Abuso edilizio e b&b illegale in comproprietà contro volontà

Salve, io e mia sorella, entrambe maggiorenni (under 30) a seguito di una donazione e alla successiva scomparsa di mio padre, siamo diventate comproprietarie della casa in campagna di famiglia. Io sono andata a viverci, mantenendo lì la residenza. Mia sorella pretende di utilizzare metà casa o di avere metà del valore della casa in denaro. Essendo ancora giovani e non lavorando l'ho invitata a vivere con me, ma lei vuole ricavare da metà casa un mini appartamento e farci un b&b. Io non voglio, perché così rovinerebbe la natura della casa, oltre al fatto che qualsiasi lavoro (purtroppo già iniziato) è abusivo. Non può essere fatto b&b o casa vacanze a causa della mancata agibilità (in campagna no acquedotto, no gas, no fogna, no riscaldamento) quindi qualsiasi attività verrebbe portata avanti in modo illegale. Io studio e punto ai concorsi nella pubblica amministrazione, l'idea che in casa mia si facciano cose a nero e abusive mi toglie il sonno. La proprietà non può essere divisa in due dal notaio. Avere estranei in casa illegalmente per me è impensabile, dovrò rinunciare alla mia tranquillità, privacy e sicurezza. Come posso tutelarmi? Se un giorno dovesse esserci un controllo come faccio io comproprietaria a non avere ripercussioni?
Utente 14558

L’Avvocato risponde:

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Corrado Anelli
Avvocato Civilista

Risposta in data 02/02/2023

Egregio Utente, sua sorella ha la facoltà di chiedere lo scioglimento della comunione ereditaria senza che Lei possa opporvisi. Non avendo Lei alcuna intenzione di procedere alla divisione, Sua sorella non ha altra possibilità che fare ricorso al Giudice. A meno che Lei non decida di acquistare la quota di comproprietà di Sua sorella divenendone unica proprietaria. In ogni caso, la questione andrebbe approfondita. Sono a disposizione per un consulto telefonico al recapito che potrà reperire nel mio profilo, oppure via mail all’indirizzo ivi indicato. Cordiali saluti. Avv. Corrado Anelli
Buonasera. L'art. 1102 del codice civile dispone che ogni contitolare può servirsi dei beni in comunione, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. Inoltre, gli atti di straordinaria amministrazione, tra cui la ristrutturazione dell’immobile, richiedono il consenso d tutti i comproprietari. L’abuso edilizio, infine, comporta sanzioni penali ed amministrative. Pertanto, se Sua sorella persiste nelle proprie intenzioni, in mancanza di accordo, può tutelarsi solo ricorrendo in tribunale. Dovrebbe, in ogni caso, procurarsi la prova della sua totale estraneità rispetto ai lavori di ristrutturazione abusivi dell’immobile. Per una consulenza più accurata, previo compenso, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti Avv. Vincenzo de Crescenzo
Buongiorno, la questione deve essere approfondita, Sono disponibile per una consulenza anche telefonica. Cordiali saluti Avv. Francesco Archinà tel. 347.6142152

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