Locazione: chi se ne deve fare carico?

Salve io sono una donna separata il mio ex marito non ha pagato più l'affitto per la questione pandemia e il contratto d'affitto è scaduto a maggio io questo non lo sapevo perché il contratto è intestato al mio ex marito ora volevo sapere come sono le tempistiche per poter lasciare la casa visto che ho 2 figli minori e il padrone vuole avviare lo sfratto? Il padrone di casa mi aveva mandato una raccomandata a me che io però non ho ritirato perché pensavo che era una questione che doveva risolvere con il mio ex marito potrei essere contattata per aver una risposta vi ringrazio per l'attenzione buona giornata.
Utente 9567

L’Avvocato risponde:

Buonasera. In seguito alla separazione, il coniuge a cui viene assegnata l’abitazione detenuta in affitto, per legge, subentra, automaticamente, al conduttore (se non lo era già prima), acquisendo i suoi diritti e doveri, tra cui quello di pagare il canone di locazione, per il quale l’altro coniuge, invece, è tenuto, in genere, a corrispondere solo un contributo compreso nell’assegno mensile di mantenimento. Pertanto, salvo diversi accordi tra i coniugi, responsabile del pagamento del canone di locazione è, in genere, quello dei due al quale viene assegnata l’abitazione, a cui deve rivogersi il locatore per solleciti ed eventuale intimazione di sfratto. Il locatore, infatti, in tal caso, non può rivolgersi all’altro conige (il so ex marito), qualora sia stato informato della separazione o ne sia, comunque, a conoscenza. Tutto ciò, naturalmente, salvo diversi accordi intervenuti tra lei e il suo ex marito. I tempi della procedura di sfratto ed il rilascio dell’abitazione dipendono molto dal Tribunale competente, tuttavia non sono lunghi, trattandosi di un procedimento piuttosto semplice che, in genere, può concludersi entro un anno circa dalla notificazione dellacitazione in giudizio o prolungarsi nei casi più difficoltosi. Per ulteriori contatti email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali Saluti Avv. Vincenzo de Crescenzo
Buongiorno Signora, la questione andrebbe approfondita in quanto sono diversi gli aspetti da valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo Torino - Milano
Gentile Signora, non ritirare una raccomandata è sempre una scelta sbagliata (gli atti non ritirati, in via generale, si considerano per legge come se fossero stati consegnati al destinatario). Ora, occorrerebbe prendere visione degli accordi contenuti nella sentenza di separazione nonchè del contratto di locazione, per poter dare un parere più dettagliato. Allo stesso modo occorre capire se il contratto scaduto si è rinnovato automaticamente o se il proprietario ha inviato regolare disdetta sei mesi prima. Poi occorre capire se lo sfratto per morosità è stato già avviato, con la notifica dell'intimazione a suo marito. Purtroppo con i pochi dati da Lei forniti è difficile dare anche solo un qualche consiglio. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano
Buongiorno. La questione va oltre lo sfratto. Se suo marito era tenuto agli alimenti e, tra questi, anche al pagamento dell'affitto, o di parte dell'affitto, della casa coniugale che restava a lei, si va in ambito penale. Sempre che non fosse all'improvviso diventato un nullatenente privo di reddito. Se il padrone di casa le ha mandato una raccomandata, e questa non è stata ritirata, come prima cosa prenderei contatti telefonici con quest'ultimo. Altrimenti, lo sfratto seguirà il suo corso. Se le occorre, mi contatti per un consulto diretto. Un cordiale saluto. amg

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