Salve,Vorrei richiedere informazioni in merito alla mia situazione lavorativa. Sono impiegato presso una compagnia di volo di circa 30 dipendenti in Italia dove è stata avviata una procedure di licenziamento collettivo - legge 223. La mia domanda è questa: non è stato raggiunto l'accordo con i sindacati nei primi 30 giorni di trattativa, e da qualche giorno si è aperta un'altra frase di trattativa davanti al Ministero del lavoro. In questo caso io vorrei sapere se fosse possibile procedere a trattive di conciliazione individuali? L'azienda ha detto che questo non è possibile in questa fase, ma volevo avere una conferma da parte di un legale

Buonasera. La questione da Lei posta è molto complessa da un punto di vista tecnico-giuridico pertanto andrebbe approfondita con l'esame della documentazione relativa alla procedura ex legge 223/1991. Si ringrazia in ogni caso per l'attenzione e si rimane a disposizione per ogni eventuale necessità o richiesta di consulenza. Avv. Francesco Magnosi. Foro di Velletri

Buongiorno avvocato.Ho 44 anni. Dall'anno 2000 mi occupo di informatica come dipendente nel settore privato. A settembre la nostra azienda ha subito il terzo attacco informatico nel giro di poco tempo e la situazione lavorativa, già precaria per diverse ragioni, è degenerata. In corrispondenza di questi eventi ho iniziato a sentirmi male e mi sono immediatamente rivolto ad una specialista psichiatra. Sono a casa in malattia dalla metà del mese di ottobre per un disturbo d'ansia, con terapia farmacologica. A distanza di due mesi le mie condizioni sono migliorate, anche se in queste ultime settimane si è presentato un disturbo del sonno, per il quale il mio medico di base ha ritenuto opportuno fare alcuni accertamenti. Giorni fa ho mandato una email alla mia direzione, chiedendo di prendere in considerazione la possibilità di rientrare al lavoro con un orario ridotto (anche 4 ore), per poi ritornare gradualmente alle 8 ore giornaliere. Il mio direttore ha risposto che per gli impiegati del reparto IT non è prevista questa possibilità, nè l'eventuale smart working. Lei avvocato cosa ne pensa?. Un cordiale salute, buon lavoro

Buongiorno gentilissimo Luca. La questione andrebbe approfondita perchè coinvolge diversi istituti giuridici relativi al rapporto di lavoro. Tuttavia recentemente è stato approvato un protocollo relativo alla possibilità di accedere allo smart working attraverso un accordo tra il datore di lavoro ed il lavoratore qualora la mansione svolta consenta tale modalità di lavoro e sia garantito, da un lato il diritto alla disconnessione a favore del lavoratore e dall'altro il normale rispetto delle norme che disciplinano il rapporto di lavoro. Relativamente all'obbligo per il datore di lavoro di concedere lo smart working questo è previsto (almeno allo stato attuale) a favore dei c.d. lavoratori "fragili". Sul punto però la questione andrebbe approfondita. Si ringrazia per la cortese attenzione e si rimane a disposione. Per consulenza e patrocinio può contattarmi ai miei recapiti. Cordialmente. Avv. Francesco Magnosi

Ciao ho un contratto da tirocinante di 6 mesi, ma ieri il titolare mi ha detto che nn hanno intenzione di proseguire il contratto e mi hanno chiesto di dare le dimissioni scrivendo una banale motivazione, così l'azienda può riassumere un'altro con lo stesso contratto! Io nn sono intenzionato a farlo in quanto mi trovo bene con i colleghi e nn ho motivi x farlo.. Come mi devo comportare??

Buongiorno. Lei non è obbligato a dare le dimissioni. Peraltro questa pratica di invitare a dare le dimissioni è da stigmatizzare con forza. Per avere un quadro completo della situazione occorrerebbe visionare il contratto e capire come si è svolto il rapporto di lavoro. Per consulenza e patrocinio mi può contattare. La ringrazio per l'attenzione e si rimane a disposizione per ogni eventuale necessità. Cordialmente. Avv. Francesco Magnosi

Salve,Siamo delle ragazza che lavorano per un e-commerce con contratto partime di 14 settimanali. Purtroppo siamo arrivate al punto di non poterne più perché di ore effettive suddivise su 6 giorni settimanali ne facciamo quasi il triplo a volte 135, 147 ecc. Abbiamo provato a parlarne con la responsabile ma nulla... Non sappiamo cosa fare perché il nostro stipendio base da CCNL è sui 600 e a fatica arriviamo ai 1100 euro al mese pagati 7.07 all'ora con varie percentuali in più per straordinario e ore supplementari che vanno ovviamente in tasse. Vorremmo sapere cosa possiamo fare in merito a chi rivolgerci perché la situazione pensa non poco. Grazie mille per il suo tempo

Buongiorno a tutte. Dispiace sempre ascoltare queste notizie di presunto sfruttamento del lavoro altrui. Sono vicende molto tristi. Se volete possiamo parlarne in privato per la delicatezza della questione. Quando volete e se volete sarò lieto di essere di vostro aiuto. Cordialissimi saluti e buon week-end. Prof.Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno, a nome della mia azienda ho effettuato un acquisto sul sito ****relativo a 100 felpe personalizzate tramite una grafica inviata da me. Prima di procedere all'intero ordine ho provveduto a farmi inoltrare una foto della prima felpa realizzata per avere certezza che fosse della qualità da me desiderata. Ricevuta tale foto ho dato l'ok per la produzione generale dell'ordine ( costato circa 2000€ ). Al ricevimento dell'ordine ho controllato tutte le felpe, notando che non vi è 1 felpa fatta in modo corretto e che non corrispondo proprio ai colori che inizialmente avevo richiesto. Molte felpe sono realizzate con colori sbagliati, in alcune vi è persino mancanza di inchiostro. Come posso muovermi in questo caso ? Ho pagato anticipatamente . Ringrazio per l'attenzione e spero di ricevere risposta

Se il bene di consumo acquistato presenta uno specifico difetto di conformità, il consumatore, in base all’articolo 130 del Codice del consumo, può scegliere di ottenere dal venditore. Il ripristino, senza spese a suo carico, della conformità del bene (cioè la riparazione o la sostituzione). Oppure la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto (risoluzione significa che il consumatore restituisce il prodotto ed il venditore restituisce il prezzo) se la riparazione o la sostituzione non sono possibili o sono eccessivamente onerose per il venditore oppure se il venditore non ha provveduto a riparare o sostituire il bene nel termine congruo che gli è stato assegnato oppure se la riparazione o la sostituzione già effettuate hanno arrecato notevoli inconvenienti al consumatore. Se non ha un legale di fiducia, può contattarmi ed eventualmente, previo apposito preventivo, incaricarmi di assisterla

Diritto del lavoro e previdenza: Consulenze legali su - Pag.39

Lavoro e Previdenza

Conciliazione individuale durante licenziamento collettivo

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Sono un vigile del fuoco, e vorrei sapere le modalità e le tempistiche per ottenere un congedo straordinario per assistenza ad un familiare con handicap grave. Grazie anticipatamente. Leggi tutto

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