Spettanze in caso di separazione: quante sono?

Buongiorno, volevo solo chiederle se poteva darmi un'idea di che cosa mi spetterebbe nel caso io e mio marito ci separassimo. Io ho 60 anni e non ho reddito né da lavoro né da pensione e non posso lavorare perché non ce la faccio, ho qualche problematica psicologica/psichiatrica. Mio marito ha 62 anni ed è impiegato con uno stipendio di circa 1500/1600 Euro al mese La nostra casa è di proprietà (con mutuo) in comunione di beni.
Utente 17008

L’Avvocato risponde:

Probabilmente occorrerebbe conoscere tutti gli aspetti della citata separazione per meglio riuscire a fare una previsione come quella richiesta
Salve! Probabilmente, se lei non può lavorare, le potrebbe spettare un mantenimento di € 600,00 circa, con possibilità che l'abitazione venga assegnata al coniuge più debole economicamente. Una soluzione potrebbe essere una separazione in casa se l'abitazione potrebbe essere consono a tale modalità, oppure uno dei coniugi continui a vivere nelle abitazione familiare, e l'altro con un assegno di mantenimento leggermente superiore, prenda in locazione altro immobile. Se non ha un suo legale di fiducia, mi contatti e vedrò se e come poterla assistere.
EB
Elisa Balzano
Avvocato Civilista

Risposta in data 28/09/2022

Buongiorno signora, premesso che sarebbe opportuno, ai fini di una più puntuale risposta alla Sua domanda, un approfondimento sul Vostro caso, in linea generale tutto ciò che è stato acquistato dai coniugi successivamente al matrimonio cade in comunione, a meno che non si tratti di beni esclusivamente personali (per esempio, beni di proprietà del coniuge già prima del matrimonio, beni acquistati con i soldi ricavati da beni personali, ecc..). I beni in comune dovranno essere divisi al 50%, ivi compresa la giacenza del conto corrente su cui viene accreditato lo stipendio di suo marito, gli eventuali titoli/azioni/buoni e così via e. Se in comunione anche la casa coniugale dovrà essere divisa: se Lei e Suo marito foste d'accordo, la casa può essere divisa in natura (se comodamente divisibile) oppure un coniuge può cedere o ancora vendere all'altro la propria quota di comproprietà in base al valore dell'abitazione al netto del mutuo oppure anche si può vendere a terzi. Presumendo che Lei non abbia capacità reddituale, Suo marito avrà dovere di contribuire al Suo mantenimento, nella misura che consensualmente potreste Voi direttamente individuare. Il ricorso infatti può essere congiunto ovvero a condizioni condivise su accordo tra le parti. Resto a disposizione ai miei recapiti, tenendo conto che, qualora interessata, ricevo su appuntamento anche a Viareggio. Sperando di essere stata utile, porgo i miei migliori saluti. Avv. Elisa balzano

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