Testamento pubblico: servono testimoni?

Gentilissimi, ho 40 anni e da quando ne avevo 12 ho vissuto con uno zio che non aveva né moglie né figli. Da allora è come se mi avesse adottato. Lui si è sempre preso cura di me e io di lui soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Mentre lo zio era in vita e stava bene ha fatto un testamento pubblico davanti al notaio e due testimoni. Dopo la sua morte si sono fatti vivi alcuni nipoti che non accettano quanto deciso dallo zio. Loro dicono che vogliono fare qualcosa. Ma cosa possono fare per andare contro il volere dello zio? Vogliono forse aggrapparsi ad una eventuale incapacità dello zio? Ma allora la presenza del notaio e dei testimoni a che serve? Grazie per il vostro tempo nel rispondermi. Saluti.
Utente 11039

L’Avvocato risponde:

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Sondra Fabbi
Avvocato Amministrativista

Risposta in data 09/11/2021

Buongiorno, al fine di approfondire meglio la vicenda occorrerebbe conoscere le volontà dello zio manifestate attraverso il testamento. Va però precisato che Il testamento pubblico, proprio perché redatto da un notaio che è un pubblico ufficiale, non è soggetto a falsità o alterazioni. Tuttavia anche il testamento pubblico può essere impugnato, non essendo il notaio obbligato a verificare la capacità di intendere e di volere del testatore. La questione andrebbe comunque approfondita. Se necessita di una parere potrà contattarmi chiedendo una consulenza privata oppure una consulenza diretta ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo.
Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti. Avv. Sondra Fabbi Milano

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