Persona portatrice di handicap cognitivo e tutore: regole

Una persona portatrice di handicap cognitivo, per legge, ha diritto ad un giudice tutelare e di un avvocato che sia da tramite con il suddetto giudice, il quale a suo tempo nominò una sorella o un fratello come tutrice/re. Per poter usufruire di cure mediche impegnative-cure dentali o protesi bisogna produrre delle istanze che l'avvocato presenterà al giudice tutelare per le quali ci sarà bisogno di spese non indifferenti, a carico della famiglia del tutelato. Se i fratelli non dispongono di possibilità economiche per affrontare queste spese sanitarie, perché non si potrebbero utilizzare le sostanze economiche dell'interessata nonostante abbia delle risorse economiche a sua disposizione? Perché invece il tutore che viene nominato esternamente alla famiglia, questi si che potrebbe utilizzare i denari della persona portatrice di handicap per le spese suddette e per isuoi emolumenti spettanti?
Utente 6693

L’Avvocato risponde:

Gentile Utente, Il tutto dovrebbe essere indirizzato all'attenzione del Giudice Tutelare, per poter ottenere un'autorizzazione in tal senso. Maggiori informazioni possono però essere date solo tramite una approfondita disamina della documentazione, pertanto La invito a contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo e/o richiedere una consulenza. Cordialmente Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

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