Buongiorno, sono un tassista di Milano con doppia guida regolamentata da un contratto privato di gestione e autorizzato dal mio comune con tutti i documenti in regola. Il 5 dicembre la mia seconda guida, nel suo turno di lavoro, ha avuto un incidente, e stato tamponato a velocità folle tanto da dover demolire il mio taxi. Lui ha ragione in pieno. Può chiedere dei danni a me ? Essendo io il proprietario del veicolo. Perché si sta rivolgendo a un legale e ha chiuso qualsiasi contatto con me. Grazie

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita. Con l'indennizzo diretto i danni vanno richiesti alla Sua compagnia di assicurazione alla quale avrà immagino denunciato il sinistro. Se desidera può contattarmi ai recapiti del mio profilo che trova su questo sito. Cordiali saluti. Avv. Ottavio Perrone. Ravenna

Salve, mi trovo con un problema al quanto curioso...Ho ricevuto un risarcimento per un sinistro, di 1500€ direttamente sul mio conto, ma l'avvocato mi aveva indicato che avrei dovuto ricevere due bonifici, il primo di 1500€ e il secondo di 300€ per la sua parcella. Ad ora il primo mi è arrivato, mentre il secondo ancora niente. Anche così, l'avvocato mi ha chiesto i 300€ che gli spettano, dicendomi che deve fare la chiusura. Io ho spiegato la questione, ma dice che prima devo pagarlo io poi avvierà il sollecito all'assicurazione. All'inizio, ho provato a spiegarlo. Alla fine, l'ho ignorato per qualche giorno. Come risultato, mi ha mandato un messaggio vocale dove mi intima che entro domani se non gli porto i 300€ passa per via legale, minacciandomi di farmi passare un bel natale. La cosa assurda è; che abitando in un piccolo comune, anche se chiedo agli altri avvocati di zona mi chiedono prima di quale avvocato si tratta, poi sembrano quasi come costipati a darti una risposta. Per tanto mi chiedevo se potete dirmi cosa sia più opportuno. La registrazione vocale l'ho tenuta, e anche se domani andrò al suo studio e decidessi di pagarlo per non avere pensieri e problemi, ho assolutamente intenzione di farmi fare una ricevuta e magari di registrare l'incontro, anche perché trovo assurdo pagare al posto di qualcun altro, la mancanza di qualcun altro ancora

Tralasciando il discutibile comportamento del Collega che minaccia di farLe passare un bel Natale, certamente questi ha diritto di essere pagato per l'attività che ha svolto. Normalmente la Compagnia Assicurativa effettua un unico pagamento comprensivo del risarcimento del danno e delle spese legali, oppure può liquidare separatamente il risarcimento e le spese legali (le spese legali vengono liquidate normalmente con alcuni giorni di ritardo rispetto all'importo del risarcimento del danno. E' del tutto normale). Consiglio certamente di pagare l'Avvocato e di compulsare suo tramite la Compagnia Assicurativa a pagare anche il rimborso delle competenze legali dell'Avvocato nelle modalità concordate. Indubbiamente nel pagare l'Avvocato deve farsi rilasciare la fattura (anche perchè se l'assicurazione non dovesse pagare le spese e competenze Legali, Lei dovrà pretendere giudizialmente il rimborso dalla Compagnia assicurativa). . Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buonasera, sono un giovane ragazzo che da un po' di tempo si diletta nell'attività di "reseller", ovvero la rivendita di capi e scarpe di brand firmati e in edizione limitata. Da poco ho avviato una collaborazione con un piccolo negozio del mio paese, a cui ho affidato delle mie scarpe, e il negoziante si è offerto di venderle per conto mio e poi darmi il profitto. Da circa un mese questo negoziante ha venduto 3 mie scarpe, ma da quel giorno non mi ha né restituito i soldi, né risponde più ai miei messaggi e/o chiamate, in più il negozio è chiuso da diverse settimane e non riesco a rintracciare il negoziante, volevo sapere se questa persona può essere denunciata o comunque se si può procedere per vie legali dato che al momento mi ha praticamente "rubato" 3 paia di scarpe dal valore di circa 500 euro

Buongiorno. è necessario approfondire vari aspetti concreti per dare un parere effettivo. In linea generale, potrebbe procurare le prove della proprietà delle scarpe e del contratto esistente con il negoziante e fare un esposto alle forze dell'ordine per appropriazione indebita o reato meglio visto, con contestuale querela. Volendo, si può anche inviare una lettera chiedendo formalmente la restituzione dei beni o dei soldi. Cordiali saluti. Avv. Giorgio Rocca

Salve lavoro per una grande azienda di telecomunicazioni per cui sono inquadrato con un contratto appunto delle telecomunicazioni. Il mio livello è il quarto ma svolgo da tecnico mansioni da quinto livello in autonomia e spesso faccio formazione a nuovi tecnici, questa cosa non mi è mai stata riconosciuta e vorrei intentare una vertenza e recuperare gli anni per cui non sono stato pagato adeguatamente potete aiutarmi?

Buonasera, per risponderLe adeguatamente è necessario approfondire la questione visionando la documentazione. Se ha necessità di assistenza si resta a disposizione. Con l'occasione si inviano cordiali saluti. Avv. F. Magnosi

Buongiorno, espongo il caso: Appartamento sotto il mio ha avuto uno sgocciolamento d'acqua, durato un paio d'ore e non più ripresentatosi. Il precedente episodio si era verificato 18 mesi prima. La danneggiata chiede un sopralluogo in contradditoria coinvolgendo anche l'abitazione adiacente alla mia, perchè non si sa ancora da dove sia uscito lo sgocciolamento, dicendo che se le prove in contradditorio non vengono eseguite entro la fine dell'anno richiede ATP. Sia da parte nostra che del vicino, sono state date disponibilità, ma essendo gli appartamenti in locazione, non siamo riusciti a trovare una data comune a tutti entro fine anno. La danneggiata può agire legalmente E RICHIEDERE ATP? Ripeto che lo sgocciolamento non è più in essere da quasi un mese. Grazie in anticipo

Buongiorno. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buongiorno, chiedo un parere in quanto vorrei chiedere l'affidamento esclusivo di mio figlio. Mi sono sposato da pochi mesi e io insieme a mia moglie vorremmo chiedere l'affidamento. La mia ex compagna mi ha chiamato in tribunale in quanto vuole che io paghi un mantenimento di 600 euro, quando io percepisco a mala pena 1000 euro di stipendio, tra calugne e falsità dove ha riportato in una lettera scritta dal suo avvocato, che non ho mi sono mai fatto carico e interessato di mio figlio sin da piccolo. Inoltre si è fatta ridurre lo stipendio e dice che ora non riesce a sostenere le spese per mantenere lo stesso tanto che abita con la madre che contribuisce lei alle spese. Diffamazione per aver detto che io conducevo il bimbo in ambienti non consoni e che quando toccava a me tenerlo nel weekend, lo stesso veniva lasciato dalla nonna, quando in realtà non è stato così. Dopo di che le visite si sono interrotte in quanto la mia ex compagna ha minacciato che se mi fossi avvicinato, mi avrebbe denunciato e fatto del male. Ora sono stato ricontattato dal suo avvocato e convocato in tribunale dove dovrò presentarmi e difendermi da questa persona. Come posso risolvere la questione senza che io paghi una somma così alta da non finire per strada. Grazie

Buongiorno. La vicenda merita un accurato approfondimento. Resto a disposizione per una consulenza approfondita. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. Matrimonialista - Divorzista - Curatore Speciale del Minore. MILANO - BARI

Buongiorno avrei bisogno di un consulto. Ospito,in casa mia, mia figlia da circa due anni e mezzo. Questa primavera ha preso residenza qui anche il suo compagno (non sono sposati). Hanno insieme un bambino di 5 mesi. Purtroppo la situazione è diventata insostenibile a causa dei continui litigi tra loro. Lui sostiene che "non vuole stare più con lei ma non se ne va da questa casa perché c e suo figlio". Tutto il resto dei componenti della famiglia (mia figlia compresa) ritiene che non sia il caso di continuare una convivenza perché risulta solo nociva ad adulti e bambini (qui è residente anche la bambina di mia figlia, nata da precedente matrimonio). In che modo è possibile allontanare questa persona, contro la sua volontà?

Buongiorno. Bisogna provvedere a presentare apposito ricorso al tribunale affinchè decida sull'affidamento, sulla collocazione, sul mantenimento nei confronti del minore e sul diritto di abitazione nella casa familiare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Acquisto casa gennaio2021, inizio pratiche di ristrutturazione e si scopre che la veranda non è condonata, sono tutt'ora in attesa di autorizzazione da parte della regione in quanto la veranda anche se all'ultimo piano è sul lato fiume. Riesco a iniziare i lavori a metà settembre in quanto tutte le ditte sono oberata di lavoro per il 110. Piccola premessa, visione appartamento con agenzia immobiliare a ottobre alla fine della stagione estiva, sul soffitto di quella che era la cucina ci accorgiamo che il soffitto è fiorito come ci fossero delle infiltrazioni, al momento asciutte. Essendomi fatta accompagnare da una mia amica titolare di agenzia immobiliare per essere consigliata, chiediamo all'agente immobiliare delucidazioni, ci assicura che il problema è stato sottoposto a intervento e risolto. Bene dopo tre giorni di pioggia, nel mezzo del lavori di ristrutturazione si ripresenta il problema proprio in quel punto. Contatto amministratore che ci fa visionare il tetto e ci informa che non èai stato fatto alcun intervento, che il problema è noto, le infiltrazioni riguardano altri appartamenti. Ci sono gli estremi per rivalerci di eventuali danni su agente immobiliare o su venditore. Quest'ultimo essendoesso a conoscenza del problema risponde che a quasi un anno dall'acquisto questo non è un problema suo e che il problema si è verificato dopo, nonostante non sia vero

Buonasera. Se dopo l'atto di compravendita si scopre che nell'immobile sono presenti dei vizi nascosti o non facilmente conoscibili che rendono l'immobile stesso non idoneo ad essere utilizzato o che ne diminuiscono in modo apprezzabile il valore, può provvedere a chiedere la risoluzione del contratto di compravendita, con la restituzione del prezzo pagato, oppure la restituzione di una parte della somma versata. Il termine entro cui agire è di un anno dalla conclusione del contratto, ma la questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

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