Buonasera. La quota di legittima si ottiene sottraendo quella cosiddetta disponibile. In particolare, in caso di successione per legge, senza testamento, in assenza del coniuge superstite, l’eredità spetta ai figli in parti uguali. Ma, la quota legittima dei figli, cioè quella parte dell’eredità che spetta loro, in ogni caso, anche contro la volontà del defunto, corrisponde, in assenza del coniuge superstite, a metà dei beni ereditari, in caso di figlio unico, o a due terzi, da dividersi in parti uguali, in presenza di più figli. Pertanto, nella concreta fattispecie in esame, la quota dell’eredità che Suo fratello potrebbe, eventualmente, rivendicare, impugnando il testamento, è pari alla metà dei due terzi dei beni ereditari, cioè ad un terzo di essi, mentre a Lei spetteranno i due terzi, ovvero la quota di legittima più la disponibile, che Suo padre può assegnarle liberamente. Per una consulenza più accurata, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi, per un preventivo, alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti Avv. Vincenzo de Crescenzo