Buongiorno, Innanzitutto la mia domanda verte sulla validità di un eventuale contratto di convivenza fuori dal matrimonio e quali sono gli estremi di validità dello stesso. Ciò nasce da una richiesta del mio nuovo compagno con il quale dovrei iniziare una convivenza, alla vigilia della quale, mi chiede di sottoscrivere un "contratto" . Per quanto aberrante e privo di sentimenti mi possa sembrare una richiesta simile mi sono posta alcune domande legate al contenuto dello stesso. In primis per spiegare la situazione, io sono madre di un bambino di 9 anni avuto da una precedente relazione more uxorio terminata nel 2018. Ho letto che , giustamente, il nuovo compagno non ha obblighi / doveri di mantenimento nei confronti di mio figlio, e su questo non ho nulla da recriminare. Mio figlio ha una madre ed un padre che provvedono per lui. Tuttavia il mio nuovo compagno pretende che la cifra totale corrisposta dal padre a titolo di mantenimento venga interamente versata in un conto corrente cointestato a me e al mio compagno, che sarà eventualmente aperto per la gestione delle spese della nuova famiglia in quanto a suo dire fanno parte del mio reddito e poiché della casa beneficia anche il bambino è tenuto a contribuire economicamente. Su tale conto saranno convogliati esclusivamente il mutuo cointestato , le utenze e le spese alimentari. Posto a mio parere che la richiesta di contribuzione alle spese di consumo possa avere una sua logica, non trovo fondamento nel richiedere l'intero contributo economico che mio figlio riceve dal padre a sostegno di tali spese. Si tratta infatti del 50% della cifra necessaria a provvedere alle spese del bambino. Per tradurla in termini numerici la richiesta è di formulare per iscritto un accordo nel quale si indicano 600 euro a testa per le spese indicate poco sopra, oltre a 300 euro che corrisponderebbe mio figlio . Pertanto sul conto cointestato confluiranno 1500 euro totali così distribuite : 600 euro il mio compagno 900 euro io e mio figlio inoltre alle spese di mio figlio dovrò ancora provvedere io (senza però i 300 euro del papà) Non trovo corretto l'importo, in virtù del fatto che quei 300 euro di mio figlio non devono pagare un mutuo di una proprietà senza esserne proprietario e le spese alimentari e di consumo mensili non incidono su un bambino in tali proporzioni. Nello stesso contratto vorrebbe anche regolamentare il fatto di trascorrere due notti a settimana presso la sua attuale abitazione per poter risparmiare sul carburante nel tragitto casa/lavoro e per continuare a frequentare una palestra nel luogo dove vive ora. E che il suo contributo alle faccende domestiche sia legato prevalentemente lavori pesanti e "artigianali" Al di là della doccia fredda di una comunicazione del genere ante convivenza, vorrei capire se in un "contratto" di convivenza si possa inserire "la qualsiasi" clausola o richiesta. Per esempio mi venisse in mente l'assurdità di inserire che tutti i giovedì sera andrò a ballare fino alle 4 del mattino lo posso inserire?! Mi pare un pochino assurdo ma non mi stupisco più di nulla. In attesa di un Vs gentile riscontro Porgo i miei migliori saluti
Buonasera Signora, le richieste del Suo attuale compagno appaiono alquanto singolari. Può essere sì redatto un contratto di convivenza, ma lo stesse deve rispettare determinati principi. Se necessita di un parere potrà contattarmi chiedendo una consulenza privata ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo. Le consulenze possono essere gestite in presenza, telefonicamente, on-line e via mail. Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti. Avv. Sondra Fabbi Milano
Buongiorno, il contratto di convivenza è assolutamente valido, e deve essere stipulato o con atto pubblico notarile oppure con una scrittura privata autenticata da un avvocato o da un notaio. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo Torino - Milano
Buongiorno, l'accordo scritto con cui ogni coppia di fatto può definire le questioni inerenti l’ assetto economico-patrimoniale. Se desidera ricevere una consulenza legale approfondita può contattarmi ai recapiti presente sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti PROF. AVV. DOMENICO LAMANNA DI SALVO MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA MILANO - BARI
Migliaia di persone cercano un parere legale come questo. Registrati come avvocato e trova nuovi contatti.
Buongiorno AvvocatoVolevo chiederle informazioni riguardanti una sentenza emessa dal tribunale di Bolzano. L'intera sentenza è in lingua italiana tranne la dichiarazione fatta dalla minore in lingua t … Leggi tutto
Buongiorno Avvocato, Io e mio marito, sposati da quasi 35 anni in comunione dei beni, abbiamo deciso di separarci consensualmente. Il nostro Comune di residenza ci ha detto che è possibile ottenere la … Leggi tutto
Buongiorno,ho 2 figli e ho tradotto mio marito.Lui continua a minacciarmi che mi prende i figli ,la mia domanda e :lo può fare?abbiamo insieme la casa e lui ha il stipendio più grande del mio .Vorei s … Leggi tutto