Gent. Mo Avv. vorrei sottoporti dei dubbi che ho in merito ad una Disdetta di contratto alla scadenza del dodicesimo anno (30/09/2023), senza dover pagare l'indennità di avviamento. (in base ad una clausula contrattuale o sfruttando la morosità). Al articolo 14 del contratto è stabilito espressamente l'importo del canone che tiene conto del l'avviamento commerciale, con dichiarazione di rinuncia della conduttrice a qualsiasi avviamento commerciale al momento delle cassazione della locazione. Strateggia: qualora la clausula di rinuncia delle conduttrice all'avviamento commerciale fosse nulla, potrei provare, vista la loro abitudine di non pagare senza il sollecito di un atto giudiziario, a far valere la clausula risolutiva eapressa per risolvere il contratto in modo extragiudiziale, dando la Disdetta alla scadenza per morosità. Ringrazio Cordialmente

Buonasera. La clausola risolutiva espressa presente in un contratto attribuisce al contraente il diritto di ottenere la risoluzione del contratto stesso per un determinato inadempimento della controparte, specificato nella clausola, dispensandolo, così, dall’onere di provarne in giudizio l’importanza che, in tal caso, diventa del tutto irrilevante. Non è sufficiente, però, che la clausola risolutiva espressa sia prevista dal contratto, in quanto il contraente deve espressamente dichiarare alla controparte che intende avvalersene. Per una consulenza più accurata, anche in videochiamata (Zoom, Skype o WhatsApp), può contattarmi, per un preventivo, alla email: avvdecrescenzochiocciolaliberopuntoit. Cordiali saluti. Avv. Vincenzo de Crescenzo

Buongiorno, necessito di una lettera da parte di un avvocato da dover inviare al mio gestore telefonico. Di seguito si spiega maggiormente il quesito. In passato ho presentato diverse istanze di conciliazione nei loro confronti e da quel momento è nata una “guerra” tra me ed il gestore. Trattandosi di un gestore “piccolo” ne ha risentito molto e pertanto da quel momento hanno deciso di non accettare più le mie future richieste di acquisto di SIM. Qualche giorno fa avevo bisogno di una SIM da inserire in un iPad e gli ho detto che avrei ritirato tutte le istanze che avevo aperto contro di loro. Mi hanno inviato la seguente mail: “… dobbiamo chiederLe di rinunciare in forma scritta integralmente a tutte le istanze presenti in Conciliaweb e a impegnarsi a non presentarne di nuove nei nostri confronti….” mi hanno chiamato e mi hanno spiegato che hanno bisogno di una lettera formale scritta da un avvocato.Vorrei sapere se potete aiutarmi e se potete indicarmi il costo che devo sostenere. Grazie

Buonasera. Possiamo impostare la lettera insieme se mi manda tutti i numeri delle istanze presenti in conciliaweb. Indicativamente le comunico il costo di € 50 oltre 4% cpa. Per ulteriori informazioni il mio numero è 3311103740. Avv. Christian Cannizzaro

Buon giorno, ho ricevuto una multa il 24/8/22 (affidata alle poste il 19/8/21) in cui era presente il modulo di dichiarazione dati del conducente da compilare ed inviare entro 60 GG. Per errore non l'ho fatto. Oggi 3/2/22 mo è arrivata la multa (affidata alle poste in data 1/2/22) per mancata dichiarazione dati. È contestabile in base ai giorni trascorsi tra la prima ricevuta e l'ultima? Grazie

Buonasera, da quanto Lei dice e quindi se le date sono corrette, questa seconda multa doveva essere notificata entro 90 giorni dalla scadenza dei 60 per comunicare i dati. Se ritiene mi può contattare per una consulenza gratuita. Mi trova sull'Albo degli Avvocati di Palmi. Cordialmente. Avv. Maria Alessi

Buongiorno, cerco di essere breve anche se non è semplice. Nel 2014 mio padre ha fatto causa agli affittuari di un locale di sua proprietà, i quali se ne sono andati senza riconsegnare le chiavi e lasciando migliaia di euro di danni.(danni ben visibili dalle finestre rotte). E' stata emessa una ingiunzione di pagamento che è stata pagata entro i termini senza opposizioni. A quel punto l'avvocato ha detto che la cosa migliore da fare era quella di proseguire con altro decreto ingiuntivo per i canoni non riscossi. Mio padre si fidò ciecamente e vinse tutte le cause in primo appello. Gli affittuari infatti dissero vagamente di aver consegnato le chiavi presso l'abitazione di mio padre. In seguito alla loro impugnazione in corte di appello, cambiarono la versione dei fatti dicendo che "avevano consegnato le chiavi presso il locale con 2/3 testimoni". (Nel frattempo mio padre è venuto a mancare.) Sentiti i testimoni in corte di appello, i giudici hanno deciso che la versione dei fatti era attendibile e noi eredi siamo stati condannati a pagare una cifra di 60000 euro (tra restituzione dei soldi pagati da controparte precedentemente e spese legali). Soldi che con non poca fatica abbiamo versato. Ripensando a tutto il processo, al fatto che l'avvocato non abbia mai sottolineato il fatto che controparte ha cambiato la versione dei fatti (ovvero la modalità di consegna delle chiavi) fino ad avere l'approvazione dei giudici, ripensando anche al fatto che il nostro difensore ci diceva che potevamo continuare fino alla Cassazione forti di un decreto ingiuntivo passato in giudicato (per poi alla fine dirci che non ne era più sicuro), e non meno importante il fatto che nessuno sia mai venuto a verificare che quello che dicevamo noi era verità (ovvero il locale lasciato in pessime condizioni), ci stiamo chiedendo se non ci abbia difeso a sufficienza. Abbiamo deciso di non voler pagare la parcella che presumo entro breve ci farà avere. Ci sono, secondo voi, i presupposti per trovare un avvocato ed opporci al pagamento della parcella per negligenza del difensore? O chiedere eventualmente un danno?. Grazie. (Disponibile a contattare avvocati)

Buongiorno. è opportuno approfondire e visionare gli atti in Suo possesso al fine di poterle dare una risposta concreta e corretta. Per una consulenza legale approfondita può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA. MILANO - BARI

Buongiorno, ho ricevuto un atto di precetto da parte di un avvocato per una consulenza svolta anni fa. L'avvocato aveva dame ricevuto una cambiale a saldo nel 2021 di cui ho prova di consegna e firma. A fine anno mi ha contattato dicendo che la cambiale era stata protestata, nulla di vero, perchè ho verificato con la banca in camera di commercio e Banca Italia. L'errere di incasso se mai 'è stato è stato il suo. Personalmente non ho neanche mai ricevuto nulla dalla banca per l'arrivo di questa cambiale. Come posso risolvere?

Buongiorno. Per poterLe rispondere adeguatamente bisognerebbe visionare l'atto di precetto che Le è stato notificato. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

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