Salve, scrivo perché sto insieme al mio compagno da circa 12 anni e abbiamo insieme una bimba di 3 anni..allora questa è la situazione: è da qualche anno che le cose tra di noi non vanno bene per niente..sono molto amareggiata e delusa da questa situazione. Purtroppo lui negli anni si è rivelato essere molto poco empatico, comprensivo, protettivo, amorevole e le cose da quando è nota nostra figlia sono nettamente peggiorate perché alle prime difficoltà (soprattutto quando io avevo più bisogno di aiuto con la Bambina lui spariva con scuse del tipo che aveva impegni ecc) lasciandomi completamente sola a gestire lo stress. Con il trascorrere degli anni io mi sono sempre più stufata di questa situazione e ora sono arrivata veramente al limite. Ho provato più e più volte a parlare con lui per spiegargli la situazione e ciò di cui avevo bisogno ma lui ha sempre fatto finta di capire ma in realtà poi non cambiava mai nulla. Ora non ce la faccio più. Il Problema è che insieme abbiamo un’attività che però è intestata solo a me ma che gestisce più lui perché io con la bimba piccola faccio fatica ma che sto per chiudere perché le cose non vanno bene. Lui quindi ufficialmente risulta disoccupato. Abbiamo insieme una casa di proprietà. La mia domanda è a cosa vado incontro economicamente parlando separandomi da lui visto è considerata che non posso contare sull’aiuto economico di nessuno?per la bambina l’affidamento congiunto sarebbe possibile anche se lui sono sicura che non farebbe mai una separazione consensuale ma cercherebbe di mettermi i bastoni tra le ruote ? Grazie a chi potrà rispondermi
Gentile Utente, le esprimo innanzitutto la mia comprensione per il difficile momento che sta vivendo con il suo compagno, con la sua bimba di 3 anni, e con il suo lavoro; comprendo, davvero, la sua amarezza. Per poterle dare un consiglio legale o comunque esserle d'aiuto, dovrebbe però precisare se è legalmente sposata con il suo compagno o se invece convivete da 12 anni senza però aver contratto matrimonio; solo in quest'ultimo caso può parlarsi tecnicamente di una separazione consensuale. In ogni caso, quanto all'affido della bimba, tanga presente che l'affidamento condiviso è la regola che disciplina l'affidamento dei figli a seguito della cessazione della relazione affettiva e quindi della convivenza tra i genitori. Attraverso il modello dell'affidamento condiviso, si vuole garantire : 1) l'esercizio effettivo della responsabilità genitoriale da parte di entrambi i genitori; 2) La partecipazione di entrambi i genitori alla cura e all'educazione dei figli; 3) La necessità di prendere insieme le decisioni di maggiore interesse per i minori (ad esempio quelle relative come quelle relative alla scuola, alla salute e alle scelte educative). Generalmente, i figli, anche in caso di affido condiviso, vengono materialmente collocati presso la madre a cui, in genere, viene anche assegnata la casa familiare. Questa "preferenza" per la madre deriva dal fatto che il suo ruolo viene considerato centrale e maggiormente adatto all'educazione dei figli. Il padre poi, dovrà provvedere, al mantenimento della bimba. Spero di esserle stato d'aiuto e, nel restare a sua disposizione, la saluto. Beniamino Iacovo
Buongiorno signora, la separazione è sempre possibile. Se si riesce a trovare un accordo è molto meglio perché si eviterebbero guerre che non fanno bene a nessuno. Tuttavia, se non si riesce a trovare l'accordo ci pensa il Tribunale a stabilire le condizioni. Mi contatti all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi. Reggio Calabria - Roma
Gentilissima Utente, occorrerebbe approfondire l'argomento. Il primo passo da fare - generalmente - è quello di inviare una raccomandata per mezzo di un Avvocato, a Suo marito con la quale lo si invita a trovare un accordo per la separazione consensuale. Indubbiamente la separazione consensuale è il procedimento meno oneroso, più snello e probabilmente meno traumatico, in quanto le condizioni vengono trovate di comune accordo. Potrete valutare un accordo che riguardi l'affidamento e il collocamento dei figli, l'assegnazione della casa coniugale, l'assegno di mantenimento per moglie e per figlio ed eventualmente anche la cessione dell'attività. Se non è possibile addivenire ad una separazione consensuale, si deve procedere ad una separazione giudiziale. Nel caso necessita di una consulenza più approfondita sull'argomento potrà richiedere una consulenza diretta tramite il mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano
Buongiorno, vorrei una risposta a un quesito. Sentenza di adozione passata in giudicato il 3/12/2022 per quale motivo ancora non è stata trasmessa all’ufficio anagrafe dove è stato registrato l’atto d … Leggi tutto
Sono una donna sposata d 45 anni che nn lavora da 12…m sn dedicata a casa e famiglia. Lavora solo mio marito e provvede lui a tutte le spese. Abbiamo 3 figli: 12, 10 e 5 anni. In caso di separazione, … Leggi tutto
Salve , mio padre ha fatto a me e mia sorella la procura generale… siccome dovremmo vendere un appartamento e mia sorella risiede in francia e nn può essere presente al rogito …con il fatto che ho la … Leggi tutto