Senza assenzo scritto di altri due figli, ho venduto ad un terzo figlio, un appartamento di sola mia proprietà con regolare atto notarile, gli altri due figli hanno reclamato la non lecita vendita. Possono impugnare la vendita adducendo motivi di incapacità da parte del genitore, o altrettanti motivi validi da invalidare la vendita? Se questo è possibile, sono disposti a continuare legalmente in via remunerativa. Grazie

Buonasera. In vita si può disporre dei propri beni come meglio si crede. Tuttavia, la vendita di un immobile ad un figlio potrebbe nascondere una donazione. In tal caso, gli eredi cosiddeti necessari (coniuge superstite e figli) potrebbero impugnare la vendita, e chiedere la collazione o riduzione della donazione. Per una consulenza più accurata, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi, per un preventivo, alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Bg, mia figlia di recente mi ha chiesto, mediante il suo legale, il rimborso di spese straordinarie mai comunicatemi prima nemmeno dalla madre cui verso il mensile di mantenimento, senza alcuna fattura allegata.Cosa si fa in questi casi?E' dovuta comunque la somma richiesta a prescindere da tutto?In passato non mi sono mai negato al rimborso di spese straordinarie .Grazie

Buonasera, è necessario verificare gli atti di causa e i documenti a sua disposizione al fine di verificare la cosa. In linea generale le eventuali spese straordinarie vanno concordate tra le parti. Mi contatti per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi, Albo Avvocati di Palmi

Da una ex fidanzata extracomunitaria (russa) ho avuto un figlio che a maggio compirà 18 anni. Dopo la fine della mia relazione con sua madre (2005) ho sempre rispettato l'accordo (sancito in tribunale) che prevedeva che io passassi 250€/mese di alimenti per il bambino fino ai 12 anni d'età del ragazzo e poi 300€/mese dai 12 ai 18 anni, dopo di che, in base a tali accordi, non sarei più tenuto a pagare nulla. Tuttavia non vorrei che la madre mi chiedesse di continuare a pagare tali alimenti anche in seguito, col pretesto delle spese universitarie et similia. Ho letto che nel caso di figli nati fuori del matrimonio (il nostro caso) quest'obbligo legale non sussiste, ma vorrei esserne certo. Per darvi un quadro completo della situazione aggiungo che sono residente da oltre 10 anni in Tailandia, non ho beni mobili né immobili né conti bancari rilevanti in Italia e non ho occupazione né fonti di reddito dichiarate, per cui figuro come disoccupato. D'altro canto la madre del ragazzo si è sistemata in Germania con un facoltoso imprenditore, che provvede egregiamente ai bisogni sia suoi che di nostro figlio. Come vedete la mia posizione in queste condizioni ? Io, dopo aver sempre pagato per 18 anni tutto quanto mi competeva (anche con sacrifici non indifferenti) non avrei intenzione di continuare e spero che, stando le cose come vi ho detto (essendo io disoccupato e non avendo beni mobili o immobili, conti bancari o redditi aggredibili in Italia) non mi si possa obbligare al pagamento di ulteriori alimenti. Spero inoltre, una volta che mio figlio sarà maggiorenne, di non essere più "ricattabile" col rinnovo del passaporto (che richiede la firma dell'altro genitore solo in caso di figli minori). Gradirei sapere se queste mie speranze sono legalmente fondate o meno. Ringraziando della cortese attenzione porgo cordiali saluti

Buongiorno. Per poterle fornire una risposta esaustivo, è necessario visionare la sentenza del Tribunale. In ogni caso Le significo che fino a che Suo figlio non sarà economicamente autosufficiente, Lei è tenuto a provvedere al pagamento del mantenimento, a meno che non sia stata inserita una clausola ad hoc dal Tribunale. In caso come il Suo, ove i rapporti tra le parti sia buoni, è possibile reperire un accordo bonario per la modifica della condizioni. Se ha necessità di assistenza, mi contatti a mezzo mail (può reperire il mio indirizzo, visitando il mio sito internet). Cordiali saluti. Avv. Stefania Panzitta, Vanzago (MI)

Salve, il mio compagno, nonchè padre di mio figlio di 3 anni, ha litigato pesantemente con i miei genitori. Ora lui mi impone di non far vedere il nipote ai nonni se non in sua presenza. Mio figlio stravede per i mieri genitori, e chiede sempre di andare da loro. Io per evitare ulteriori litigi tra i nonni e il padre sto evitando di portarlo. Da precisare che anche il rapporto tra me e il mio compagno per questa situazione non va bene, ma lui dice che anche se ci lasciamo le condizioni per vedere i nonni sono le stesse e che farà di tutto (rivolgendosi ad un avvocato) per esserci sempre quando il bambino va dai nonni, perchè secondo lui non sono brave persone. I miei genitori stravedono per mio figlio e lui stravede per loro. Può il padre di mio figlio imporre questa cosa, anche inventandosi episodi non accaduti durante il litigio con i miei genitori, come essere stato vittima di violenza fisica? Grazie

Buongiorno. I nonni hanno il diritto di vedere e frequentare i propri nipoti. Il Suo compagno non può impedire questi rapporti. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Salve, in seguito a separazione consensuale quanto ammonterebbe l'assegno che dovrò versare ai miei figli ed alla mia ex moglie?. Attuale mio stipendio netto: €1700. Attuale suo stipendio netto: €0. Casa di proprietà di lei al 100%. Figli minorenni che vivranno con lei: 2. Assegno unico 2022 pari a €350 accreditato sul conto di lei. Vorrei acquistare casa per me e quindi dovrò regolarmi con l'importo del mutuo. Grazie

Gentile Utente, non è possibile effettuare una quantificazione precisa dell'assegno di mantenimento che dovrà versare ai figli ed a Sua moglie. Tutt'al più è possibile effettuare delle ipotesi di massima. Sono infatti molte le variabili. Non solo i redditi netti dei coniugi, ma anche le proprietà mobiliari ed immobiliari, le capacità patrimoniali dei coniugi, gli oneri a carico di entrambi (ad esempio l'affitto da sostenere), l'assegnazione della casa coniugale, ecc. In linea di massima, trattandosi di separazione consensuale, potrete liberamente concordare un assegno che sarà ritenuto equo dalle parti. Consideri che l'assegno di mantenimento per i figli copre soltanto le spese ordinarie. Lei contribuirà a pagare anche le spese straordinarie nella misura del 50%. Se necessita di approfondire l'argomento resto a disposizione. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano - antoninoercolano()hotmail.it

Buongiorno, Sono stato accusato in modo verbale da un extracomunitario di maltrattamento su un suo figlio di circa 4 anni. Il presunto episodio risale forse a 1 - 2 anni fa' .non si sa'. Cosa assolutamente inventata. Mi ha detto di aver sporto denuncia nei miei confronti alcuni giorni fa'. Non ci sono prove ,testimoni ,date . niente di niente. Alla sua accusa ho risposto in maniera semplice ,visto che non ho nulla da nascondere. Tu non hai testimoni!. Lui. Ho i miei cinque figli!. Loro sono in totale cinque figli e i due genitori. Volevo sapere se esiste veramente una denuncia ed eventualmente cosa si puo' fare e come posso difendermi. Potrebbe anche essere solo una provocazione senza denuncia. Ho la fedina penale pulita e comunque conosciuto in zona come persona molto tranquilla. Forse vuole approfittare per spillarmi un po' di soldi. Grazie

Buonasera. Per sapere se ci sono procedimenti iscritti a proprio carico è possibile fare richiesta ai sensi dell’art. 335 c.p.p. Sul sito della Procura della Repubblica territorialmente competente, trova tutte le informazioni. Tuttavia, se tale denuncia è stata presentata pochi giorni fa (e sempre ammesso sia vero), l’esito potrebbe essere negativo. Aspetti ancora un po’ e, soprattutto, non ceda ad eventuali provocazioni. Se necessita in futuro di una ulteriore consulenza e di eventuale assistenza, può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Francesco Genovino (Penalista)

Buongiorno, sono separata da 3 anni. Eravamo una coppia di fatto da 14 anni con figlia che attualmente ha 10 anni. Abbiamo una casa con mutuo cointestato e ci vivo io con la bambina. Fino ad ora abbiamo trovato degli accordi tra di noi, lasciando ampia libertà di movimento nella casa. Ora però vorrei capire se in questa situazione ci sono delle regole che stabiliscono la sua presenza in casa in mia presenza( quindi non per assistenza alla bambina) e se ha il diritto di entrare ed uscire come vuole. Vorrei sapere anche se può tenere i suoi beni personali in questa casa e decidedere autonomamente i vari lavori oltre che gestire le piccole cose quotidiane della casa. Il mutuo è pagato da entrambi. E importante per me capire se questa libertà di muoversi in casa con o senza la mia presenza trova una regolamentazione. Un esempio solo per far capire....se lui sta qua con la bambina invece che a casa sua (quando non ci sono esigenze per lei) comunque utilizza acqua, gas, luce e tutte le spese ovviamente neccessarie di quando si sta in una casa...lo può fare?. Versa tutti i mesi il mantenimento per la bambina, ma ovviamente quando è a casa utilizza quest'ultima anche per lui. Chiedo appunto se la legge disciplina la sua frequenza in casa e se tutela la mia privacy nonostante sia una casa cointestata. Grazie infinite

Buongiorno. La strada da percorrere è quella del Tribunale. Se desidera ricevre una consulenza legale approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. PROF. AVV. DOMENICO LAMANNA DI SALVO. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA. MILANO - BARI

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