Diritto di abitazione: come funziona?

Buongiorno, io e il mio compagno (entrambi siamo divorziati) vorremmo decidere di vivere insieme nell'abitazione di LUI. Avendo entrambi un figlio maggiorenne avuto da precedente matrimonio ed essendo entrambi proprietari della propria casa di abitazione, abbiamo deciso di non sposarci per tutelare i nostri figli ma di convivere in separazione dei beni. Con il contratto di convivenza LUI (proprietario della casa in cui si formerà la famiglia) può attribuire a LEI il diritto di abitazione perenne soprattutto nel caso in cui LUI perisse? (l'erede legittimo di LUI è suo figlio). Grazie
Utente 13448

L’Avvocato risponde:

Buonasera. Il diritto di abitazione si può costituire per legge (in favore del coniuge o. in misura ridotta, del compagno/a convivente superstite), per testamento, usucapione o contratto, nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata. Pertanto, anche con il contratto di convivenza, con autenticazione delle firme, si può concedere il diritto di abitazione, per un tempo stabilito o anche per tutta la durata della vita del titolare, che può utilizzarlo limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia.. Per una consulenza più accurata, previo compenso, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti Avv. Vincenzo de Crescenzo
Buongiorno, Con il contratto di convivenza ogni coppia di fatto può definire le questioni inerenti l’ assetto economico-patrimoniale. Se desidera ricevere una consulenza approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo e sarò ben lieto di rispondere ad ogni Suo quesito. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA - CURATORE SPECIALE DEL MINORE MILANO - BARI

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