Buongiorno. Ho vinto una causa per la spartizione di soldi su di un conto bancario. La controparte doveva pagare le spese del mio avvocato , il quale mi aveva garantito, che avrebbe fatto sottoscrivere un piano di rientro debito della sua parcella alla controparte perdente. Ora lo stesso dice che la controparte non lo paga e che quindi devo provvedere in merito ma … in nero. In questo momento la situazione è abbastanza insostenibile. Questo avvocato , oltre alle male parole, mi richiede ogni mese dei soldi. Io ho già provveduto per quanto potevo a versare una parte della somma, ma ormai la situazione è piuttosto insostenibile. Esistono soluzioni? Grazie per quanto vorrete suggerirmi . Un saluto

Gentile Utente. Deve senz'altro saldare la parcella dell'avvocato e pretendere l'emissione della fattura. In ogni caso, lei ha diritto di attivarsi per procedere in via esecutiva nei confronti della controparte, notificando atto di precetto e successivo atto di pignoramento. Un solo dubbio: il Giudice ha condannato la controparte a pagare le spese legali a lei o al suo avvocato? Legge in sentenza la frase "Distrazione delle spese"?. Se ritiene, per chiarimenti, mi contatti all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Umberto Depaoli. Foro di Torino

Ho una imbarcazione che ha avuto un sinistro , ancora in riparazione presso un cantiere scelto in collaborazione col perito dell’assicurazione. Il sinistro, coperto da assicurazione corpi con franchigia €, prontamente denunciato, è regolarmente gestito dla mio broker e dall'assicurazione. Il problema è che i preventivi del cantiere sono più alti di quello che prevedo sarà la proposta di quietanza dell’assicurazione per le singole lavorazioni: non si tratta di voci che l’assicurazione potrebbe voler escludere, nè di differenze sul costo delle ore di lavoro, ma di valutazioni tecniche sulle specifiche riparazioni. A mio parere il danno è quello che devo pagare; quindi, l’assicurazione deve pagare oppure concordare le cifre col cantiere. Trovo forte resistenza a questo percorso e ne temo i possibili sviluppi. Come posso difendermi?

Buonogiorno. Assolutamente la normalità. Se non si raggiunge l'accordo, si va davanti al giudice. Credo sia opportuno essere assistiti da un avvocato. In tal caso, noi ci troviamo a Roma e siamo in grado di assisterLa per il meglio. I migliori saluti. Avv. Vittorio A. Marinelli

Buon pomeriggio, avendo trovato la portiera della macchina ammaccata e avendo constatato che lo spazio del parcheggio (delimitato dalle consuete linee bianche) dove ho collocato il mezzo risulta a mio avviso insufficiente, mi chiedo se ci sono delle misure minime obbligatorie a cui i comuni italiani devono attenersi per garantire le corrette manovre di parcheggio dei cittadini. Può cortesemente dirmi se i comuni italiani hanno degli obblighi da rispettare in tal senso?. Ci sono i presupposti affinché io possa esporre denuncia al mio comune? (Montemurlo -PO-). Grazie per il supporto. Cordiali Saluti

Gentile Gianluca. Le dimensioni dei parcheggi sono stabilite ai sensi del DPR 495/1992 (4.5 x 2.5). In ogni caso, occorrerebbe approfondire se l'area di parcheggio in cui Lei ha lasciato la macchina fosse o meno custodita. Se vuole sono a Sua disposizione. Cordiali saluti. Benedetta Vivarelli

Salve, sono agente di commercio monomandatario con contratto di agenzia da circa 12 anni per azienda farmaceutica. Purtroppo nonostante la fattura provvigionale del 01/03/2022 relativa alle vendite di dicembre risulta non essere stata ancora saldata nonostante i solleciti inoltrati. L'azienda nei primi giorni di marzo ha effettuato i pagamenti di tale periodo a tutti gli altri agenti in essere. Prima domanda: posso recedere dal contratto di agenzia per "giusta causa"? (mancato pagamento della fattura in questione). Seconda domanda: quali sono gli obblighi (spettanze economiche) dell'azienda nei miei confronti?. Terza domanda: tutti i vincoli a cui sono posto dal presente contratto di agenzia vengono poi dichiarati decaduti?. Grazie. Saluti

Buonasera. Come per il lavoro subordinato, anche nel contratto di agenzia, il mancato pagamento delle provvigioni, anche relative ad un unico affare, secondo la giurisprudenza in materia, può essere sufficiente al recesso dell'agente per giusta causa senza obbligo di preavviso. In tal caso, l'agente ha diritto all'indennità di fine rapporto, all'indennità di preavviso ed alle provvigioni degli affari che ha ptomosso e concluso. Per una consulenza più accurata, previo compenso, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Buongiorno Ricerco una consulenza legale per un problemo con il studio condominiale che gestisce il condominio del mio appartamento. Dopo diverse problemi (infiltrazione acqua, difetto sistemo scarico condominiale) che risalgono ormai a più di 6 mesi, lo studio condominiale non fa i lavori di sistemazione e mi sta anche bloccando l’uso del mio appartamento in quanto finché non fa i lavori sul scarico acqua il bagno non è usabile per rischio di infiltrazioni dei vicini di sotto. Dopo diverse richieste e chiamate, il studio dice che sta sempre aspettando i preventivi delle ditte. Grazie

Buongiorno. Provveda ad inviare formale comunicazione di diffida. Comunque, se ha necessità, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, vorrei un consiglio circa lo scorrimento della graduatoria di cui faccio parte come idonea. Un'agenzia regionale della mai regione a maggio 2021 ha indetto un concorso per titoli e esami per n. 21 istruttori amm.tivi cat c. e a dicembre si è concluso l'iter concorsuale con la pubblicazione della graduatoria definitiva il 7/12/2021 (rettificata il 28/12/2021 per nuova rivalutazione titoli di alcuni partecipanti). Nel frattempo, prima della conclusione della procedura del concorso suddetto, a ottobre 2021 la Regione Sardegna ha bandito un nuovo concorso per n. 98 istruttori amministrativi cat. c da inserire nell'amministrazione regionale e in altre agenzie e enti facenti parte il sistema Regione. Ora, alla luce di una nutrita giurisprudenza in merito, nonché del TUPI D.lgs 165/2001 e della L.R 31/1998, vorrei sapere se il concorso indetto dalla Regione non si ponga in contrasto con i principi di economicità, buon andamento della P.a.; atteso che prima di bandire nuovi concorsi la legge stabilisce di procedere in prima istanza con le mobilità, in secondo luogo con lo scorrimento delle graduatorie vigenti e solo in ultima istanza con l'indizione di nuovi concorsi che trovano la loro giustificazione in quel quid pluris (requisiti professionali) richiesto per la posizione da ricoprire. VOrrei quindi sapere se il concorso di cui si parla è legittimo e entro quali limiti è possibile derogare alle leggi in materia di scorrimento delle graduatorie vigenti. Intanto, l'agenzia che ha bandito il concorso di cui sono idonea ha ceduto la graduatoria a enti regionali e enti locali pubblicandone sul sito web la comunicazione; e allora è chiaro che il concorso Regione Sardegna andava revocato in autotutela, proprio perché per le stessa figure professionali richieste esiste già una graduatoria da cui attingere. Non sappiamo come muoverci per tutelare la nostra aspettativa/interesse legittimo a che le Pp.aa. della nostra regione tengano conto della nostra graduatoria senza sperperare ulteriori risorse nell'espletamento di nuovi concorsi. Vi ringrazio. Cordialmente

Gentile Utente. Per darLe una risposta adeguata occorre analizzare la documentazione (i due bandi di concorso, principalmente). Se vuole contattarmi sarò lieta di fornirLe una consulenza, ho seguito e sto attualmente seguendo posizioni di candidati in concorsi sia locali che nazionali. Cordiali saluti. Benedetta Vivarelli

Buongiorno, cosa accede se in una famiglia è solo il marito ad avere reddito, casa e patrimonio, la coppia si separa per volontà del marito e c'è un figlio minorenne di mezzo? Sembrerebbe che in questi casi l'abitazione spetti alla madre con figlio, ma come potrebbe il marito, con il suo unico reddito (supponiamo 2000 euro al mese), continuare a pagare il mutuo di quella casa, mantenere moglie e figlio e intanto trovare un altra sistemazione, pagando ad esempio un altro affitto? E' pensabile ad esempio dividere il suo reddito in 2 parti uguali (1000 per lui, 1000 per la moglie) e poi entrambi si auto-gestiscono con quella cifra, dividendo anche le spese per il mantenimento del bambino? E il mutuo della casa di proprietà del marito, che rimane però alla moglie col figlio, dovrebbe pagarlo ancora, e per intero, il marito? Perché a quel punto sarebbe impossibile, con la sua metà di reddito (es. le sue 1000 euro), pagare il mutuo della casa in cui non vive più, mantenervi all'interno moglie e figlio e mantenersi in una nuova casa con affitto. Importante forse aggiungere che non c'è di mezzo una colpa evidente della moglie (es. tradimento), ma solo incompatibilità perdurate nel tempo e ormai inconciliabili. Sembra comunque molto difficile uscirne... Grazie per l'aiuto

Buongiorno Signora. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

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