Buongiorno Vorrei segnalare un problema che reputo molto grave riguardante una domanda di invalidità civile inviata all’INPS per conto di mia mamma nell’ormai lontano novembre 2019.In tale data ho regolarmente trasmesso la domanda tramite un CAAF CISL della mia zona dopo che il nostro medico di base (mio è di mia mamma) aveva inoltrato certificato in via telematica di accertamento di invalidità come da prassi. Premesso che mia mamma ha 89 anni e che questa e la terza o quarta, non ricordo bene, domanda di invalidità, nella prima molti anni fa gli fu assegnata un’invalidità del 85% fino ad arrivare all’ultima dove gli hanno riconosciuto il 100% ma senza accompagno. Il patronato dove ho inoltrato la domanda mi ha detto che avrebbero dovuta chiamare a fare la visita per l’accertamento entro 60 giorni dalla richiesta. Purtroppo nei primi mesi del 2020 con l’emergenza covid 19 si è bloccato tutto ed è iniziata una lunga attesa che continua fino a oggi ,inutili fino a oggi sono state le mie numerose telefonate al call center dell’INPS o direttamente presso gli uffici competenti sempre uno scarico di responsabilità tra l’INPS e Asl che ha competenza per le visite mediche di accertamento i quali addebitano tutto all’emergenza in corso. Un ultimo responsabile che ho contattato ha in effetti riconosciuto “bontà sua” che gli accertamenti sospesi appunto per l’emergenza covid erano ripresi nel mese di giugno e che comunque i tanti mesi di attesa non si potevano in ogni caso giustificare. In ogni caso comunque nè l’Inps e nemmeno L’Asl hanno comunque inviato una qualsiasi comunicazione per intanto scusarsi dell’accaduto e darmi un’indicazione di quanto tempo ancora mia mamma dovrà aspettare. Credo che ci siano le condizioni a questo punto per chiedere un risarcimento per il danno che comunque mia mamma e io (che sono l’unico figlio convivente) stiamo avendo per le tante spese che dobbiamo sostenere soprattutto considerando che mia mamma non e autosufficiente e deve essere assistita per qualsiasi cosa dal mangiare a vestirsi e andare in bagno e che pertanto mi costringe quanto devo uscire per lavoro o altro a lasciare una persona che si occupa di lei. Alla presente allego sia la copia della domanda trasmessa dal patronato e inoltre l’ultimo verbale dell’INPS dove si attesta che mia mamma e invalida al 100% e non autosufficiente. Non penso che sia giusto dover ancora aspettare a distanza di più di 1 anno senza neppure sapere quanto tempo dovrà ancora passare. Vi chiedo gentilmente se ci sono gli estremi per un azione legale con richiesta di danni e se soprattutto quanto finalmente verrà chiamata a fare la visita legale e si spera riconosciuto il suo diritto a percepire l’indennità di accompagnamento non si potranno richiedere anche le somme arretrate che gli sarebbero spettate se fosse stata chiamata molto prima a fare l’accertamento medico. Attendo vs. Riscontro cordiali saluti.
Buonasera, per valutare un'azione di risarcimento danni occorrerebbe approfondire la questione, detto questo, al fine di accelerare i tempi per la visita di Sua madre, provveda ad inviare formale comunicazione di diffida, meglio se tramite un avvocato di Sua fiducia. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo Torino - Milano
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