Tutela della casa di proprietà in caso di divorzio: domande
Buongiorno, in caso di divorzio (in separazione dei beni e con figli) ci sono modi per il marito di mantenere il diritto di abitazione nella casa coniugale (di sua proprietà esclusiva)? Una pratica che in alcuni casi ha funzionato è stata quella di vendere l'immobile (prima del divorzio) a una persona di fiducia (es. un genitore) e stipulare un contratto di comodato d'uso (scritto e con data di scadenza). In questo caso l'immobile essendo di proprietà di terzi non potrebbe essere assegnato all'ex coniuge. Ci sono altre possibili azioni praticabili? Grazie
Buongiorno, in caso di separazione/divorzio la casa coniugale viene assegnata in abitazione ad uno dei coniugi nell'interesse della prole fino a quando questi non diviene economicamente indipendente. La vendita ad un prestanome e la stipula di un contratto di comodato con termine non è una soluzione che risolve il problema (anzi: aggiunge costi e rischi) dal momento che la più recente Cassazione ha chiarito che la vendita elusiva dell'immobile destinato ad abitazione familiare configura violazione di principi di natura civilistica (primo fra tutto quello di buona fede). In secondo luogo, nel caso si venda l'immobile ad un genitore - o a terzi - chiaramente si affrontano le spese notarili e si deve giustificare la tracciabilità dei pagamenti. Poi: se il genitore dovesse malauguratamente decedere si aprirebbe la successione ereditaria sul Suo immobile. Le uniche soluzioni perseguibili sono quelle di: - cambiare la casa coniugale prima della crisi coniugale, ossia la famiglia deve andare a vivere in altro immobile da adibire a casa coniugale, presso un immobile della moglie o in affitto. In tal caso non potrebbe mai essere assegnata a Sua moglie una casa diversa dall'abitazione coniugale; - se il figlio non è troppo piccolo può chiedere il collocamento dello stesso presso la Sua abitazione (il figlio vivrà con Lei nella Sua casa); - concordare in sede di separazione/divorzio che la casa coniugale resti assegnata a Lei. Nel caso desidera approfondire l'argomento sono a disposizione. Potrà richiedere una consulenza diretta tramite il mio profilo e/o tramite recapito mail. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano
Buongiorno, il diritto di abitazione in genere si può inserire negli accordi, ma è di norma concesso sulla quota di proprietà dell'altro coniuge, nel suo caso se ha la proprietà esclusiva dell'immobile e presume che i figli non saranno affidati a lei, non sembra essere un soluzione per soddisfare i suoi intenti. Le altre valutazioni devono essere approfondite, anche in base alle esigenze dei figli, soprattutto se minori di età. Resto a disposizione per una consulenza personalizzata, cui potrà accedere tramite il mio profilo. Cordialità Avv. Elena Armenio
Buongiorno AvvocatoVolevo chiederle informazioni riguardanti una sentenza emessa dal tribunale di Bolzano. L'intera sentenza è in lingua italiana tranne la dichiarazione fatta dalla minore in lingua t … Leggi tutto
Buongiorno Avvocato, Io e mio marito, sposati da quasi 35 anni in comunione dei beni, abbiamo deciso di separarci consensualmente. Il nostro Comune di residenza ci ha detto che è possibile ottenere la … Leggi tutto