Valenza legale di carta privata estorta con ricatto

Buongiorno Le espongo il mio problema, ho ereditato insieme ai miei 4 fratelli 2 appartamenti. In uno di questi ci vivo in comodato con l' assenzo dei miei fratelli. Ci è stato chiesto in vendita l'altro appartamento che era sfitto da anni e mio fratello, unico tra le 4 sorelle, dopo un tira e molla una mattina ha dato il suo consenso con dei messaggi su WhatsApp, così che mi sono subito attivata con la persona che lo voleva e che nel giro di nemmeno una giornata mi ha fatto bonifico con caparra pattuita. Quella stessa sera mio fratello mi arriva a casa con la figlia, minorenne, a dirmi che lui mi dava il consenso alla vendita (cosa già approvata da lui quella mattina), solo se gli garantivo che entro 2 anni avrei lasciato e messo in vendita la casa, dove sto in comodato, per avere la sua quota. Davanti a me ha scritto un foglio che mi ha fatto firmare insieme a una delle mie sorelle che era da me, senza lasciarmene una copia se non fare una foto. In quel momento io e mia sorella abbiamo pensato alla caparra doppia da restituire all' acquirente dell' altro appartamento e ci siamo sentite obbligate da questo ricatto a firmare. Le mie domande sono: questa carta firmata da entrambe ha valore, nonostante il ricatto e l'esclusione delle altre 2 sorelle insieme a noi eredi della casa? Si può invalidare questa carta estorta come forma di ricatto per un consenso alla vendita già dato? Può togliermi, unico tra gli altri 4, l'uso dell'appartamento avuto in comodato? In poche parole, che obblighi ci comporta questa carta se allo scadere dei 2 anni non lascio l'appartamento? Spero di essere stata chiara ed esauriente nella dinamica dei fatti, confidando in una risposta Le invio cordiali saluti.