Prescrizione del diritto di accettazione dell'eredità: informazioni

Buongiorno! Vorrei chiedere cortesemente un parere in merito a quanto segue: Morte di mio zio, senza figli con moglie in comunione di beni e due fratelli. Nessun testamento. Due immobili. Uno dei due è l'attuale casa di residenza di mia zia, l'altro e una seconda casa al mare. Nel frattempo nell'eredità siamo subentrati io e i due figli di l'altro fratello (morte nostri genitori). Ora mia zia vorrebbe vendere l'immobile che ha sempre giustamente considerato suo, ma i figli dell'altro fratello si oppongono anche alla sola vendita delle sole quote di mia zia e quelle in capo a me, rivendicando una sorta di prelazione. Vi chiedo dunque: hanno ragione loro? Ho come mi è sembrato di leggere in qualche sito "... nel caso di vendita di una quota su un bene, non spetta al coerede il diritto di prelazione, e, pertanto la quota su un singolo bene ereditario, purché non sia l’unico nel patrimonio del defunto, può essere liberamente venduta." Avete altri suggerimenti per poter permettere a mia zia di vendere liberamente l'immobile (o quantomeno le sue quote)? Inoltre, sempre Nell'intento sempre di trovare una soluzione maggiormente favorevole alle aspettative di mia zia, volevo chiedere una delucidazione riguardo a un altro aspetto dello stesso scenario, ossia l'eventuale prescrizione del diritto di accettazione dell'eredità trascorsi 10 anni. Infatti il marito di mia zia defunto è morto nel 2003 e mio padre, come anche l'altro fratello, non hanno accettato per iscritto l'eredità, ma io alla morte di mio padre (2011) tra le altre cose, ho ricevuto a mio nome anche la voltura in catasto delle quote dell'immobile motivo del contendere (seconda casa), mentre i miei cugini (figli dell'altro fratello) il cui padre è morto nel 2013, suppongo non abbiano fatto nessun atto di suddivisione o simili, perché tutt'ora in catasto compare il nome del padre defunto (fratello del de cuius). Quindi mi chiedo, da questi semplici e pochi elementi, si potrebbe dedurre che mio zio (padre dei miei cugini, fratello del de cuius) abbia probabilmente perso il diritto all'eredità trascorsi più di dieci anni dell'apertura della successione e di conseguenza anche i suoi figli? In tutto questo può entrarci ... ed eventualmente in che misura ... "l’ope legis"? In attesa di un vostro cortese riscontro e ringraziandovi in anticipo, vi saluto cordialmente.
Utente 9679

L’Avvocato risponde:

Buongiorno, la complessità della vicenda richiede un approfondimento di studio. Se ritiene, può richiedere una consulenza diretta sul mio profilo. Le renderò un parere il più esauriente possibile. Cordiali saluti Avv. Demetrio Pecora
Buongiorno, la richiesta merita un accurato approfondimento e visione della documentazione. Se desidera una consulenza può contattarmi ai recapiti presenti sul mio website e fissare una conference call. Cordiali Saluti Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA MILANO - BARI
Buongiorno. La questione merita una risposta altrettanto approfondita. Mi contatti per una consulenza diretta. Un cordiale saluto. amg

Migliaia di persone cercano un parere legale come questo. Registrati come avvocato e trova nuovi contatti.

Sei un Avvocato? Registrati!

Avvocati specializzati in Successioni, eredità e donazioni

Hai bisogno di un avvocato online?
Richiedi una consulenza legale su deQuo. Oltre 3.000 avvocati sono a tua disposizione. Parla con uno specialista, anche gratis.
Decorazione