Se non è mobbing, come si chiama?

Gentili Avvocati, la presente per chiedere un Vs parere in merito ad una situazione della quale ritengo essere "vittima" sul luogo di lavoro. Sono dipendente di una multinazionale coreana, presso la filiale italiana, dal 2016. Nel 2020 ho ricevuto una promozione e sono stato nominato Manager (livello interno), nonchè Quadro (settore commercio). Mi occupo di Facility Management, ovvero di tutte le attività legate al corretto funzionamento della struttura immobiliare, utenze, manutenzioni, interventi straordinari, ecc. Nei mesi scorsi sono stato oggetto di indagine da parte del PAN-EU Legal Team per sospetto conflitto di interesse dal momento che conoscessi l'architetto coinvolto in una gara d'appalto (di cui ho dimostrato con successo la correttezza dello svolgimento). Le prove a supporto dell'accusa, da parte di un collega (anonimato garantito dal portale compliance aziendale), si sono dimostrate infondate e l'ufficio legale aziendale con sede a Francoforte mi ha confermato via videocall la chiusura del caso che mi vedeva "imputato" ad inizio Agosto. Oggi, 09/09, nuovamente ho ricevuto una richiesta, tramite la mia collega a capo del dipartimento HR, riguardo eventuali nuovi contatti/contratti che riguardassero il medesimo architetto, data una nuova segnalazione anonima (ritengo da parte della medesima persona di cui prima). Dopo aver comunicato, durante la videocall di inizio Agosto che, per mio interesse a non essere più oggetto di investigazione, non avrei più coinvolto tale professionista, mi vedo ora nuovamente sotto la lente di ingrandimento per qualcosa che, nuovamente, non ho commesso (ed a riprova di ciò posso confermare che non vi sono nemmeno in programma interventi o richieste di consulenza che possano coinvolgere alcun architetto). Non credo che, quanto riportato sopra, possa configurarsi come mobbing però, al tempo stesso, vivo con immensa frustrazione la situazione dato che sono padre di 2 bambine molto piccole e, per quanto mi piaccia il mio lavoro e lo svolga con dedizione, ho sempre l'impressione che l'azienda possa trovare un pretesto per allontanarmi con tutte le conseguenze economiche del caso che mi metterebbero in difficoltà dinnanzi ai miei doveri di marito e padre. Sperando che la mia richiesta possa trovare una risposta ed eventualmente un suggerimento per potermi mettere al riparo da eventuali nuovi "attacchi" gratuiti da parte di qualche collega. Vi ringrazio sin da ora per la cortese attenzione e disponibilità. Cordiali Saluti
Utente 16727

L’Avvocato risponde:

Buonasera. Qualora controlli e richiami da parte dell'azienda dovessero continuare e ripetersi senza un motivo serio e concreto, ma solo per denuncie anonime del tutto irrilevanti, potrebbero certamente configurarsi come atti persecutori ed illeciti. Per assistenza o una consulenza più accurata, anche in videochiamata, previo compenso, può contattarmi alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordialmente. Avv. Vincenzo de Crescenzo
Buongiorno, i fatti che descrive potrebbero essere considerati comunque persecutori, perché se può essere legittima l'indagine sulla base di fatti concreti o l'adozione di procedure di controllo da parte del datore di lavoro, le accuse ingiustificate o basate su mere illazioni di anonimi non possono dare adito a mantenerla in un continuo stato di ansia. Se ha interesse ad approfondire tutti gli aspetti della questione, comprese le continue denunce anonime, resto a sua disposizione sia per una consulenza dettagliata e personalizzata, sia per assistenza. Trova i miei contatti e l'accesso diretto, visitando il mio profilo. Cordiali saluti Avv. Elena Armenio

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