Remissione querela: domande

Buongiorno, ho subito una lesione colposa lieve da 7 giorni di prognosi. Chi me l'ha causata non ne ha voluto sapere di assumersi la colpa, quindi l'ho querelata. Il tentativo di conciliazione in questura non è andato a buon fine e non ho ritirato la querela. Dopo due anni, in cui pensavo che la querela fosse stata archiviata vista la tenuinità dei fatti (al 90% doveva essere archiviata, secondo avvocati e questura), mi arriva la convocazione dal giudice di pace per il procedimento. Personalmente non ho intenzione di procedere, in quanto ritengo più alto lo stress, che il beneficio di un procedimento simile, non mi sono costituito parte civile e non lo farò, quindi pensavo di rimettere la querela prima della prima udienza. Le mie domande sono sostanzialmente rivolte alla remissione: - il querelato ha vantaggio a non opporsi alla remissione, in quanto se fatta prima della prima udienza, non avrà nessuno strascico giudiziale ed avrà quindi un'"assoluzione piena" in quanto il processo non è mai iniziato? - il querelato dovrà sostenere dei costi verso lo stato, oltre a quelli del suo avvocato? - il querelato può in qualche modo rivalersi su di me per ripicca, tipo denunciandomi per qualche motivo? Lui sostiene di non avermi fatto nulla, io ho testimoni che dicono il contrario e lui ovviamente i suoi, resta il fatto che io ho un danno fisico, lieve, ma permanente. - cambia qualcosa, sia dal lato giudiziale, che economico, se riemetto la querela prima della prima udienza dal giudice di pace, o alla prima udienza con tentativo di conciliazione? La ringrazio molto, codiali saluti
Utente 13836

L’Avvocato risponde:

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Gino Moroni
Avvocato Penalista

Risposta in data 21/03/2022

Buongiorno. Se non si presenta alla prima udienza davanti al Giudice di Pace è molto probabile che verrà rifatta una seconda citazione con l'espressa indicazione che il non presentarsi sarà valutato come volontà implicita di remissione della querela. SIa che rimetta la querela esplicitamente, sia che ciò avvenga secondo il predetto meccanismo, il querelato ha certamente interesse alla accettazione della remissione della querela, posto che, in questo caso, sarà come se nessun procedimento penale fosse mai iniziato nei suoi riguardi. Non si tratta di assoluzione ma di "non procedibilità", che non implica alcun giudizio nel merito dei fatti storici accaduti. Il querelato dovrà chiaramente sostenere le spese legali del proprio avvocato per l'attività svolta, ma non necessariamente anche le spese di giustizia, che dipendono dalla decisione del Giudice. Il querelato potrebbe, ricorrendone i presupposti, procedere nei Suoi riguardi per il reato di calunnia, qualora avesse le prove che la querela fatta era falsa. Per quanto riguarda il lato economico, se Lei non è assistito da un legale, per Lei non cambierà niente. Porgo cordiali saluti, rendendomi disponibile qualora fosse necessaria assistenza, operando in tutto il territorio nazionale. Avv. Gino Moroni - Foro di Bologna

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