Reiterati insulti su gruppo Whatsapp: come procedere?

Buongiorno, mi trovo all'interno di un gruppo Whatsapp dove un individuo, da circa un anno, riserva nei miei confronti atteggiamenti ostili più volte sfociati nell'insulto aperto. L'ultimo episodio, datato 20 febbraio, ha visto tale individuo darmi più volte dello stupido (testuali parole: "Fossero tutti stupidi come te...", / "No, perchè sei stupido"), sempre all'interno di un gruppo Whatsapp con diversi partecipanti che hanno potuto leggere tali offese. Trattasi di un gruppo in cui sono presenti persone che abitano nelle vicinanze del mio domicilio o del mio futuro posto di lavoro, e temo che questi insulti possano pregiudicare la mia reputazione. Trattasi di ingiuria o diffamazione? Come dovrei procedere per tutelarmi? Grazie.
Utente 2920

L’Avvocato risponde:

AD
Avvocato Dequo

Risposta in data 09/03/2020

Buongiorno, si configura in questo caso l'illecito civile previsto dall'art. 4 D. Lgs. n.7/2016, che recita "Soggiace alla sanzione pecuniaria civile da euro cento a euro ottomila chi offende l'onore o il decoro di una persona presente, ovvero mediante comunicazione telegrafica, telefonica, informatica o telematica, o con scritti o disegni, diretti alla persona offesa". Si procede quindi introducendo un giudizio dinanzi al Giudice Civile, volto ad ottenere il riconoscimento e la liquidazione del risarcimento del danno nonché -all'esito di questa fase- l'applicazione della sanzione pecuniaria civile. L'ammontare di tale sanzione sarà dal Giudicante commisurato a vari criteri: la gravità della violazione, l'eventuale sua reiterazione, la personalità e le condizioni economiche dell'agente e l'eventuale suo comportamento volto ad elidere le conseguenze dannose del suo agire. Spero di essere stata esauriente, diversamente non esiti a contattarmi. Distinti saluti. Avv. Manuela Samengo
AD
Avvocato Dequo

Risposta in data 08/03/2020

Buongiorno, a parere dello scrivente, il caso da lei espresso è riconducibile nell'area dell''ingiuria perché l'offesa risulta lesiva del suo onore e della sua reputazione, perché è personale, reiterata nel tempo e manifestata alla presenza di diversi soggetti, presenti nella chat. Le consiglio di intimarne il termine oppure di sporgere querela. Specificatamente, qualora dopo l'intimazione di cessazione della condotta lesiva del suo onore, il destinatario non le chieda scusa e non cessi il comportamento penalmente rilevante, le consiglio di presentare una querela. Nella fase attuale è indifferente, perché l'offesa si è protratta per troppo tempo, per cui la valutazione di merito, risulta strettamente personale. Relativamente al valore probatorio della chat di whatsapp, questo è acclarato da una giurisprudenza granitica.
Immagine di profilo avvocato
Antonio Sirica
Avvocato Civilista

Risposta in data 07/03/2020

Caro Utente nel caso di specie non si ha ingiuria ma si rientra nella fattispecie più grave della diffamazione. Il caso è stato infatti affrontato dalla Cassazione che si è pronunciata in tal senso. Si può pertanto procedere sia sul piano civilistico che penale. Mi contatti ai recapiti indicati qualora volesse assistenza. Cordiali saluti, Avv. Antonio Sirica @: asirica@siricalegal.it www.siricalegal.it T: 0199247656
Salve, si tratta di ingiuria, che è stata ormai depenalizzata da qualche anno ed è dunque divenuto un illecito civile (nel caso di diffamazione l'offesa, ossia la lesione della sua reputazione, viene effettuata in sua assenza, il c.d. "parlare male alle spalle"). Può intraprendere un'azione civile per richiedere il risarcimento dei danni. Oppure può intraprendere una strada più pacifica, provvedendo ad inviare a mezzo di un Legale, una lettera di diffida con la quale lo intima a non reiterare tali comportamenti lesivi della Sua reputazione, e che in caso contrario si vedrà costretto ad adire le Autorità Giudiziarie. A disposizione per chiarimenti o assistenza. Avv. Antonino Ercolano (antoninoercolano@hotmail.it)
Salve, trattasi di ingiuria. Può trovare tutela sul piano civilistico. Se ha bisogno di assistenza, mi scriva all'indirizzo avv.daronzoantonio@gmail.com

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