Salve, mio marito ha acquistato circa un anno fa, un terzo di quota indivisa di un bene immobile da sua mamma (gli altri eredi sono uno zio è una zia). Avendo solamente chiesto in via orale se andasse bene agli atri eredi di comprare la quota (essendo parenti) e non avendo inviato la proposta per iscritto, ora gli altri due zii per varie vicissitudini hanno deciso di fare il retratto successorio. Preciso che questa è la casa dove mio marito ha vissuto da piccolo, e dove è tornato a vivere dal 2013 da solo e dal 2018 con me e con i nostri figli (due, più uno in arrivo ad ottobre), inoltre, prima che ci mandassero una lettera da un legale, ci avevano stipulato un contratto di comodato d’uso gratuito, registrato all’agenzia delle entrate, dove ci cedevano il locale facente parte dell’immobile per fare una pizzeria da asporto (abbiamo appunto da quattro anni quest’attività qui e tutti i costi di sistemazione del locale sono stati a carico nostro). Ora la mia domanda è… possono loro fare il retratto e cacciarci dall’oggi al domani con due figli minori e uno in arrivo? Possono cacciarci dall’attività rifiutando qualsiasi tipo di accordo (contratto di affitto?)? Abbiamo inviato innumerevoli proposte, sia di acquisto di entrambe le loro quote, sia di conciliazione, ma sembrano non voler ascoltare e agire solo per ripicca per aver acquistato la quota della madre. Ma se non vogliono ne vendere ne comprare cosa dobbiamo fare?
Gentile Signora, premesso che occorrerebbe prendere visione della documentazione in Suo possesso (contratto di comodato, atto di acquisto del 1/3 e lettera con la quale vi comunicano l'intenzione di voler esercitare il retratto successorio). In linea generale ai sensi dell'art. 732 c.c. il coerede (la mamma) avrebbe dovuto notificare per iscritto la proposta di alienazione della quota agli altri coeredi, indicandone il prezzo, i quali hanno un diritto di prelazione. I coeredi hanno quindi diritto di riscattare la quota dall'acquirente, che potrà essere ad essi assegnata in parti uguali. Occorrerebbe verificare, poi, l'entità dei lavori effettuati nei locali per comprendere se vi sono i presupposti per chiedere il rimborso di tali costi, e occorre valutare le possibili soluzioni conciliative per risolvere la vicenda (una soluzione conciliativa potrebbe convenire a tutti, non solo a voi). La questione deve pertanto essere approfondita ed è difficile dare una risposta precisa senza aver visionato la documentazione. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it
Buongiorno, per poterLe rispondere adeguatamente è necessario visionare la documentazione in Suo possesso. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo Torino - Milano
Buongiorno, sena visionare gli atti in suo possesso non è possibile dare risposta al quesito. Se ritiene può contattarmi all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi
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