Conciliazione in sede sindacale: quanto dovrebbe essere la cifra?
Da fine febbraio 2020 in concomitanza con la sopravvenuta emergenza sanitaria l’azienda non ha più una collocazione per me e io mi trovo a casa pur percependo lo stipendio ma senza di fatto lavorare.
Sono stato più volte contattato dall’ufficio legale dell’azienda che vuole procedere ad una conciliazione in sede sindacale, a fronte di un licenziamento “mascherato” per motivo discipilnare ( perchè non possono licenziare per giustificato motivo oggettivo fino al 17 novembre salvo proroghe del governo) In questo accordo mi propongono la somma di euro 13.000 a titolo di offerta conciliativa ex art. 6, comma 1, D. Lgs. 23/2015 (“Importo Conciliativo Esente”)
Volevo chiedere un parere se secondo voi questa cifra è congrua, in riferimento alla situazione attuale ( se dal 17 novembre possono licenziare per motivo oggettivo avrei diritto solo al preavviso) e alla mia anzianità di servizio e la ral percepita. Oltre a questa cifra perceiprei il tfr. Preciso che nella bozza di accordo vi è indicato espressamente che io rinuncio all’indenità di preavviso.
Risposte degli avvocati
Buona sera,
a mio parere è congrua perché compensata abbondantemente dalle somme che le sono state riconosciute nella proposta di conciliazione stragiudiziale.
Saluti.
Buonasera,
occorre esaminare la documentazione in suo possesso relativa al rapporto di lavoro e avere ulteriori informazioni per fornirle parere adeguato in merito. In ogni caso in situazioni come questa è sempre consigliabile avviare una trattativa stragiudiziale con l'azienda finalizzata alla conciliazione mediante un legale, che possa fornirle il giusto supporto in questa fase.
Sono a sua disposizione per fornirle assistenza legale in merito, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo.
Cordiali saluti
Avv Valeria Pietra