Smart Working - Decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24
Salve, sono un impiegato di una Società dei trasporti privata, ma a controllo statale e chiedo se in virtù del Decreto in oggetto io abbia diritto alla Smart Working e in che maniera. Lavoro per la mia attuale struttura dal 2019, la sede della mia struttura tecnica ha sede in Toscana, ma da accordi privati la mia sede è rimasta in Emilia Romagna, a 70 km dal mio domicilio. Durante il colloquio mi era stato ventilato anche un aumento di livello che non è mai avvenuto nonostante i molteplici risultati positivi raggiunti. Il mio lavoro viene svolto quasi integralmente al computer e dall'avvento della pandemia ho svolto le mie mansioni prevalentemente in Smart Working. Da Marzo il Direttore della mia Direzione ha indicato, mediante mail, di tornare ad effettuare presenza in ufficio almeno per 3 giorni a settimana, potendo usufruire dello SW per soli 11 giorni, nonostante il ns. sistema informatico consenta, fino al 30/06, di poter effettuare 27 giorni di SW mensili. Ho chiesto al mio ufficio delle risorse umane e al mio Responsabile maggiore flessibilità e il poter usufruire di maggiori giorni di SW, ma il massimo che sono riuscito ad ottenere dal mio Responsabile sono 13 giorni di SW mensili, concessi quasi per elemosina. Tutto questo nonostante il Decreto in oggetto, la mia situazione di pendolare, il fatto che da un paio di mesi sono diventato padre, il fatto che l'ufficio dove opero è occupato da 5 persone e dove non viene garantito il corretto distanziamento interpersonale, il fatto che mia moglie è invalida al 50% e che anche per l'Azienda sarebbe più conveniente farmi lavorare in SW dove l'orario lavorativo tende ad aumentare oltre le 8 ore giornaliere. Puntualizzo che mia moglie sta usufruendo del congedo di maternità integralmente e che non mi è possibile usufruire della maternità INPS perché preferisco che sia mia moglie ad usufruirne. Vi chiedo se a livello legale vi sia la possibilità di obbligare il mio datore di lavoro a permettermi di effettuare uno Smart Working più sostanzioso, personalmente avevo chiesto di presenziare in ufficio mediamente 4 giorni al mese fino al 30/06. Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso per la lunghezza. Saluti Anonimo
In generale, non esiste un diritto del lavoratore al lavoro agile. La disciplina ordinaria, ribadita anche dal Protocollo sullo smart working, prevede, infatti, che questa particolare modalità di lavoro sia una scelta concordata tra azienda e dipendente. Per contenere la diffusione del contagio da covid19 negli ambienti di lavoro, è stato permesso alle società di collocare in modalità agile i lavoratori in modo unilaterale, ossia senza il preventivo accordo scritto, utilizzando una procedura semplificata. Dall'1/4/22 sarebbero dovute venire meno le deroghe all’utilizzo dello smart working. L’effetto principale sarebbe stato il ritorno all’obbligo dell’accordo individuale tra azienda e dipendente, come adempimento preliminare e necessario per ricorrere a questa tipologia. Con la L. 24/2022, (c.d. Decreto Riaperture 2022), la possibilità di adottare lo Smart Working con procedura semplificata é stata ulteriormente prorogata al 30/06/22 per il settore privato. La modalità in smart working è raccomandata (cfr circolare del 5.1.22 Ministro PA e Ministro del Lavoro), ma non obbligata. Tutta la normativa straordinaria ed urgente ha cercato di coniugare la salvaguardia dell’attività lavorativa (soprattutto nei settori considerati essenziali) con le esigenze di tutela della salute e di contenimento della diffusione dell’epidemia. In tale contesto, il ricorso al lavoro agile, disciplinato in via generale dalla L. 81/2017,è stato considerato una scelta prioritaria. Tale modalità lavorativa non é stata mai imposta tuttavia è stata, reiteratamente e fortemente, raccomandata ed addirittura considerata modalità ordinaria di svolgimento della prestazione nella P.A. Resta inteso che il datore di lavoro non può agire in maniera irragionevolmente o immotivatamente discriminatoria nei confronti di questo o quel lavoratore, tenendo conto che esistono titoli di priorità per l'accesso allo smart working, legati anche a motivi di salute, elementi che dal suo resoconto,non emergono.
Buongiorno, per fornirle adeguato parere è necessario esaminare la documentazione contrattuale in suo possesso ed effettuare i dovuti approfondimenti giuridici del caso. Sono a disposizione per darle una consulenza formale in merito (previo preventivo),mi occupo di diritto del lavoro, può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti Avv. Valeria Pietra - Pavia
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Buongiorno, lavoro nell'attuale azienda da 3 anni, a causa del covid ho sempre lavorato in smart working. Attualmente sono ancora in smart a causa della legge 104 che mi permette di esserlo. Per noi c … Leggi tutto
Buongiorno, pongo il quesito:se un GIUDICE con SENTENZA dispone al MIUR il riconoscimento del servizio prestato pre ruolo, con conseguente ricostruzione di carriera e il riconoscimento ai fini economi … Leggi tutto