Amicizia poliziotto con controparte: si può?

Buongiorno, da quando io e la mia famiglia ci siamo trasferiti per motivi di lavoro in un appartamento (di nostra proprietà ma che fa parte di un edificio quadrifamiliare), ci siamo scontrati per diversi motivi con l’anziana che vive al piano di sopra. I suoi famigliari, che l’hanno sempre appoggiata e istigata contro di noi, e ci hanno più volte minacciato di denuncia affermando di avere amicizie e appoggi nelle forze dell’ordine, sono arrivati a presentare una segnalazione alla Squadra Mobile della Polizia. In seguito a questa, siamo stati convocati con un anomalo “Biglietto d’invito” nel quale non era indicato l’oggetto della convocazione, anzi minacciava di segnalazione all’autorità giudiziaria in caso di mancato rispetto dell’appuntamento imposto (scadenza dopo tre giorni, di cui uno festivo!). Noi ci siamo impegnati a rispettare l’appuntamento nonostante gli impegni lavorativi: abbiamo notato fin da subito il comportamento eccessivamente aggressivo e frenetico del poliziotto, che affermava di non avere tempo per le nostre “cazzate inutili” e che doveva concludere velocemente facendoci firmare la segnalazione, nella quale l’anziana non presentava alcuna richiesta specifica, solo il desiderio di essere nostra “amica”(!?!). A nostra volta abbiamo presentato una segnalazione, con richieste ben specifiche rivolte all’anziana, riguardanti i suoi comportamenti molesti e razzisti nei nostri confronti (NB: siamo tutti italiani, ma non originari del suo stesso comune!!). Il poliziotto, che non ha mai fornito le sue generalità, si è inoltre rifiutato di fornirci copia dei documenti da noi sottoscritti (verbale convocazione, segnalazione della controparte, nostra segnalazione che la controparte avrebbe dovuto firmare), né ci ha mai informato dell’esito della convocazione della controparte. Insospettiti da questi strani comportamenti del poliziotto, abbiamo continuato a raccogliere materiale sulla vicina finché siamo riusciti registrare una conversazione dove la stessa afferma che il poliziotto è un amico di famiglia. Ora saremmo intenzionati a presentare denuncia verso l’anziana ma non sappiamo davvero decidere a chi rivolgerci... di certo non alla stessa Squadra Mobile, ma riteniamo non ci convenga neppure riferirsi all’ufficio denunce della medesima Questura... Forse all’ufficio denunce della Questura della nostra città di residenza (eventuale disponibilità già confermata)? Avrebbe senso rivolgersi ai Carabinieri dello stesso comune dove siamo domiciliati (temiamo che la controparte abbia amicizie anche tra queste forze dell’ordine)? Avrebbe senso segnalare il coinvolgimento del poliziotto ai Carabinieri (anche rivolgendoci alla Questura della nostra città temiamo vogliano insabbiare la questione)? Ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Distinti saluti
Utente 11485

L’Avvocato risponde:

Buongiorno e buona settimana. La questione è particolarmente delicata sia di per sé (concernendo potenzialmente, in base alle sue affermazioni, personale delle Forze dell'Ordine), sia per i contenuti. Proprio per questi marcati profili di intrinseca delicatezza, non è opportuno parlarne in pubblico. Pertanto - se crede - le consiglio di consultarmi in privato per un congruo esame del caso e per valutare se effettivamente vi siano stati degli abusi che vanno sempre repressi. Resto a disposizione. Distinti saluti. Prof.Avv. Antonio Leggiero
AD
Avvocato Dequo

Risposta in data 29/11/2021

Buongiorno. La questione da lei descritta sembrerebbe abbastanza complessa e andrebbe certamente approfondita (ad esempio, andrebbe compreso le ragioni dello “scontro” con l’anziana signora). Rispetto al luogo ove depositare eventuale querela, questa potrebbe essere anche depositata direttamente presso la Procura della Repubblica competente. Ma ció non esclude la possibilità che eventuali convocazioni avverranno presso la stessa sede della PS del comune ove siete domiciliati. Laddove necessitasse di ulteriori informazioni e/o chiarimenti, può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. Cordiali saluti, Avv. Francesco Genovino

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