Separazione consensuale: dubbi

Buongiorno, Le scrivo per avere un parere legale per una separazione “consensuale” da mia moglie. A seguire le informazioni principali: Io ho 54 anni, mia moglie ha 50 anni; abitiamo a Torino Matrimonio avvenuto nel 1994, con separazione dei beni. Abbiamo 3 figli di 19, 21 e 23 anni. Io ho un lavoro da dipendente presso un’azienda privata, con uno stipendio mensile netto di 3,300 € per 14 mensilità; mia moglie è dipendente statale, con uno stipendio mensile netto di 1,600 € per 13 mensilità. Entrambi abbiamo un Fondo Pensione Integrativo stipulato da aziende presso cui lavoriamo. Abbiamo, in proprietà comune, l’appartamento dove attualmente viviamo (valore stimato: 250.000-300.000 € ??), con 2 garage pertinenziali. Inoltre, sempre in proprietà comune, abbiamo 3 garage, attualmente affittati, per uso rendita (circa 100 € / mese / garage). Conto corrente in comune, cointestato. Inoltre, io sono proprietario di un piccolo appartamento in montagna, intestato solo a me, di cui ero proprietario già prima del matrimonio. Sia io sia mia moglie siamo tenutari di importi derivanti dalle nostre famiglie di origine. Situazione dei Figli: Figlia di 23 anni: si sta laureando (entro l’autunno del 2021) e, di fatto, già vive fuori casa quasi definitivamente, in maniera autonoma ed indipendente (in parte, però, la manteniamo ancora economicamente, diciamo per il 2021 fino alla sua laurea). Figlia di 21 anni: si laurea entro la fine del 2022; attualmente fa uno stage all’estero fino a Marzo del 2022. Come sopra, la manterremo economicamente almeno fino alla laurea (sia all’estero durante l’attuale stage sia dopo il suo rientro a casa in Italia). Figlio di 19 anni: già lavora e vive fuori casa; è già quindi economicamente indipendente al 100%. La richiesta di separazione avverrebbe da parte mia. Vorrei avere un parere legale / operativo sulla separazione “consensuale”, ovvero delle indicazioni di massima circa gli obblighi economici / divisione dell’intero patrimonio di famiglia e di gestione / affidamento dei figli: 1) La casa di famiglia (dove nessuno dei 3 figli sta attualmente più abitando in maniera fissa e continuativa, probabilmente solo la mia seconda figlia al suo rientro in Italia a Marzo del 2022): dove tassativamente rimanere a mia moglie, almeno a livello di disponibilità / usufrutto ? Oppure, si può valutare una divisione della casa, ovvero una vendita con divisione dei soldi ? Inoltre, quando anche la mia seconda figlia sarà dipendente economicamente (e / o vivrà per suo conto) si potrà valutare di vendere la casa oppure che mia moglie la riscatti comprando la mia metà ? A chi rimarrà la casa, considerando che è di proprietà comune ? 2) Essendo i figli maggiorenni, dovranno essere necessariamente affidati ad uno dei genitori ? Oppure si può considerare un affidamento congiunto, almeno limitatamente alla seconda figlia che è ancora a carico nostro, tenendo conto però che, di fatto , mia figlia dovrà stare quasi stabilmente nell’attuale casa di famiglia in quanto deve esercitarsi quotidianamente al pianoforte (studia al conservatorio). 3) Quanto potrebbe essere l’ Assegno di Mantenimento che dovrei versare per la mia seconda figlia, almeno fino al suo raggiungimento dell’indipendenza economica (gli altri due fogli sono praticamente già economicamente indipendenti ) ? L’eventuale assegno di mantenimento (qualora effettivamente dovuto) preferirei versarlo direttamente a mia figlia e non alla madre. Inoltre, per tutto il periodo che si trova all’estero, preferirei contribuire direttamente alle spese di mia figlia senza passare da mia moglie (eventualmente, il pagamento delle spese di mantenimento all’ estero , potrei pagarle 2/3 io e 1/3 la pagherebbe mia moglie). Ciò sarebbe fattibile ? 4) Mia moglie avrebbe diritto anche ad un suo assegno di mantenimento (se sì, in che valore e fino a quando ?), visto comunque che lei singolarmente sarebbe economicamente già indipendente, soprattutto nel caso in cui resti usufruttuaria dell’appartamento (che è di ns. di proprietà, senza mutuo da pagare) e considerando anche il potenziale patrimonio (proveniente, in futuro, dai suoi genitori), tenendo presente che io, al contrario, dovrei invece pagare l’ affitto per un appartamento dovrei (molto probabilmente) andare a vivere. A questo riguardo, mi risulta che la legge sia recentemente cambiata per cui un coniuge economicamente indipendente (secondo le proprie capacità di lavoro) non avrebbe diritto a ricevere anche un assegno di mantenimento (vitalizio) come compensazione, ovvero non deve più essere garantito esattamente il tenore di vita degli anni di matrimonio, come succedeva una volta ? Qualora mi venisse attribuita la responsabilità della separazione (sia perché sono solo io infatti a richiedere la separazione od anche per altre cause, etc.), ciò darebbe diritto a mia moglie a ricevere un assegno di mantenimento ? Qualora dovuto, quanto potrebbe essere l’assegno di mantenimento ? E per quanto tempo ? Si potrebbe inoltre ipotizzare di compensare l’eventuale assegno di mantenimento con la cessione di una percentuale della proprietà dell’ appartamento di famiglia (od altre proprietà , quali i box) ? 5) Le polizze integrative od altri titoli e beni mobiliari ed immobiliari (fondi pensionistici, titoli), che sono intestati solo a mio nome rimangono di mia proprietà e sotto la mia gestione ? Così come quelli di mia moglie sotto la sua gestione ? Oppure il coniuge può reclamarne diritti ? 6) Se in futuro dovessi avere altra famiglia con figli, l’eventuale salario di mantenimento a mia moglie si ridurrebbe in proporzione ?
Utente 7998

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Gentile Utente, La Sua richiesta merita un accurato approfondimento, per una consulenza può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. Cordiali Saluti Prof. Avv. Domenico LAMANNA DI SALVO MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA MILANO - BARI
Buongiorno, bisognerebbe approfondire la questione in quanto sono diversi gli aspetti da valutare e chiarire. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo Torino - Milano

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