionistico:

  • i contributi obbligatori da riscatto o da ricongiunzione;
  • i contributi volontari e figurativi. Per esempio si conteggiano i versamenti per il riscatto della laurea. 

Non si considerano invece i  contributi figurativi accreditati per malattia e disoccupazione dei lavoratori dipendenti privati.

Come chiarito poi dall’INPS, la lavoratrice può accedere al pensionamento anticipato anche successivamente alla scadenza del regime opzionale. Per esempio, una lavoratrice che abbia perfezionato i requisiti entro il 2021, può accedere al regime di Opzione Donna anche dopo la data di apertura della relativa finestra mobile

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Opzione Donna: quando fare domanda

È possibile fare domanda di accesso a Opzione Donna tramite il sito internet dell’INPS. Sarà necessario accedere tramite SPID, CIE o Carta Nazionale dei Servizi. Dovrai poi compilare il modulo di domanda telematica. 

La domanda può anche essere presentata tramite patronati o altri soggetti autorizzati, nonché tramite il servizio del Contact Center telefonico dell’INPS, disponibile al numero 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164 164 da rete mobile.

Sarà necessario presentare i seguenti documenti:

  1. carta di identità e codice fiscale;
  2. certificazione della situazione contributiva;
  3. certificazione di invalidità o documentazione che attesti di essere cargiver;
  4. dichiarazione del datore di lavoro nell’ipotesi di licenziamento o azienda in crisi.

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Opzione donna: come fare domanda?

Opzione donna conviene?

Considerate le diverse modifiche che sono state apportate ai requisiti di accesso a Opzione donna, nel corso degli ultima anni il numero di domande si è drasticamente ridotto. A questo cambiamento, legato ai paletti che sono stati adottati, c’i sono altri motivi ‘è un altro motivo per il quale questa tipologia di pensione potrebbe non essere particolarmente conveniente.

Si tratta della riduzione dell’assegno pensionistico, dovuta al fatto che il calcolo si basa sul sistema contributivo. Ad ogni modo, se si fosse in possesso dei requisiti richiesti dall’attuale normativa, può essere utile contattare un consulente o anche un avvocato esperto in diritto del lavoro e previdenza per valutare la propria situazione personale e comprendere quale sia la convenienza effettiva.

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Opzione donna – Domande frequenti

Che cos’è opzione donna?

Opzione donna è un regime pensionistico che consente di accedere al trattamento in via anticipata, cioè prima dei 67 anni e 6 mesi normalmente richiesti. È riservato alle lavoratrici.

Quale sarà il futuro di Opzione donna?

I requisiti per opzione donna 2023 sono pari a 35 anni di contributi versati, 60 anni di età, con la possibilità di ridurli a 59 o 58, a seconda che si abbia un figlio o due figli.

Chi può accedere all’opzione donna 2025?

I requisiti per opzione donna 2024 sono 35 anni di contributi versati, 61 anni di età, con la possibilità di ridurli a 60 o 59 a seconda che si abbia un figlio o due figli.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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