Eventuale azione legale: consiglio

Buongiorno, scrivo per avere informazioni in merito a quanto accaduto alle mie figlie, 9 e 12 anni, che frequentano una scuola statale. Le bambine hanno certificato medico con esenzione dall'utilizzo della mascherina ma comunque utilizzano a scuola una mascherina trasparente in pet che abbassano solo quando restano sedute al banco e alzano davanti al viso in tutti gli altri momenti. E' stato loro più volte intimato dai professori di alzare la mascherina anche quando si trovavano sedute al banco (a causa delle lamentele pervenute alla scuola da parte di alcuni genitori). Ho provveduto a mandare un messaggio al professore di italiano nonchè coordinatore della scuola scrivendo quanto segue: "Gentile Professore, Le scrivo in merito a quanto avvenuto oggi in classe. Sofia ha riferito che, a causa delle “lamentele di alcuni bambini”, le è stato chiesto di indossare la mascherina mentre restava seduta al banco. Essendo Sofia affetta da patologia incompatibile con l’uso della mascherina, come da certificato medico del 15/10/2020 già inviato alla scuola, la bambina non è tenuta all'utilizzo della mascherina mai e in nessun luogo. A tal proposito mi preme ricordarLe che ad oggi permane in vigore quanto previsto dal Ministero nel D.P.C.M. del 4/11/2020 e precedenti e lo riporto qui di seguito: “1. Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, e' fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con se' dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonche' obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private…. …con esclusione dei predetti obblighi: a) per i soggetti che stanno svolgendo attivita' sportiva; b) per i bambini di eta' inferiore ai sei anni; c) per i soggetti con patologie o disabilita' incompatibili con l'uso della mascherina. Ciò non di meno, proprio nel rispetto di una serena socialità a scuola ho provveduto, comunque, a dotare la bambina di una mascherina che possa essere indossata, seppur per brevi periodi (solo nelle fasi di entrata e uscita nelle aree pertinenziali della scuola o antistanti ad essa) da chi comunque è escluso dall'obbligo di indossarla. Per evitare che questo spiacevole episodio possa ripetersi ho provveduto ad avvisare tutti i genitori della classe di quanto scritto qui in modo da non dare adito, in futuro, a nuove “lamentele”. Sofia dunque procederà, come sino ad ora ha fatto, ad abbassare la mascherina mentre resta seduta al banco. RingraziandoLa per la sua attenzione porgo i migliori saluti." Il professore ha risposto così: "Gent.le Signora, ho aspettato di scriverle per informarmi sullo stato di diritto della situazione, ed effettivamente ho potuto accertarmi che data la patologia di cui soffre Sofia, sua figlia può abbassare la mascherina quando sta seduta al banco. Ricorderò anche ai miei colleghi e agli alunni i termini della questione. Che, quindi, quando la ragazza sta seduta al banco può, quando ritiene, abbassare la mascherina. Le chiedo però di raccomandare a Sofia che, nel rispetto anche degli altri compagni, deve cercare di tenersi, quando si trova in aula o in corridoio, durante l'entrata e l'uscita, una distanza di sicurezza dai compagni. Dato che mi rendo conto che questo è ovviamente difficile da fare per chiunque, potrebbe uscire per ultima o per prima. Poi una volta all'aperto per quanto possibile dovrebbe tenere una distanza di sicurezza più ridotta, che non so quantificarle. In ogni caso sarebbe comunque meglio che evitasse la prossimità di contatto. Io lo ricordo sempre agli altri alunni. Tuttavia tenendo una mascherina con una superficie piu ridotta, Sofia dovrebbe cercare di stare più attenta alla distanza di sicurezza. La ragazza è molto responsabile e attenta al comportamenti quindi sono sicuro che recepirà il senso della raccomandazione. La saluto cordialmente." Da quel giorno le bambine rientrano a casa in lacrime riferendo che vengono tenute a distanza da tutti, che i professori ricordano continuamente ai compagni di non avvicinarle in nessun modo, che, nelle ore di laboratorio, mentre gli altri compagni stanno nei tavoli da quattro, loro vengono messe in disparte da sole, che gli insegnanti continuano a ripetere che devono stare ad almeno due metri dagli altri creando un clima vessatorio e fortemente discriminante nei confronti delle mie figlie le quali non possono più vivere serenamente la loro giornata scolastica, additate, tenute lontane, separate in modo irragionevole e più di quanto non sia eventualmente necessario dai compagni, esiliate in banchi oltremodo lontani dagli altri, vittime di una atteggiamento rabbioso e ottuso da parte dei docenti che con espressioni e atteggiamenti ne mortificano la dignità davanti a tutti i compagni, umiliando e turbando la loro serenità psichica e provocando in loro stati d’ansia e insonnia. Vorrei sapere se c'è qualcosa che posso fare e vi sarò molto grata se potrete darmi un consiglio su quello che ritengo essere un vero e proprio atto di bullismo da parte degli insegnanti nei confronti di bambine che, ovviamente, non hanno gli strumenti per tutelarsi da questi abusi. Ho provveduto a scrivere un messaggio alla preside dell'istituto e, prima di inviare la mail a mezzo pec, vorrei sapere se ciò che ho scritto è corretto. Riporto qui di seguito il testo: Scriviamo questo documento per via del clima vessatorio e fortemente discriminatorio da voi creato attorno alle nostre figlie le quali non possono più vivere serenamente la loro giornata scolastica, emarginate, additate, tenute lontane, separate in modo irragionevole e più di quanto non sia eventualmente necessario dai compagni, esiliate in banchi oltremodo lontani dagli altri, vittime di una atteggiamento rabbioso e ottuso da parte dei docenti che con espressioni e atteggiamenti ne mortificano la dignità davanti a tutti i compagni, umiliando e turbando la loro serenità psichica e provocando in loro stati d’ansia, atteggiamenti depressivi, insonnia e disturbi del comportamento solo perché esonerate dall’utilizzo della mascherina poiché affette da patologia non compatibile con il suo uso. Tutto ciò avviene in quella che, a parole, doveva essere la “Scuola dell’Inclusione”! E il sacrificio fatto sino ad ora dalle nostre figlie: indossare comunque una mascherina, anche se esonerate dal suo uso, solo in nome di una serena socialità a scuola, sarebbe dunque stato vano? Maestre e professori, facendo riferimento ad una circolare inviata dalla dirigenza, stanno abbandonandosi ad una condotta per nulla professionale, umiliando e violentando psicologicamente le bambine. Con il loro atteggiamento stanno consapevolmente discriminando le due bambine e calpestando il loro interesse impedendone il normale e sano sviluppo, ignorando scientemente tutti quei principi fondamentali sanciti dall’Onu nella Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. RICORDIAMO come suggerito dai nostri avvocati, che al di là delle eventuali ragioni alla base di questi atteggiamenti, alcuni comportamenti possono costituire fattispecie di reato a danno degli studenti, così come previsto dall’art. 571 c.p. e va precisato che, nel caso in cui si riscontri un’effettiva lesione psichica, il reato verrà aggravato ai sensi del comma 2 dell’articolo, con la conseguente applicazione delle pene previste in materia di lesioni personali, reato per il quale si procede d’ufficio. Ricordiamo, altresì, che la L. n. 67/06 prevede tutela inibitoria e risarcitoria per le persone con disabilità vittime di discriminazioni ed agisce contro le molestie e contro quei comportamenti posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità o creano un clima di intimidazione, umiliazione e ostilità nei suoi confronti. Tutto ciò compreso e assunto, non possiamo che mantenere una posizione estremamente critica riguardo alle “competenze sanitarie” concesse alle figure dei docenti in quanto il profilo di essi e del dirigente scolastico è puramente educativo e di insegnamento (rif. D.L. 165/2001) e ci permettiamo di ricordarle quanto ribadito dal Decreto Legislativo n. 297 del 16 Aprile 1994 “Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado”, secondo il quale la scuola è considerata “una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui Diritti dell’infanzia, approvata dall’ONU il 20 novembre 1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano.” (CCNL Istruzione e ricerca 2016-2018, Art. 24 c.1). PRECISIAMO E RIBADIAMO che, proprio perché la questione tocca inevitabilmente alcuni diritti inviolabili della persona, come la salute psichica, ogni limitazione in tal senso, ancorché giustificata da ragioni di prevenzione e nell’interesse e tutela della collettività, in questo caso degli studenti, non può essere demandata alla valutazione del singolo istituto scolastico, essendo di competenza del legislatore. CHIEDIAMO PERTANTO che vogliate disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti così come esposti dettagliatamente, valutando gli eventuali profili d’illiceità, che i provvedimenti presi recentemente da maestre e professori nei confronti delle nostre figlie vengano immantinente revocati e che alle bambine sia consentito di vivere la giornata scolastica in serenità così come avvenuto dall’inizio della scuola fino a qualche giorno fa e così come avviene per tutti gli altri studenti. Ricordando che l’art. 28 della Costituzione prevede che “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti (omissis)”, laddove Codesta Dirigenza scolastica non intenda revocare i provvedimenti recentemente presi nei confronti delle nostre figlie, qualora dovessero insorgere in loro patologie di ogni genere e danni psicologici riconducibili al clima di stress da voi creato, ci vedremo costretti ad agire nelle opportune sedi istituzionali per garantire il rispetto della legge costituzionale e tutelare la salute delle minori. Confidando nell'immediato accoglimento della suddetta richiesta porgiamo i migliori saluti." Vi sarò grata se vorrete rispondermi e darmi un consiglio in merito. Grazie e buona giornata
Utente 6847

L’Avvocato risponde:

Gentile Utente, La richiesta merita un accurato approfondimento. Qualora fosse necessario ( dopo aver visonato la documentazione e appronfondito la richiesta, potrà eventualmente agire legalmente) . Pertanto La invito a richiedere una consulenza e/o contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. Cordialmente Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo

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