Infarto sul lavoro è infortunio?

Buongiorno Vi racconto brevemente l’accaduto. Dopo la pausa pranzo recandomi in reparto per riprendere il turno ,nella ditta dove lavoro da 6 anni, vengo attirato da delle urla e richieste di aiuto da parte di un mio collega rimasto incastrato con la mano in un macchinario Subito mi adopero con altri colleghi per liberarlo e dopo qualche minuto di tentativi andati a male finalmente riusciamo a disincastrarlo.. È a questo punto dopo ,la concitazione del momento ,che sento un forte dolore al petto e dopo aver chiamato l’ambulanza vengo condotto in ospedale con la proniosi di infarto.. Dopo il ricovero in ospedale e la riabilitazione a giugno dello stesso anno riprendo il lavoro Oggi ho 52 anni non fumatore ,non obeso, ex donatore AVIS e sportivo e da poco dall’INPS mi è stata riconosciuta una invalidità del 50% Le mie domande sono: Nel mio caso l’infarto che mi ha colpito è infortunio sul lavoro? Se si sono ancora in tempo per far valere le mie ragioni alll’Inail Grazie
Utente 13036

L’Avvocato risponde:

Il dipendente colpito da infarto può ottenere l’indennizzo INAIL se dimostra il nesso causale tra l’infarto stesso e l’eccesiva mole di lavoro sopportata nell’ultimo periodo. È quanto stabilito dalla stessa Cassazione che, con consolidato orientamento giurisprudenziale afferma che l’infarto può ben dipendere da stress lavoro-correlato e costituire, dunque, infortunio sul lavoro indennizzabile da parte dell’INAIL. L’infortunio sul lavoro si verifica quando l’evento dannoso avviene per una causa violenta e in occasione di lavoro, determinando la morte del lavoratore, la sua inabilità permanente al lavoro (assoluta o parziale) o la sua inabilità temporanea assoluta con conseguente astensione dal lavoro per più di tre giorni. Esso, inoltre, può avvenire in “occasione di lavoro” quando sussiste un nesso causale, anche indiretto, con l’attività lavorativa svolta o con le modalità del suo svolgimento. Mansioni che comportano sforzi fisici troppo intensi oppure carichi di lavoro e responsabilità che determinano stanchezza e stress accumulati in determinati periodi possono, pur se associati ad altre cause, provocare un infarto nel lavoratore. Il nesso causale tra stress-infarto da un lato e condizioni di lavoro dall’altro non è escluso per il solo fatto che altre cause abbiano contribuito a determinare l’evento (per esempio particolare predisposizione del dipendente all’infarto, tabagismo, pregresse malattie ecc.). Ovviamente, ogni vicenda deve essere specificatamente analizzata al fine di verificare eventuali risvolti giudiziali. Nell'eventualità in cui non abbia un suo legale di fiducia, mi rendo disponibile ad assisterla, previo accordo sui compensi. Eventualmente può avanzare sul mio profilo richiesta consulenza premium più dettagliata pagando il previsto costo.

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