Mi preparo alla seconda mediazione. Mio padre deceduto (8/2018) ancora in vita e malato, era già nullatenente. La coniuge anni prima aveva acquistato degli immobili a nome di lei, non mi è noto con quali soldi, per poi donarli a mia sorella. Il c/c banc. condiviso con la moglie ed estinto un mese dopo il suo decesso, e usato per l’acquisto di un immobile, a suo usufrutto e di “nuda proprietà della sorella. Nel testamento vengo ignorato, ma avrei diritto come legittimo ad ‘un terzo della massa ereditaria. Dopo indagini tramite agenzia, non esistono altri averi risalenti a mio padre. È chiaro che il tutto è stato pianificato per non lasciarmi niente. Andando a giudizio, rischio di avere più spese per l’avvocato o indagini che di un concreto ricavo. Vi sono altre strade da percorrere? Mio padre era dirigente aziendale, con una pensione da parlamentare. Non conta niente la frase nel testamento “..in caso di mia morte, è mio fermo e unico desiderio che tutti i miei beni, siano essi mobili, immobili e ogni altro mio avere, vadano soltanto alle persone di seguito indicate..” Cioè moglie e figlia (sorella consanguinea). Non indica ciò che vi erano dei beni i quali sono stati sottratti?
Buongiorno con la presente si richiede un chiarimento da esperti, a seguito del decesso di mia madre abbiamo scoperto che aveva in casa molta corrispondenza "chiusa" tra questi parecchi avvisi di paga … Leggi tutto
Quesito: a seguito successione da testamento olografo verso parenti di V grado (cugini), nella consegna dei documenti, l'erede principale non ha portato a conoscenza agli altri eredi le somme dei cont … Leggi tutto