Mio fratello sposato con due figli ultra cinquantenni residenti all'estero, proprietario di 2 immobili prima di un ricovero in ospedale per un un intervento chirurgico importante, va dal notaio e fa redigere 2 atti di donazione con firma successiva dei figli, uno dei figli firma subito l'altro che invece di preoccuparsi di andare a firmare è rientrato dall'estero per stare con il padre e la madre dopo qualche giorno mio fratello muore, adesso l'altro fratello vuole il 50% dell'immobile che il padre aveva donato al figlio che non aveva firmato l'atto di donazione. Domanda : è legittima la richiesta del 50% ?

Buongiorno. La questione è un attimo più complessa. La donazione non è un atto unilaterale ma un contratto che si realizza quando c'è una parte che dona qualcosa ed un'altra che accetta. Quindi una donazione è perfettamente valida e l'altra no. Tuttavia dal punto di vista ereditario i due figli, insieme alla moglie, sono eredi legittimi e sono obbligati ex art. 737 c.c. a conferire al patrimonio ereditario ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati. Quindi occorre verificare se nell'atto di donazione nei confronti del figlio che ha accettato è stata prevista o meno la "dispensa da collazione". Se il figlio che ha ricevuto la donazione non è dispensato dalla collazione l'immobile che ha ricevuto non è null'altro che un anticipo di eredità. Pertanto, se il defunto ha lasciato un patrimonio da 200 e l'immobile donato vale 100, nulla potrà pretendere sugli altri 200. Se il figlio è stato dispensato dalla collazione allora si pone soltanto il problema di verificare se sono state intaccate le quote dei legittimari (fratello che non ha firmato/accettato la donazione e la moglie i quali hanno diritto ciascuno a non meno di 1/4 del valore del patrimonio, calcolato sulla somma del valore del patrimonio residuo + il valore dell'immobile donato). Resto a disposizione nel caso in cui necessita di una consulenza più approfondita sull'argomento che potrà richiedere - se vuole - tramite il mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it

Salve, vorrei chiedere semplicemente se pubblicare un libro su Amazon/Kindle consigliando un percorso alimentare, (specificando nel libro che non ha valenza medica, che non ci si assume la responsabilità e che ognuno dovrebbe prima accertarsi di poter seguire quel percorso dal proprio medico di fiducia poiché ogni individuo è diverso), possa essere perseguito penalmente da chi magari potrebbe acquistarlo e non avere dei benefici. Vorrei capire se specificare che il libro è frutto di esperienza personale dell'autrice e che sono consigli e suggerimenti, non percorsi medici, possa bastare a non commettere reato. Chiedo scusa per l'ignoranza in materia e probabilmente per la domanda un po' assurda che ho posto, ma non vorrei incorrere in situazioni spiacevoli guadagnando tre euro su Amazon, grazie

Buonasera. Purtroppo non è possibile rispondere in maniera diretta al quesito posto. Andrebbe verificato analiticamente il contenuto dello scritto. Nel caso in cui necessiti di tale tipo di assistenza, può compilare il modulo che trova cliccando la voce "sito web" all'interno del mio profilo personale, con ogni informazione utile. Distinti saluti. Avv. Lucio Spagnuolo

Buona sera, cercherò di essere più breve possibile, circa 4 mesi fa vendevo tramite piattaforma online mercatino Facebook, uno stok di alcuni articoli di modellismo ferroviario, a un cliente, dopo qualche giorno di trattativa e dopo aver atteso l'invio dei soldi tramite bonifico, per la somma di euro 210,,,poco dopo però ho avuto un incidente automobilistico, e sono stato impedito per giorni alla spedizione, dopo vari giorni siamo giunti a conclusione di inviare rimborso al cliente, lo stesso è stato rimborsato, per una cifra di euro 120, come da ricevute in mio possesso, la restante somma di euro 90 è stata pattuita con invio di materiale modellistico, e tramite invio di foto dettagliate al cliente, che dopo la visione, ha confermato si essere lo stesso materiale delle foto, ma secondo lui non valeva 90 euro, e quindi ha cominciato a fare minacce di denuncia e varie se io non gli avessi mandato i 90 euro, fino a quando ieri, ha scritto pubblicamente un post su Facebook definendomi truffatore e ogni altra ingiuria possibile e deridendo il mio accaduto con l'auto appunto l'incidente, ho invitato piu volte a eliminare ciò che aveva scritto ma non ce stato verso, per cui vorrei capire come procedere, e se lui dopo 4 mesi fa controdenuncia a cosa vado in contro grazie

Buonasera. Innanzitutto sarebbe utile chiarire la sua posizione nei confronti del compratore e del mancato ristoro totale del prezzo pagato con risoluzione del contratto, mentre, da quanto da lei ha affermato, sembrerebbero ricorrere gli estremi per una querela per diffamazione, tuttavia, andrebbe valutata in concreto la portata offensiva dei post. Nel caso in cui necessitasse di consigli più specifici, può esporre i fatti di causa in maniera più dettagliata mediante la richiesta di consulenza diretta o, laddove ritenesse opportuna una assistenza legale giudiziale, può compilare il modulo che trova cliccando la voce "sito web" all'interno del mio profilo personale. Distinti saluti. Avv. Lucio Spagnuolo

Sono separato legalmente, da più di 12 anni, in sede di Divorzio il Tribunale di Genova disponeva il mantenimento a mio carico della figlia, ora mia figlia che ha 33 anni continua a studiare all'Università (laurea breve triennale)sono passati quasi 6 anni lei non ha ancora concluso gli studi. Da due anni a questa parte mia figlia percepisce il reddito di Cittadinanza di comune accordo con la mia ex moglie eravamo giunti all'accordo che nulla dovevo più versare per la figlia. Ora la mia ex moglie che si era sposata nuovamente e diventata vedova e mi chiede che io devo ripristinare l'assegno di mantenimento per la figlia. Tengo a precisare che mia figlia anagraficamente vive da sola per conto sua ma in realtà vive con la madre e che non ha mai cercato alcun tipo di lavoro

Buongiorno. Da quello che descrive ci sono i presupposti per ottenere la revoca dell'assegno di mantenimento nei confronti di Sua figlia, in quanto la stessa, a 33 anni, non ha ancora concluso gli studi di una laurea triennale e percepisce reddito di cittadinanza. Per costante giurisprudenza l'assegno di mantenimento corrisposto ai figli non può fungere da mero sostentamento. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Salve, e avrei bisogno di una consulenza riguardo un caso che mi è successo di recente. Su un gruppo privato facebook stavamo discutendo su un post, al cui autore ho risposto così "Prossima volta chiederanno a te che sanzioni prendere...Ma da come scrivi devi essere un amico stretto di quell'Orsini che diceva che bisogna imporre sanzioni sulla base dei bambini uccisi (?). Oppure sei uno di quelli che c'ha il poster di Putin che cavalca un orso in camera da letto ed ogni sera ci fai un po' di sogni belli turgidi?". Il soggetto in questione, in chat privata, mi ha dato del maleducato e ha detto che avrebbe esposto denuncia. Io ho risposto scusandomi, sia in privato che tramite commento sul post, comprendendo la sua irritazione e il suo sentirsi offeso. Ci sono gli estremi, a vostro parere per una querela. Cordiali saluti

Buonasera. Andrebbe valutato il contesto nel quale si inserisce il commento da lei pubblicato ed eventuali altre risposte e/o provocazioni. Nel caso in cui voglia approfondire la questione, fornendo ulteriori dettagli, può compilare il modulo cliccando la voce "sito internet" all'interno del mio profilo personale, oppure richiedendo una consulenza diretta. Distinti saluti. Avv. Lucio Spagnuolo

Salve io vorrei sapere se si può fare qualcosa riguardo a una situazione.. le descrivo nei migliori dei modi il problema. Io e la mia ex compagna ci siamo separati (non siamo mai stati sposati) e a casa mia (verona) ho 2 oggetti di lei e in più vorrebbe che gli ritorno dei soldi prestati ( nessuna ricevuta che dimostra che me li ha dati) , in oltre a casa mia c'erano anche altri oggetti di lei che io a spese mie gli ho spedito tutto. Nel mentre io a casa sua (palermo) ho diversi oggetti , che lei non vuole ridarmi , in tutto questo lei vuole mettere di mezzo un avvocato , e volevo sapere su tutta questa situazione cosa potrebbe realmente fare se dimezzo c'è un avvocato. Dimenticavo lei (la mia ex) non aveva neanche la residenza qui da me a Verona. Spero avrò una risposta sia positiva che negativa

Gentile Utente. Le consiglio di trovare un accordo con la sua ex compagna, del resto entrambi pretendete la restituzione di vostri oggetti personali. Ciò detto, in assenza di accordo, la sua ex compagna potrebbe farle recapitare una lettera dal proprio avvocato e successivamente presentare querela alle forze dell'ordine o Procura per appropriazione indebita. In alternativa v'è anche il rischio di una causa civile. Lei stesso potrebbe comunque agire nello stesso modo. In ogni caso, consideri che molto spesso è difficile riuscire a dimostrare di essere i proprietari dei beni se non sono state conservate le prove d'acquisto. Se ritiene, mi contatti all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Umberto Depaoli. Foro di Torino

Buonasera, il mio contratto di affitto scade tra 6 mesi (dopo 6 anni + tre anni di contratto con l'opzione 2). Adesso il proprietario ha detto che non vuole rinnovare l'affitto per i due anni e se siamo interessati dobbiamo acquistare l'immobile. Altrimenti, dobbiamo lasciare l'immobile e in questo periodo che rimane può fare venire persone per farlo vedere. Aggiungo inoltre che l'immobile ha un sacco di problemi (continue infiltrazioni d'acqua dal piano superiore e stanze continuamente con la muffa...) e in tutto questo il prezzo di vendita dell'immobile sarebbe a prezzo pieno (non tenendo conto di tutti i soldi dati nei 9 anni di affitto....). Vorrei chiederle in tutto questo: nei mesi che restano di affitto, considerate tutte queste premesse, può obbligarmi a fare entrare gente estranea nell'immobile (in un periodo tra l'altro di pandemia con gente estranea che neanche conosco? ). Non può farlo appena lascio l'immobile considerato che non manca molto? Come posso tutelarmi? Grazie

Gentile Utente. Occorre anzitutto chiarire quali siano le sue intenzioni. Vorrebbe rimanere in casa o accetta di traferirsi altrove?. In ogni caso, l’inquilino deve permettere al proprietario dell’immobile l’accesso allo stesso al fine di farlo visionare al nuovo acquirente, diversamente incorre in responsabilità contrattuale. Se ritiene, per una consulenza, mi contatti all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Umberto Depaoli. Foro di Torino

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