Buongiorno, Descrivo brevemente la situazione sulla quale vorrei avere maggiori informazioni. Convivo da quasi due anni con il mio compagno, con cui ho una bimba di quasi 8 mesi. Il rapporto si è inclinato già prima della gravidanza e ancora di più nell'arco di questi ultimi mesi. Non siamo sposati, non abbiamo convalidato la convivenza ed alloggiamo attualmente presso un'appartamento di proprietà di mia madre in cui risultiamo tutti residenti, (compresa mia madre stessa, che all'atto pratico risiede presso l'attico dell'immobile in questione). Prima della nascita della bambina, decidemmo di ristrutturare l'appartamento richiedendo un prestito di euro 50000,00 a nome di entrambi, che attualmente paghiamo quasi per metà ciascuno. Nell'ultimo mese ho chiesto al mio compagno di trovare un alloggio alternativo, in vista del fatto che un'allontanamento potrebbe avere dei benefici per noi e per la bambina, piuttosto che continuare a vivere una quotidianetà fatta di malumori e tensioni continue. Lui non sembra essere molto interessato all'argomento e in più minaccia, nel caso in cui andasse via, di portare via parte dell'arredamento acquistato insieme. Le mie domande sono: 1- Nel caso in cui non volesse trovare un'alloggio diverso da quello attuale cosa posso fare io, rispettando ovviamente la legge e il buonsenso, per indurlo ad andar via? 2- Se decidesse di andarsene, come si gestirebbe la divisione dei beni acquistati in comune, compreso il prestito fatto insieme per la ristrutturazione? 3- Lavorando entrambi, che obblighi economici avrebbe nei confronti della bambina? 4- L'affido della bambina sarebbe esclusivo solo per me, con la possibilità per lui, di vederla ogni volta che vuole? 5- Lui potrebbe "innescare" delle situazioni o circostanze in cui richiede l'affido esclusivo della bambina? Grazie mille.
Gentilissima Alice, buonasera. Preliminarmente, mi dispiace molto per questa situazione intrisa di disagio e di patemi d'animo che sta vivendo - con modalità penose e gravose- in un contesto di ingravescenza. La sua situazione, purtroppo, è abbastanza complessa e delicata. Mal si presta, quindi, ad essere trattata nell'esiguità spaziale del presente form. In linea generale, la tendenza giudiziaria oggi è l'affidamento condiviso dei bambini, a meno che non vi siano serie e diverse condizioni ostative. Tuttavia, non vi può essere mai nessuna certezza in materia, tranne condizioni nette ed incontrovertibili. Mi permetto di suggerirle di contattarmi in privato (ai contatti presenti nella mia sezione) per discuterne con calma ed assolutamente senza impegno. Salvo poi eventuali sue decisioni. Cordialissimi saluti. Distinti saluti. Prof.Avv. ANTONIO LEGGIERO
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