Buongiorno. Volevo chiedere se un elettricista può fare in maniera di non dare corrente nel caso il cliente sia insolvente. (Anche solo con chiave al quadro). Ovviamente si intende previo preventivo firmato dove c è scritto che dopo pagamento saldo e firma chiusura lavori da parte di committente e direttori lavori si provvede alla c.d. "scossa" all'impianto

Buongiorno. Dovrebbe provvedere a richiedere formalmente mediante messa in mora il pagamento della prestazione, ed in caso di inerzia richiedere l'emissione di un decreto ingiuntivo. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

L'assemblea condominiale ha deliberato a maggioranza l'istallazione dell'ascensore da porre nella corte esterna. Essendo noi al primo piano, ho dato parere negativo e richiesto l'esclusione. Durante l'assemblea e' stata deliberata la spesa e siamo stati inseriti nella condivisione della spesa. Necessito di assistenza su come procedere per la impugnazione e contestazione della delibera, e per ripristinare quanto richiesto e cioè la esclusione di tale spesa

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, in generale la proprietà dell'ascensore è divisa fra tutti i condomini, anche quelli che vivono al piano terra o i proprietari di negozi. Le spese che ne derivano saranno quindi a carico di tutti. Non sono comproprietari quei condomini che non possono servirsi dell’impianto, ad esempio se l'ascensore serve alcune scale condominiali e non altre. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buongiorno, circa un anno fa ho acquistato un appartamento al piano terra di una villetta a schiera. La descrizione dell'immobile comprende proprietà di appartamento di metri quadri 78 con annesso cortile di proprietà esclusiva antistante e retrostante, il tutto regolarmente coincidente con quanto disegnato nella planimetria allegata. I proprietari del seminterrato sotto casa mia, sostengono di essere i proprietari del cortile antistante , poichè la piantina (molto vecchia, e mai aggiornata quando sono state fatte le divisioni) allegata al loro atto di vendita riporta il disegno ( non proprio coincidente nella forma) di questo cortile. Nel loro atto di vendita però, si parla solo di appartamento di mq 78, non viene menzionato il cortile. Inoltre, nella scheda planimetrica scaricata dal catasto del comune, il cortile risulta come subalterno 8, cioè la mia proprieta'. La loro pretesa, è dovuta al fatto che sostengono che avendo acquistato per primi (nel 2018), hanno il diritto di esserne i proprietari, poichè il proprietario era unico ( ma gia nell'atto originario i 2 appartamenti erano suddivisi in 2 subalterni ). Dopo varie discussioni, abbiamo trovato un accordo nell'uso comune del cortile. Hanno voluto a tutti i costi effettuare dei lavori, ma poichè io al momento non disponevo della possibilità economica , hanno insistito nel voler procedere immediatamente e pagare tutto loro. Dopo aver effettuato i lavori, ho chiesto le chiavi del cancello di accesso e me le hanno negate, supponendo ancora una volta di esserne i proprietari esclusivi. Inoltre, senza nessun accordo, hanno deciso di cambiare anche il cancello principale di ingresso della proprietà, senza avvisarmi e senza fornirmi le chiavi. Dato che nella mia proprietà risulta incluso questo cortile, immagino che avrei molti problemi in una futura vendita. Come posso comportarmi per tutelarmi? Ho diritto di rivendicare la proprietà del cortile e chiedere i danni per non aver ancora le chiavi dei cancelli? Grazie

La questione va valutata attentamente e documenti alla mano. Sono a Sua disposizione per offrirLe consulenza e assistenza anche via mail. Cordiali saluti. Avv. Michele Brundu con studio in Cagliari

Abito in una casa posizionata al centro di un fondo di proprietà di una cooperativa agricola. La conduttura dell'acqua attraversa i loro terreni e il contatore é posizionato a 800 metri dalla abitazione. Nel tempo la cooperativa agricola ha ceduto parte del terreno ad un'azienda che ha costruito un piazzale sopra alla conduttura ed ha deviato il mio diritto di passaggio ma non la conduttura per recintare la loro proprietà. A me non è stato comunicato nulla se non la deviazione del passaggio a cose fatte. Ora, a distanza di qualche anno, si è verificata una rottura nella conduttura e il punto di rottura é posta proprio sotto il nuovo piazzale dentro la proprietà di questa nuova azienda. Ho consultato le due proprietà per chiedere una collaborazione e siamo giunti alla conclusione che tutti preferiremmo fare deviare la tubatura per farla passare al di fuori della azienda nel terreno della cooperativa. I lavori saranno parecchio onerosi e ho chiesto alle due aziende una partecipazione alle spese. Ora sto aspettando le loro risposte ma mi piacerebbe sapere se la mia richiesta é legittima o é solo un appello alla loro benevolenza? La mia tubatura originariamente era facilmente accessibile con mezzi a mia disposizione, ora invece si trova sotto una struttura ed accedervi implica lo sfondamento di un piazzale ed il ripristino dello stesso, questo cambiamento mi dà qualche diritto? Chi ha venduto il terreno non avrebbe dovuto occuparsi della cosa? Grazie per i vs consigli

Buongiorno. Per una consulenza può servirsi dei recapiti indicati sul mio profilo. La consulenza è a pagamento. Cordialità. Avv. Pietronilla Valentina Montenero

Consulenze legali di Diritto Civile - Pag.149

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