Lavoro e covid: permessi, ferie e altre regole

Buongiorno, le scrivo per una preziosa consulenza. Io sono in cura da gennaio per una mio-pericardite, ho ancora sintomatologia di decimi di febbre e tosse, da gennaio sempre presenti. Tutto refertato e documentato. Di tanto in tanto faccio esami di controllo, quali RMC e tac per tenere sotto controllo la malattia. Il 19/12 ho fatto una tac torace di controllo che avevo in programma già da un po'. Il 21/12 ho cominciato un nuovo lavoro. Nella tac è risultata una infezione ai polmoni, mi è stata refertata il 22/12 sera. Tutti i medici che ho sentito il 23/12 hanno ricondotto la problematica alla pericardite, risultata anche dalla tac. Nessuno mi ha prescritto un tampone. Io ho continuato ad andare a lavorare. Il 24/12, per scrupolo mio personale ho fatto di mia iniziativa un tampone rapido e uno molecolare. Il rapido è risultato negativo, ho il referto. Ho continuato ad andare a lavorare. Il 26/12 mi chiamano dal laboratorio analisi e mi dicono che mi devono ripetere il molecolare, mi danno appuntamento per il 29/12. Io continuo a lavorare. Il 30/12 ho avuto il risultato del molecolare ed è risultato positivo. Ora l'azienda dove lavoro, dopo avermi scritto parole pesanti e offensive su una chat di gruppo di WhatsApp, minaccia di chiedermi i danni. Vorrei sapere se ho sbagliato io oppure sono nel giusto. Grazie infinitamente.
Utente 6377

L’Avvocato risponde:

Gentile Utente, da quanto descrive non intravedo alcun comportamento illecito da parte Sua, e non ci sono certamente gli estremi per richiederLe il risarcimento dei danni. Per le parole pesanti ed offensive ricevute in una chat di gruppo Lei sarebbe legittimato a sporgere querela per diffamazione e a richiedere il risarcimento dei danni per le offese alla Sua reputazione. Pertanto provvederei a diffidare il datore di lavoro e/o colleghi dal reiterare le offese. Tra l'altro, essendo la sua vicenda totalmente documentata, non ha nulla da temere in un ipotetico giudizio che potrà intentare eventualmente la Società presso la quale lavora. Resto a disposizione nel caso necessiti di una consulenza più approfondita o di un ulteriore confronto. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it
Buongiorno, premesso che la questione andrebbe approfondita, per le offese che ha ricevuto su WhatsApp può agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

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