Buonasera, lo scorso anno ho acquistato presso un concessionario una moto 125 intestata a mio nome, e pagata tramite finanziamento sempre intestato a me, ma non ero io ad usare questo mezzo, bensì la mia compagna. Ho provveduto a intestarla a me e ad intestare a me anche il finanziamento perchè lei aveva già un finanziamento attivo e non poteva accenderne uno nuovo a nome suo. Qualche mese fa ci siamo separate e lei ha portato con sè la moto ed io ho chiuso nel frattempo il finanziamento. La mia intenzione è rivendere la moto al concessionario che me l'ha venduta e con il quale mi sono già accordata. La mia ex compagna non ha intenzione però di restuituirmi la moto, nè di lasciarla al concessionario che dovrebbe riacquistarla. Viviamo in due città diverse e non ho modo di andarla a recuperare di persona. Cosa posso fare per rivendicare il mio diritto a riavere questa moto che di fatto è intestata a me? Devo procedere con una denuncia? In caso lei venga sanzionata o abbia incidenti con questo mezzo, posso incappare in qualche problema giuridico? Grazie

Buonasera. Al fine di poter riavere il bene di Sua proprietà provveda ad inviare formale comunicazione di diffida, salvo, eventualmente, agire in giudizio. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno, Avevo contattato un'agenzia di case della mia città per vendere il mio immobile, ora causa altri problemi e programmi abbiamo con i proprietari (la mia famiglia) pensato di non vendere più l'iimmobile, lo abbiamo comunicato all'agenzia in questione ,la quale ci dice che loro hanno diritto ad una penale piuttosto alta ora ,!)io sapevo che c'erano trenta giorni di tempo dopo i quali scatterebbe la penale 2)Preciso che le foto dell'immobile non sono state fatte, e loro lamentano soldi spesi per pubblicità e il lavoro che c'è dietro 3)Sulla clausola firmata per accettare il signor Tizio come agente mandatore,alla voce clausola penale non era specificato il termine di 14 giorni per recedere pena pagamento penale,è una cosa legale a fini della legge? 4) Un' altra cosa che mi insospettisce la signora che si è presentata facendo un calcolo e dove prima veniva la cifra di 2.800 euro, ha detto che essendo buona e volendo concludere in fretta,poteva scendere a 2.000.... che sarebbe poi la cifra vera e "giusta" di quella che in teoria dovrebbe essere la sua penale adesso come mi devo comportare? mi conviene mettere di mezzo un legale? le cose che mi sembrano poco chiare sono due principalemte 1) il termine dei 14 giorni per retocedere che non è riportato sul foglio firmato 2) questo lavoro che lei dice di aver fatto,posso chiedere che sia documentato? costi pubblicità di una cosa della quale non avevano nemmeno una foto se non del cancello dello stabile dove vivo,è legale comportarsi così?

Buongiorno. Premesso che bisognerebbe visionare la documentazione in Suo possesso, l'art. 1337 c.c. prevede che ci si può tirare indietro dagli accordi presi se non si è ingenerato nell'altra parte la sicurezza di una definizione del contratto. Pertanto, tanto più le trattative sono prossime alla conclusione del contratto preliminare, tanto meno è possibile il recesso immotivato. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Gentilissimi, Ad aprile ho sottoscritto un contratto per la prestazione di servizi di formazione (un corso di una scuola privata), nonostante le prime date di disponibilità fossero solo ad agosto. Dopo svariati pressing da parte della scuola (via telefono ed e mail), ho pagato la prima rata a maggio (250 euro di 2.970 complessivi dell'intero corso). Tuttavia, a giugno sono riuscito a trovare un impiego soddisfacente e non ho più intenzione di frequentare suddetto corso. Le clausuolale del contratto mi obbligano però a pagare l'intero importo. Cito "entro e non oltre 10 giorni dalla conclusione del contratto é consentito all'iscritto di esercitare la facoltá di recesso", "l'azienda non assume alcuna responsabilitá in caso di disservizi imputabili a causa forza maggiore e/o nel caso di mancata esecuzione nei termini stabiliti per causa a lei non imputabile" e "il mancato pagamento anche di una sola rata comporterá la decadenza della rateizzazione, con conseguente obbligo di pagamento immediato dell intero importo". Io avevo fatto richiesta per cominciare a pagare la seconda rata ad agosto, la richiesta é stata accolta e volevo quindi sapere se queste clausole fossero semplice "formalità" e a quali rischi vado incontro in caso di mancato pagamento. Grazie in anticipo per l'aiuto

Buongiorno. Occorre esaminare nel dettaglio la documentazione per fornirle adeguato parere. Sono a disposizione per darle formale consulenza in merito,mi può contattare ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra - Pavia

Buonasera, chiedo questo parere . Se ho chiesto ad una persona (conoscente, amica) di cui ovviamente mi fidavo una consulenza contabile, nel senso di seguire alcune pratiche amministrative dell'azienda, senza alcuna lettera di incarico e senza la tracciabilità di pagamenti seppure minimi effettuati a sdebito di questa consulenza, in caso di errori che questa persona ha commesso nello svolgimento di queste pratiche chi ne risponde? Io e la mia azienda possiamo essere in qualche modo penalizzati dall'avere affidato un incarico in via informale?. Grazie

Buongiorno. Se non è possibile avere le prove dell'affidamento dell'incarico è, a mio parere, difficile poter ottenere un risarcimento del danno. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Sono un pensionato disabile e il credito in oggetto, per il quale non sono mai stato messo in mora da ****, mi è stato chiesto a marzo 2018 da **** SPV srl di Conegliano e a febbraio 2021 da *****srl di Padova, entrambe dichiaratesi (senza documentarlo) come cessionarie del credito. La somma originaria di € 2.478,61 sarebbe diventata € 6.585 (comprensiva di 250 di spese e 2.517 di interessi legali). Devo pagare e poi suicidarmi o c'è qualche altra possibilità meno cruenta ?

Buonasera, purtroppo per dare risposta al suo quesito è necessario verificare preliminarmente gli atti in suo possesso. Se vuole mi può contattare all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi

Diritto amministrativo - Consulenze legali su - Pag.30

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