Sono stato detenuto ininterrottamente dal 2007 al 2017 per i reati di 416bis e 74 comma 1,2,3 e 4. Nel 2017 venivo scarcerato e mi veniva immediatamente applicata la libertà vigilata per la durata di 2 anni (poi ridotti a 1) e nel 2018 venivo nuovamente tratto in arresto per detenzione abusiva di armi e munizionamento, reato per il quale patteggio la pena di anni 3 e dopo 6 mesi di detenzione vengo scarcerato con il solo obbligo di firma. A luglio del 2020 mi viene notificato un nuovo ordine di arresto per i reati di cui all'art. 74 comma 1,2,3 e 4. In quest'ultimo procedimento non mi viene contestato nessun reato specifico ma solo la figura di capo promotore in quanto già in passato condannato per i medesimi fatti (tant'è che il pm della d.d.a. nel richiedere la mia condanna ha depositato agli atti le sentenze delle mie custodie passate in cui ero già indicato come capo cosca) in quanto in quest'ultimo procedimento non sono accusato di nessun reato fine. Inoltre sempre in quest'ultimo procedimento vengono menzionate le armi e le munizioni a me ritrovate nel 2018 (per le quali patteggiai) indicate come armi a disposizione del gruppo. In sede di processo il reato è stato derubricato in 74 comma 6. Ora la mia domanda è questa: è follia richiedere un unica continuazione tra quest'ultima condanna per 74 comma 6, il patteggiamento per le armi e munizioni e tutta la condanna espiata dal 2007 al 2017 per fatti medesimi? Grazie

Buonasera. Andrebbe certamente visionata la documentazione relativa ai fatti da lei richiamati, in particolar modo le sentenze, al fine di verificare se vi sono i presupposti necessari per poter richiedere il vincolo della continuazione. Se lei ritiene, può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo per una consulenza più approfondita. In attesa di un suo eventuale riscontro. Cordiali saluti. Avv. Francesco Genovino (Penalista)

Buongiorno, ho ricevuta una lettera informale da parte di una persona con cui ho collaborato tempo fa e che ora minaccia di intraprendere un'azione nei miei confronti per ottenere un risarcimento del danno, non precisato peraltro. Vorrei sapere se posso rispondere diffidandola a desistere dall'intraprendere qualsiasi azione nei miei confronti. Grazie

Buonasera. Certo che può rispondere, ma Le consiglio di rivolgersi al Suo avvocato di fiducia. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Da qualche mese, di tanto in tanto, ricevo dei commenti su Facebook da parte di un account fake. La persona non attacca me direttamente, ma lo fa in modo subdolo e indiretto, scrivendo sulla pagina Facebook di un'azienda per la quale lavoro. Posto che Facebook non mi ha aiutato (e mi ha solo suggerito di bloccare il profilo in questione), in quanto non prevede la cancellazione dei profili - anche se palesemente finti - fino a quando non violano la sua policy, esiste un modo per porre fine a questa pantomima? Al 99,9% so chi si nasconde dietro il profilo. Posso fare una denuncia?

Gentile Utente. Resto a disposizione per una valutazione preliminare della vicenda. Se ritiene, mi contatti pure all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Umberto Depaoli. Torino - Ivrea

Salve. Di recente è venuto a mancare mio suocero. La moglie ( e il figlio che con lei convive ) sembra non siano in grado di gestirsi economicamente. Mia moglie sta dando di matto per questa situazione (ha provato a gestirli, ma non è possibile ). Io tra l'altro mi preoccupo del fatto che quando si troveranno senza danaro i problemi ricadranno sulla nostra famiglia. Cosa si può fare in questi casi ?. Do alcuni dettagli. Mia suocera prende circa 750 euro di pensione; quando gli arriverà la reversibilità potrebbero diventare 1100-1200 euro; solo nelle ultime due settimane ha prelevato 700 euro (al netto delle bollette). Mio cognato, con loro da sempre convivente, 60 anni, da pochi mesi in pensione., sperpera tutto il suo stipendio/pensione in giochi e altro (40 anni di lavoro; non ha mai pagato spese di casa o altro, non ha un centesimo in banca)

Si potrebbe valutare di depositare un ricorso per la nomina di un Amministratore di Sostegno, sulla scorta che stanno sperperando le loro entrate economiche attraverso il vizio del gioco. Se non ha un suo legale di fiducia può contattarmi ai miei recapiti e vedrò se e come posso assisterla

Buongiorno, premetto che la necessità di trovare un legale è dovuta ad un esigenza cautelativa. In breve, il 20 Marzo 2022 sono stato coinvolto in un incidente stradale con un auto guidata da una neopatentata con assicurazione intestata al padre, sono sprovvisto del certificato assicurativo scaduto da più di 15 giorni ma la mia situazione economica è così peggiorata nell'ultimo anno che non ho potuto riassicurare il mio ciclomotore e al momento dell'incidente stavo lavorando, questo il motivo, cercavo di pagarmi la nuova assicurazione. Il mio reddito attualmente non mi permette spese legali. Sono intervenuti i vigili e mi hanno sequestrato il ciclomotore, ho pagato la multa ridotta e devo assicurare il mezzo per poter circolare (sequestro di cui sono affidatario). La dinamica dell'incidente è abbastanza chiara mi è stata tagliata la strada, ho foto e testimoni, per una settimana la madre della ragazza mi ha chiesto di non coinvolgere le assicurazioni ma di accordarsi, cosa che ho fatto presentando un preventivo minimo per riparare il motociclo, anche se i danni alla carrozzeria sono molti ma avevo deciso di riparare con un minimo di sostituzione dei pezzi. Ora mi minaccia di denuncia e non lo trovo giusto, sono stato quasi investito e comunque caduto a terra, dalle informazioni in rete sembra che se non si ha colpa e anche se sprovvisti di assicurazione si può richiedere un risarcimento danni, ma la cosa che mi preme è di non subire ulteriormente attraverso una causa che non trovo giusta. Potete darmi qualche consiglio, vorrei scrivere una lettera cautelativa ma sono in possesso solo di targa e nome della compagnia della controparte. Grazie per la vostra attenzione

Gentile utente, Per assistenza può contattarmi privatamente

Sono separata con 2 figli minori (10 e 12 anni), in via di definizione delle condizioni di divorzio. In separazione, pressata da continue vessazioni psicologiche del marito, ho accettato condizioni che dopo un anno non sono più accettabili. Mio marito vede i figli con questa cadenza. We alternati da venerdì sera a lunedì mattina. 1 giorno infrasett pieno dalla sera prima alla sera dopo (2 notti) che decide sempre lui. 1 cena infrasettimanale dalle 18.30 alle 21.30 nella settimana in cui non ha i figli nel we (oltre al giorno intero di cui sopra). Non accetta le mie modifiche che vorrebbero dare una maggior stabilità ai ragazzi con. Giorni fissi. Esclusione della cena. Per il mantenimento: io guadagno 1500 e non pago affitto lui 3500 ed è in affitto. Ho saputo però (da separata) che ha avuto una grandissima eredità e che potrebbe darmi un mantenimento più congruo x i figli di quanto non faccia ora. Cerco consigli su. Riesco ad ottenere che i figli rimangano più stabilmente presso la mia residenza?. Quanto sarebbe giusto l'assegno di mantenimento per i figli?. Posso chiedere anche una cifra x me?

Si potrebbe provare a chiedere la modifica delle condizioni di divorzio, riuscendo a provare dinnanzi al Tribunale il mutamento in meglio delle condizioni economiche del coniuge onerato, nonché le sue "manchevolezze" in merito al rispetto del regime dei rapporti con i figli. Se non ha un suo legale di fiducia, può contattarmi ai miei recapiti e vedrò se e come assisterla

Salve, vorrei gentilmente sapere come poter ottenere un legale tramite gratuito patrocinio poichè sono stata vittima di una truffa e vorrei provare in qualche modo a riottenere qualcosa indietro. Ho nome e cognome, conti bancari e chat whataspp di questa persona. Che ad oggi ancora non è scappata, è rintracciabile e possiede un azienda con partita iva attiva. Mi ha prospoto un lavoro a fronte di versamneti di denaro per ottenere delle certificazioni che mi avrebbero permesso di lavorare, più altre somme da versare per imposte da pagare ad inps, inail e agenzia delle entrate con la promessa di un rimborso totale. Questo ancora non è avvenuto. Di assunzione non vi è traccia. E io vorrei capire se andando per vie legali ho qualche remota possibilità di riavere indietro quanto o versato. Grazie

Gentile sig.ra. Se necessita informazioni sul patrocinio a spese dello Stato mi contatti. Cordiali saluti. Avv. Luciana Losito

Buongiorno 25 anni fa i miei genitori 50 e 50 di proprieta hanno donato la casa a 3 figli escludendo un 4 figlio 2 anni fa mio padre e morto ora alla morte di mio padre il 4 figlio rivendica la quota di donazione pur non avendo in piu di 20 anni opporsi all atto di donazione fatta ai 3 fratelli in origine domanda puo pretendere lo stesso la quota faccio presente che mia ,madre e ancora viva e se anche lei puo pretendere quota legittima di mio padre grzie in anticipo x risposta

Il termine per impugnare la donazione lesiva del diritto dei legittimari è di 10 anno dal decesso del soggetto donante. Si, anche sua madre potrebbe rivendicare la sua quota di legittima. Se ha necessità di assistenza legale, e non ha un suo avvocato di fiducia, può contattarmi ai miei recapiti e valuterò se e come assisterla

Salve,stiamo vendendo un immobile i cui proprietari (da oltre 20 anni) sono i miei 3 figli per la nuda proprietà e noi genitori per l'usufrutto. Con il promittente acquirente avevamo stabilito di saldare la transazione con 3 assegni da € 100.000 cad. ai figli e la differenza (€ 40.000 ca) a noi genitori. Il Notaio rifiuta tale ripartizione e vale siano applicate le "disposizioni" quindi 70% ai figli e 30% ai genitori. Come posso far valere gli accordi?. Tengo a precisare che la vs/ risposta riveste carattere di particolare urgenza in quanto siamo "al dunque" - Grazie

Buongiorno. Per quanto scrive presumo che il notaio, correttamente, rifiuti tale ripartizione in quanto non rispecchia il prospetto dei coefficienti per la determinazione dei diritti di usufrutto a vita. Se necessita di un parere potrà contattarmi chiedendo una consulenza privata ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo. Le consulenze possono essere gestite in presenza, telefonicamente, on-line e via mail. Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti . Avv. Sondra Fabbi. Milano

Buon, giorno sono circa vent’anni che ho divorziato ho in comproprietà un alloggio è un box che è stato dato in uso alla ex coniuge (visto che non sapeva dove andare) ho chiesto che questa proprietà di venderla e dividere il ricavato ma mi è stato negato visto che nel frattempo ex coniuge acquistato un’altro immobile e box dove percepisce l’affitto. Vorrei saper visto che pago regolarmente le spese straordinarie ma che in realtà non possiedo nulla grazie

Bisogna vedere se la casa che le stata assegnata perchè vi erano figli minorenni e cosa è stato deciso in sede di divorzio. Se sono venuti meno i presupposti per abitare in quella casa potrebbe richiedere la divisione, certo è da considerare tutta la situazione. Sono a sua disposizione

Buon giorno, volevo sapere se a un condòmino moroso, da oltre 6 mesi, l'Amministratore può decidere anche senza ricorrere al giudice, di sospendere i servizi comuni ma a fruizione singola (riscaldamento), quali sono i servizi ritenuti essenziali e cosa succede se il condòmino moroso, ha affittato ad altri il proprio appartamento, visto che in caso di sospensione del servizio, il danno sarebbe per l'inquilino incolpevole. Grazie e cordiali saluti

Buonasera. L'art.63 disp.att.c.c. prevede che l'amministratore può sospendere il condominio moroso dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato, quando la morosità nel pagamento dei contributi si sia protratta per un periodo di sei mesi. L'interesse economico del condominio va bilanciato con la tutela del diritto alla salute ex art. 32 della Costituzione.. Il legislatore nell'attribuire la facoltà di sospensione all'amministratore non ha operato alcuna distinzione tra servizi essenziali e non essenziali. Comunque, la sospensione é legittima quando l'amministratore interviene sulle parti comuni degli impianti, senza incidere sulle parti di proprietà esclusiva del moroso. Poiché in giurisprudenza vi sono orientamenti discordanti si consiglia comunque l'amministratore di ricorrere, anche in via d'urgenza, al giudice affinché lo autorizzi a sospendere il servizio di riscaldamento. Se necessita di una assistenza legale più approfondita mi può contattare ai recapiti presenti nel mio profilo chiedendo una consulenza diretta. Cordialmente. Abogado Rita Chiodi

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