Sono stata ricoverata in terapia intensiva, la dottoressa che avrebbe dovuto dimettermi quel giorno, secondo il parere del suo collega e del medico dell' s.p.d.c. (che mi aveva fatto una consulenza psicologica), ma a parte fare molte obiezioni (lecite o meno, non mi interessa e non voglio contestare la sua professionalità in campo medico), ha commentato il mio tentato suicidio in presenza di tutti i pazienti della stanza. non sono in grado di reperire i pazienti, nè, tanto meno, credo siano disposti a testimoniare. inoltre, mi ma fatto visitare da quello che credo sia uno specializzando, ma non credo che l'ospedale di Formia sia universitario, ma resta il fatto che non abbia chiesto il mio permesso (anche in questo caso non posso addurre testimoni). ci sono i presupposti per fare un'esposto? nel caso lo facessi, può farmi una controquerela? grazie

Buongiorno. A mio parere è possibile presentare una querela per lesioni personali colpose previsto dall'art. 590 c.p., con l'aggiunta della pena accessoria determinato dalla qualifica del soggetto che le avrebbe presuntivamente arrecato un danno al suo stato psicofisico, come indicato dall'art. 583 ter. Aggiungo che in caso di innocenza, potrebbero emergere i presupposti per una controquerela, e le potrebbe venire contestato il reato di calunnia, secondo l'art. 368 c.p. Cordiali saluti

Buongiorno Avvocato, le espongo il mio problema : dalla strada dove ho accesso per arrivare a casa mia dalla piazza comunale ,premetto che la strada è 3 metri all imbocco della via un signore parcheggia l'auto al bordo della strada, facendo si che si faccia molta fatica a transitare e rischiando tante volte di finire fuori strada, specialmente di notte e con pioggia. Dopo svariati richiami, anche da parte del comune non sembra capire. Come mi devo comportare?? Grazie mille

Buon giorno. Se la strada è pubblica dovrà segnalare con più forza di quanto ha fatto l'intervento del comune o della Regione (ossia del proprietario della strada) perchè intervenga con l'apposita segnaletica e/o a comminare un'eventuale sanzione. Per eventuali ulteriori indicazioni potrà contattarmi anche al mio cell. 3283032013. Avv. Alessandra Celeghin - Via Gorghi 27 - UDINE

Buongiorno, prima della chiusura per emergenza sanitaria covid ho sottoscritto un abbonamento alla palestra *********. Oggi hanno riaperto e le condizioni contrattuali non sono le stesse, hanno modificato gli accessi alla palestra che avvengono solo su prenotazione in anticipo e la permanenza solo per 90 minuti, in oltre il servizio di area relax è sospeso (sauna bagno turco e idromassaggio)motivo principale per il quale ho scelto la palestra. Io vorrei sospendere l'abbonamento fino a emergenza sanitaria finita o anche annullarlo definitivamente. è possibile?

Buona sera. A mio parere dovrebbe leggere le condizioni contrattuali e, in seguito, valutare se sia possibile recedere o sospendere l'abbonamento. In assenza dei documenti non posso fornirle una risposta specifica. Aggiungo che a mio parere non esistono le condizioni per recedere a causa di inadempimento ex art. 1218, in quanto la struttura sportiva è intervenuta tempestivamente, per fornire un'alternativa alla chiusura dovuta all'emergenza sanitaria. Cordiali saluti

Salve, sono un operatore sanitario che ha lavorato circa 2 mesi in un reparto covid 19. Ho subito un danno alle mani permanente credo, causato dal gel alcolico e guanti, sto provando una terapia che durerà 4 mesi per avere la conferma definitiva. La mia domanda è: posso chiedere un risarcimento alla mia azienda? Nella mia diagnosi specialistica c'è scritto ipocromia dopo utilizzo di gel alcolici. Grazie e cordiali saluti

Buonasera. Se l'azienda non ha rispettato le prescrizioni del decreto emergenziale, lei ha diritto al risarcimento. Cordiali saluti

Buongiorno. Sono la madre di una sedicenne con problemi mentali medio gravi che ultimamente mi si rivolta contro infamandomi, minacciando i, lanciando oggetti e mettendomi perfino le mani addosso.. Sto facendo seguire mia figlia da una psicologa ma al momento senza risultati. Prossimamente abbiamo un appuntamento con l'assistente sociale che vuole parlare a entrambe ma mia figlia si rifiuta di partecipare all'incontro e la psicologa mi raccomanda di non forzarla... Intanto a casa continua tutti i giorni la stessa storia.. Come posso muovermi per risolvere la situazione? E inoltre le chiedo sé e per quanto tempo mia figlia potrà ancora rifiutare un colloquio con i servizi sociali? Attendo speranzosa una risposta perché sono veramente disperata. Grazie

Buonasera. Signora la questo tipo di consulenza è possibile fornirla solo con il servizio premium. Cordiali saluti

Buongiorno, ho avuto per lungo tempo una relazione con un uomo sposato, Da pochi giorni ho saputo che ha rivelato alla moglie (con la quale vive da "separato in casa")un'informazione molto delicata su mia figlia sulla quale avevo chiesto massima riservatezza, informazione che non coinvolgeva né lui né la moglie, ma che lui ha "usato" per dare vigore ad un'affermazione sulla tipologia del nostro rapporto. Al momento non ho ricevuto nessun danno materiale, ma ovviamente , considerando la posizione della persona che ha in mano un'informazione così delicata, la paura che ne possa fare in qualche modo un uso strumentale è tanta. Mi rendo conto inoltre di avere il dente avvelenato e di essere alla ricerca di una sorta di risarcimento per la mancanza di rispetto che va ben oltre questo episodio, ma essendo coinvolta anche mia figlia, stavolta non intendo soprassedere. La mia domanda è: è possibile in qualche modo avere una sorta di risarcimento? e una tutela per il futuro?

Buongiorno. A mio parere non si deve preoccupare perché l'informazione è stata fornita all'interno di una conversazione tra conviventi, per cui assume il valore di una discussione priva di pregio giuridico. Cordiali saluti

Diritto della persona: Consulenze legali su - Pag.95

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