Sono un dirigente medico assunto a tempo indeterminato. Ho vinto un concorso presso un altra azienda. Sono già stato messo al corrente che la mia richiesta di aspettativa per periodo di prova verrà negata. Avendo necessità di trasferirmi in breve tempo, l'unica strada saranno le dimissioni. Chiederò l'esonero totale o di buona parte del periodo di preavviso. Qualora anche questa richiesta venga negata dovrò anche corrispondere l'indennità sostitutiva. So già di essere in svantaggio causa normativa che in questo caso tutela maggiormente l'azienda a discapito del lavoratore. Trovo però abbastanza assurdo dover rinunciare all'aspettiva, essere di fatto costretto alle dimissioni e dover magari essere anche penalizzato economicamente. Sembra che vincere un concorso sia diventato una "colpa". Chiedo un consiglio su cosa fare in caso di mancato accordo sul periodo di preavviso: esiste una strategia legale per difendersi dalle trattenute economiche o bisogna solo rassegnarsi a subire?
Buonasera, il rispetto del periodo di preavviso, in caso di recesso contrattuale, è espressamente previsto dall'art. 2118 c.c.. Lo stesso articolo addebita al recedente l'onere di corrispondere all'altra parte un'indennità equivalente alla retribuzione che sarebbe spettata per il periodo di preavviso. Quindi secondo il tenore letterale della norma di legge, il datore di lavoro è legittimato ad operare delle trattenute sulla busta paga del dipendente dimissionario. In assenza dei documenti e di specifiche informazioni di merito, è l'unica consulenza che sono in grado di prestarle.
Buongiorno, in assenza di giusta causa di dimissioni lei è obbligato a corrispondere all'azienda l'indennità sostitutiva del preavviso. Ovviamente nulla vieta di instaurare un confronto formale con l'azienda per trovare una soluzione concordata che non la penalizzi, ma lei deve poter "mettere sul piatto" eventuali irregolarità o inadempimenti pregressi dell'azienda per poter contrattare qualcosa a suo favore. Salvo che appunto alla base delle ipotetiche future dimissioni non ci sia una giusta causa. Sono a sua disposizione per fornirle un parere più approfondito in merito, mi occupo di diritto del lavoro, mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra
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