Dopo due anni di mediazione assistita con la mia vicina di casa, qualche giorno fa ho ottenuto la cessione di un cortile con regolare atto notarile in cambio dell'esecuzione di importanti lavori di ripristino e consolidamento del muro di contenimento su cui insiste la casa. Il cortile in oggetto è dotato di un lavello in muratura dal quale (due GG prima dell'atto e nascostamente) sono stati asportati tubo di scarico e alcune lastre in ardesia. Attraverso questa operazione il lavello è stato danneggiato e reso inutilizzabile perché mancante appunto del collegamento con lo scarico fognario. Dati i rapporti molto tesi, sono indecisa se porgere rimostranze. La domanda: è lecito questo tipo di comportamento o è nel mio diritto pretendere il ripristino delle parti danneggiate e la funzionalità,?
Per legge può sollecitare l'amministratore nell'assumere provvedimenti utili alla riparazione del danno e, in alternativa, ricorrere in via cautelare al giudice, per ottenere una valutazione delle cause e dell'entità del danno.
Buongiorno, premesso che la situazione andrebbe approfondita, è un Suo diritto pretendere il ripristino di un bene, ora non più funzionante, e di Sua esclusiva proprietà. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo (Cell. 3280999150)
Buongiorno, pongo il seguente quesito: 3 persone dello stesso nucleo familiare hanno ottenuto anni fa un diritto di uso abitativo gratuito di una casa dal cessionario. La prima, vita natural durante ( … Leggi tutto
Buongiorno, vorrei capire la procedura da seguire e a chi rivolgermi per avviare la cessione delle mie quote di proprietà di un immobile ereditato da parente defunto. Causa difficile convivenza con co … Leggi tutto
Buongiorno, abito sopra un ristorante che si trova al piano terra e io al primo piano. Abbiamo un piccolo cortile in comune (du cui siamo proprietari in ugual misura), che corrisponde al retro del ris … Leggi tutto