Assegni familiari convivenze di fatto: c'è un abuso?
Salve, ho un problema con la sede INPS di *****... in seguito alla legge 76/2016 ho regolamentato la mia convivenza di fatto stipulando un contratto e registrandolo all'ufficio anagrafe del comune di *****, ho poi fatto richiesta all'INPS per ottenere gli assegni familiari per la mia convivente e per suo figlio non riconosciuto dal padre come scritto sulla stessa circolare 84 del 5/5/2017 emanata dall' INPS che recita: Ai fini della misura dell’ANF, per la determinazione del reddito complessivo è assimilabile ai nuclei familiari coniugali la sola situazione dei conviventi di fatto, di cui ai commi 36 e 37 dell’art.1 della legge n.76/2016, che abbiano stipulato il contratto di convivenza di cui al citato comma 50 dell’art.1 della legge n.76/2016, qualora dal suo contenuto emerga con chiarezza l’entità dell’apporto economico di ciascuno alla vita in comune. Dopo quasi un anno di attesa mi respingono la domanda motivandola con : il nucleo non è composto da un coniuge non legalmente ed effettivamente separato ecc. ecc. Faccio ricorso tramite il patronato e mi respingono anche il ricorso motivandolo con tutt'altra cosa, dicendo che il contratto di convivenza è stato stipulato in separazione dei beni e non in comunione dei beni come invece (secondo loro) è scritto nell'articolo 1 comma 53 della regge 76/2016 che invece recita così: Il contratto di cui al comma 50 reca l'indicazione dell'indirizzo indicato da ciascuna parte al quale sono effettuate le comunicazioni inerenti al contratto medesimo. Il contratto PUO' contenere: a) l'indicazione della residenza; b) le modalita' di contribuzione alle necessita' della vita in comune, in relazione alle sostanze di ciascuno e alla capacita' di lavoro professionale o casalingo; c) il regime patrimoniale della comunione dei beni, di cui alla sezione III del capo VI del titolo VI del libro primo del codice civile. 54. Il regime patrimoniale scelto nel contratto di convivenza PUO' essere modificato in qualunque momento nel corso della convivenza con le modalita' di cui al comma 51. Ho parlato con la persona che ha firmato la risposta di rifiuto della domanda in quanto il mio regime patrimoniale è in separazione dei beni e mi ha detto che per lei è giusto così e che respingerà qualunque altro mio ricorso e che posso solo andare per vie giudiziarie o in alternativa cambiare il mio regime patrimoniale e rinunciare a tre anni di arretrati... Vorrei gentilmente un Vostro parere sul caso e se ci sono i presupposti per una denuncia penale per abuso in atti di ufficio nei confronti della dipendente INPS. Anticipatamente ringrazio.
Gentile Utente, La Sua richiesta merita un accurato approfondimento. Per una consulenza ( a pagamento) può contattarmi ai recapiti presenti sul mio website. Cordiali Saluti Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo Matrimonialista - Divorzista MILANO - BARI
Migliaia di persone cercano un parere legale come questo. Registrati come avvocato e trova nuovi contatti.
Buongiorno sono padre, separato, di una ragazza da poco maggiorenne, gli assegni familiari li ha sempre percepiti solo la madre, per recuperare il 50% di tali assegni degli ultimi 5 anni cosa dovrei f … Leggi tutto
Salve sig.Avvocato, vi scrivo per una consulenza riguardo quelli che sono i miei diritti e come intervenire nella mia situazione. Da quando ne ho memoria vivo in un contesto familiare difficile, genit … Leggi tutto
Buongiorno, vi scrivo perché a partire dal 2003 mio padre, essendosi divorziato da mia madre, avrebbe dovuto versare un assegno mensile per il mio mantenimento di 300€ al mese, cosa che non ha mai fat … Leggi tutto