Liquidazione: se ne ha diritto anche lavorando in nero?

Buon giorno. Una persona che lavorava da me senza essere assicurata ne segnata regolare (donna pulizia) non lavora più perché non posso permettermela. A marzo con il Lockdown le ho dato una Mensilità. Ora chiede la liquidazione. Che devo fare?
Utente 5671

L’Avvocato risponde:

La liquidazione è una parte della retribuzione che viene periodicamente accantonato in busta paga e viene erogata per intero al lavoratore solo una volta che cessa il rapporto di lavoro. La liquidazione spetta, di diritto, sia ai lavoratori con regolare contratto di assunzione sia ai lavoratori in nero. Ciò significa che la badante che lavora in nero e non ha contratto di badante sia convivete sia on convivente ha gli stessi diritti di una lavoratrice assunta regolarmente e che la liquidazione spetta sempre anche alla badante che lavora in nero. Quindi nel calcolo complessivo di ciò che spetta alla badante che lavora in nero vi rientrano: differenze retributive per il lavoro effettivamente svolto; la 13sima; contributi previdenziale; ferie e malattie non godute; Tfr o liquidazione. Liquidazione badante in nero calcolo ed esempi Il calcolo della liquidazione della badante in nero si esegue sulla base dell'importo della retribuzione della badante complessiva annua percepita da dividere per 13,5. La liquidazione spetta sia se il lavoro è stato effettivamente svolto per un anno intero, sia se per un solo mese, sia se per 10 o 20 anni e matura mensilmente, cioè in ratei mensili, per cui si matura anche se si è effettivamente lavorato per soli 15 giorni nel mese. Ciò che cambia è chiaramente l’importo della liquidazione stessa. Per conoscere la somma che deve essere annualmente accantonata come liquidazione della badante in nero bisogna dividere per 13,5 la retribuzione dovuta per il lavoro prestato nell’anno, comprensiva di tredicesima ed eventuale indennità di vitto e alloggio, perché il Tfr delle badanti, anche in nero, calcola anche sulla base delle indennità di vitto e alloggio nel caso di badanti conviventi, e poi rivalutare le quote annue accantonate dell’1,5% annuo, riproporzionato in base al mese, e del 75% dell’aumento del costo della vita Istat, escludendo la quota maturata nell’anno in corso. Avv. Valerio Carlesimo. num 3664281888
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Avvocato Dequo

Risposta in data 24/10/2020

Buongiorno, la liquidazione è prevista per legge. Deve calcolare l'importo dovuto e versarglielo. Come attestazione del pagamento è sufficiente una scrittura privata firmata, con la quale può opporsi adeguatamente ad eventuali azioni vertenziali. Saluti.
Buongiorno, occorre avviare un confronto formale con la lavoratrice, tramite un legale, al fine di addivenire se possibile ad una soluzione conciliativa che eviti la causa in Tribunale nei suoi confronti. Sono a sua disposizione per fornirle assistenza legale in merito, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra
Rivolgersi ad un legale e verificare come difendersi in base egli elementi a disposizione
Buongiorno, anche se la signora non era in regola contrattualmente potrebbe sempre, tramite un giudizio ordinario, ottenere il relativo corrispettivo. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo
La signora ha diritto alla liquidazione e potrebbe proporre un'azione legale. Le consiglierei di affidarsi ad un avvocato. Se vuole, può contattarmi privatamente. Cordialmente.

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