Io e mia figlia abbiamo fatto la rinuncia all’eredità in Tribunale perché mio marito, morto ad Agosto 2021 aveva lasciato solo debiti… l’ anno prima della morte di mio marito ( 2020 ) sono morte sia mia suocera che la madre di mia suocera… mio marito non ha fatto in tempo a fare la rinuncia all’eredità perché affetto da una grave malattia neurodegenerativa … vorrei sapere se io e mia figlia dobbiamo rinunciare all’eredità anche di mia suocera e della madre di mia suocera oppure avendo fatto la rinuncia all’eredità di mio marito siamo apposto? Grazie

Gent.le cliente. La rinuncia all'eredità è l'atto unilaterale formale per mezzo del quale il chiamato all'eredità dichiara di rinunciarla (artt. 519 c.c. e s.s.). Quindi espressa la volontà secondo le forme previste dalla legge, non rientrereste all'interno dell'asse ereditario. Per maggiori chiarimenti la invito a presentare una richiesta tramite il profilo personale. Distinti saluti. Avv. Giuseppe Anfuso

Buongiorno, chiedo lumi in merito alla posizione di un lavoratore che ha eletto residenza presso l'abitazione della sorella. Avendo stessa residenza anagrafica, ne consegue stesso nucleo familiare, con ovvie conseguenze ai fini ISEE, circostanza che comporta decadenza dai benefici per la famiglia della sorella. Sarebbe possibile per il lavoratore mantenere residenza presso abitazione della sorella, ritenuto altresì il contratto di comodato d'uso a titolo gratuito parziale (di una stanza), regolarmente registrato, ma uscire dal nucleo familiare della stessa, e così vantare un ISEE proprio e distinto da quello della famiglia della sorella?. Grata per la disponibilità

Gentile Utente. Fintanto che vivrà a casa di sua sorella farà parte dello stesso nucleo familiare e l'ISEE sarà unico. La soluzione è cambiare residenza. Vi sarebbe un'alternativa ma è costosa. Sono disponibile a rispondere ad eventuali richieste di approfondimento e pertanto, se ritiene, mi contatti all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Umberto Depaoli. Foro di Torino

Buon giorno, il 17 Aprile ci sara’ la chiusura delle indagini preliminari per una querela che ho fatto. Settimana scorsa ho sentito il cancelliere del magistrato che ha in carico la querela e. Mi ha detto che e’ ancora in indagine. Volevo sapere se dovesse essere archiviata, dopo quanto tempo alla chiusura delle. Indagini me lo faranno sapere. E’ una cosa di giorni o dovro’ aspettare mesi. Anche perche’ vorrei fare opposizione

Gent. ma. In caso di archiviazione , qualora abbia indicato espressamente di voler ricevere l' avviso , di cui all' art. 408 c. p.p , nell' atto di querela depositato , riceverà avviso di richiesta di archiviazione avverso il quale può proporre opposizione . nel termine di 20 gg dalla notifica. Per qualsiasi chiarimento può contattarmi al 347/1975020. Cordiali saluti. Avv. Anna Cinzia Pani

Buongiorno, espongo brevemente la mia situazione. Separata di fatto da anni, in maniera del tutto consensuale senza mai problemi di nessun tipo con l'ex, abbiamo un figlio di 16 anni e una casa coniugale, intestata ad entrambi al 50%/cad, con mutuo anche questo intestato ad entrambi al 50%/cad. E' possibile per noi iniziare una procedura di separazione consensuale assistita senza doversi rivolgere al tribunale?. Quali costi in questo caso dovremmo sostenere?

Gentile. Si può procedere con l'istituto della negoziazione assistita, procedura snella e molto più celere che necessita dell'assistenza di due avvocati. Salvo procedere con un ricorso congiunto sottoscritto da entrambi i coniugi e redatto da un solo avvocato. Se necessita, anche solo di una consulenza telefonica assolutamente gratuita, mi può contattare quando desidera. Avv. Gloria Biundo avv.gloriabiundo()libero.it 3495364449. Resto a Sua disposi

Salve,mi sono recata in farmacia un mese fa per acquistare un farmaco per la gravidanza. La commessa, che è una mia conoscente, si è congratulata con me. Non volendo io divulgare la cosa, mi sono raccomandata che tenesse la notizia per sé; lei mi ha tranquillizzato, dicendo che anche per lei vige il segreto professionale. Oggi, a un mese di distanza, il babbo di questa commessa viene a complimentarsi con me per la lieta notizia. Io, che non l’ho ancora detto alla mia famiglia, né al mio datore di lavoro, mi trovo nella situazione in cui terzi, a cui avevo espressamente chiesto riservatezza, hanno invece divulgato miei dati medici, riservati e personali, che avrei voluto invece mantenere riservati. E’ possibile che un faccenda così privata venga gestito con tanta superficialità da un addetto ai lavori?. Ora mi chiedo, dal punto di vista legale, è accettabile questo comportamento?. Grazie della risposta

Buongiorno. La questione è, purtroppo, più complessa di quanto in apparenza possa sembrare. Sebbene sia vietata la divulgazione di un segreto appreso a causa della propria professione, la norma penale punisce l'autore esclusivamente nel caso in cui dalla divulgazione della notizia stessa ne sia derivato un nocumento, ossia un danno. Nel caso di specie, il danno subìto, a meno di ulteriori conseguenze, potrebbe essere rappresentato dalla lesione al diritto alla riservatezza dei dati personali. Per approfondire la questione è però necessario fornire ogni più ampio dettaglio tramite la richiesta di una consulenza diretta, oppure, laddove ritenesse opportuna una assistenza legale anche giudiziale, può compilare il modulo che trova cliccando la voce "sito web" all'interno del mio profilo personale. Distinti saluti. Avv. Lucio Spagnuolo

Buongiorno, vorrei un parere legale sulla seguente situazione. Avevo in locazione una famiglia in un mio appartamento, a gennaio è scaduto il contratto e per mia concessione, su loro richiesta ho consentito la loro permanenza fino al 9 aprile. A dicembre scorso ho firmato un preliminare di vendita dell'appartamento e il 10 marzo ho venduto l'appartamento con la clausola nel rogito che avrei avuto tempo fino alla fine di aprile per la consegna dell'appartamento. Ora i locatari non vogliono corrispondermi l'ultimo mese di affitto. Come posso richiederlo non essendo la casa più di mia proprietà e non avendo più il contratto d'affitto? Ringrazio

Buongiorno. La vicenda andrebbe approfondita. Esisteva un contratto di locazione regolarmente registrato e alla scadenza Lei ha bonariamente consentito alla famiglia di restare qualche mese in più?. Deve provvedere ad inviare una lettera raccomandata A/R preferibilmente per il tramite di un Avvocato con la quale intima alla il pagamento dell'indennità di occupazione sine titulo (senza titolo) pari all'importo del canone di locazione relativamente ai mesi in cui era proprietario. Se il 10 marzo ha venduto l'immobile non può richiedere il pagamento della mensilità di aprile, che potrà essere richiesta solo dal nuovo proprietario. Resto a disposizione nel caso necessiti di una consulenza più approfondita o assistenza. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.290

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