Affitto locale per studio tatuaggi non ancora aperto: devo comunque pagare?

A gennaio di quest’anno ho stipulato un contratto di affitto per aprire uno studio di tatuaggi , ho sbrigato tutte le carte e controlli necessari, poi con la pandemia di covid 19 si è tutto bloccato, diciamo all’ultimo passaggio, ed il locale finito non è ancora aperto,devo comunque versare l’affitto di ogni mese da gennaio ( data del contratto firmato) ad oggi? La partita iva risulta aperta ma inattiva .
Utente 3252

L’Avvocato risponde:

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Elena Rossi
Avvocato Amministrativista

Risposta in data 19/04/2020

L’art.91 del DL 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. Cura Italia) afferma in via generale che “il rispetto delle misure di contenimento di cui il presente decreto è sempre valutata ai fini dell’esclusione [...] della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti”. Tale disposizione conferma quanto già desumibile dal codice civile, ovvero che è esclusa la responsabilità per il debitore il quale si trovi nella situazione di non poter adempiere a causa del rispetto delle misure di contenimento. In ogni caso, è da escludersi un generico diritto alla sospensione dell’obbligazione del pagamento del canone di locazione, ovvero di riduzione unilaterale, derivante dalla norma in esame. Dunque - a mio avviso - Le posso dire che: 1) l'eventuale ritardo nel pagamento dell'affitto (ma non per i canoni di gennaio e febbraio) non dovrebbe essere valutato come grave inadempimento; 2) in prima battuta, sarebbe auspicabile cercare un accordo con il locatore al fine di ridurre l'ammontare del canone di locazione. L'accordo andrà poi registrato all'Agenzia delle Entrate (attraverso il Modello 69 che troverà sul sito) ed impedirà al locatore di pagare le tasse su importi non percepiti; 3) se non funziona, potrà eventualmente domandare la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. In effetti, Lei si trova a dover pagare un canone per i mesi in cui non ha potuto esercitare la Sua attività; in questa connessione, il quantum pattuito potrebbe definirsi eccessivamente oneroso a causa della straordinaria e imprevedibile chiusura obbligata dell’attività commerciale (che, nel Suo caso, non è mai stata aperta). Il locatore potrà, di fronte al tale dichiarazione, offrire di modificare equamente le condizioni del contratto, con il raggiungimento, quindi, del risultato sperato, ossia la riduzione del canone di locazione originariamente pattuito. Cordiali saluti. Avv. Elena Rossi
Immagine di profilo avvocato
Marco Sansone
Avvocato Amministrativista

Risposta in data 19/04/2020

certo, vale il contratto. A meno che non ci sia un'intesa col proprietario (che deve risultare per iscritto e comunicata all'Agenzia delle Entrate). Veda se può beneficiare dei contributi per gli affitti che Regioni e Governo stanno proponendo
Buongiorno, per i mesi di gennaio e febbraio ritengo non si possa fare nulla rispetto ai canoni da pagare posto che l'emergenza non era ancora iniziata, per i mesi di marzo e aprile a mio parere occorre inviare una comunicazione formale a mezzo legale al proprietario con la quale concordare una eventuale riduzione del canone per i mesi dell'emergenza. Sono a sua disposizione per fornirle assistenza legale in merito, mi può contattare tramite piattaforma o tramite il sito www.avvocatopietravaleria.it. Cordiali saluti

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