Buongiorno, mio figlio ha ricevuto sfratto per morosità, per un monolocale che ha affittato è uno studente fuori sede, nel 2019 durata un anno.Il contratto è andato bene oltre cioè di fatto si sarebbe rinnovato il 15 giugno per il terzo anno.Il problema è che noi genitori abbiamo sempre pagato alla mamma del proprietario molto spesso in icontanti e nelle mani anche di terze persone come dimostrano le chat , cioè il portiere dello stabile che prendeva le buste. Dei mesi morosità ci sono, comunque.solo che mi sembra strano è che il giudice abbia dato due rinvii per un "caso così semplice" a detta del giudice stesso.Non vorrei che gli avvocati si conoscono e il mio di conseguenza non voglia andar giù pesante. Il giudice ha anche detto , siete sicuri del termine di grazia? Perché secondo me in teoria potevi dire di aver dato anche tutto in contanti. Grazie per l'attenzione , spero che Qualcuno mi risponda

Gentile Utente. La questione andrebbe analizzata in maniera più approfondita. Sfatiamo però il mito degli avvocati che si mettono d'accordo perché i rinvii sono all'ordine del giorno per tante e diverse motivazioni sia delle parti che del giudice stesso. Le consiglio di farsi assistere da un legale per tutelarsi e/o almeno fare vedere tutte le carte al fine di comprendere cosa è davvero successo. Il termine di grazia viene concesso se richiesto e serve se si ha interesse a saldare e recuperare i rapporti onde evitare spese ulteriori. Rimango a sua disposizione, trova i miei recapiti nel mio profilo. Avv. MSP

Sono beneficiario di amministrazione di sostegno, con decreto del giudice tutelare del tribunale ordinario di cagliari, udienza del 17 -06- 2016. sono laureato in medicina. si chiede se è possibile impugnare il contenuto del decreto. si fa presente che si è a conoscenza dell'articolo del codice di procedura civile, che afferma che il reclamo nanti il tribunale deve essere proposto entro 10 giorni. si chiedono soluzioni alternative. si ringrazia

Sono a disposizione per esaminare il Suo caso. Mi contatti, anche via mail. Cordiali saluti. Avv. Michele Brundu con studio in Cagliari

Salve ! Sono una ragazza marocchina di 22 anni,nel 2018 mi sono sposata con mio cugino che aveva 37 anni,sempre marocchino. Sono in Italia da agosto 2019,Da quella data non sono più tornata giù per trovare la mia famiglia perché mio marito non mi lasciava andare. Lo scorso aprile è morto mio padre che non avevo visto da quasi quattro anni,ma come il solito non sono andata,mio marito non voleva e mi ha detto se vai in Marocco non tornare più. Da quel giorno hanno cominciato i problemi,mio marito mi ha mancato di rispetto e ha cominciato a trattarmi male,perché secondo lui io ho un amante in Marocco e voglio andare per lui,ma la verità che sono una ragazza che ha perso suo padre e che piange tutti i giorni. Il 29 maggio mio marito ha fatto il trasloco nella sua nuova casa,che avevamo comprato insieme ma l'ha intestata solo a lui e io non ho niente;è andato via e mi ha lasciata nella vecchia casa che avevamo in affitto,dopo che ha portato tutti i mobili tranne me e la mia roba. Per il momento sto con una mia amica che dividiamo l'affitto e tutte le altre spese. Mio marito non mi ha solo abbandonata,adesso mi sta accusando di tradimento. Io vorrei capire se si può fare il divorzio già qua in Italia anche se ci siamo sposati in Marocco,oppure devo andare giù per farlo!?. E se mio marito mi deve mantenere,essendo disoccupata o no !?. Cosa posso fare !?

Gentile signora. Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. La questione andrebbe studiata meglio. Posso anticiparLe che la separazione potrà essere richiesta al Tribunale italiano e che è molto probabile che Suo marito dovrà versarLe un mantenimento. Tuttavia, avrei bisogno di alcuni dati in più per poterLa aiutare. Mi contatti privatamente se ha piacere. Rimango a disposizione. Avv. Martina Fazzone

Buonasera, convivo da 11 anni con il mio compagno, abbiamo un figlio di 5 anni e un mutuo. Gli ultimi mesi sono stati a tratti un inferno, lui è lunatico, alterna periodi di normalità apparente ad altri in cui non parla urla e si comporta da vero maschilista, ha attacchi di rabbia fuori controllo con una violenza verbale incredibile anche davanti a nostro figlio. Durante le discussioni mi offende umilia mortifica sia a livello personale che lavorativo e include anche la mia famiglia. Parla male e bestemmia davanti al bambino e spesso e aggressivo anche con lui senza un reale motivo. Non ha mai avuto reazioni fisiche ma la sua violenza verbale e così forte da farmi pensare che un giorno potrebbe arrivare anche a quello. Una volta a letto solo perché essendo raffreddata russavo mi ha detto che se non avessi smesso mi avrebbe lanciata contro il comodino. Mi manca di rispetto continuamente e si attacca a qualunque cosa per farmi dispetto. Economicamente io non ho grandi risorse, lavoro sono autonoma ma tra asilo mutuo e spese varie non rimane molto ma non mi manca niente né tantomeno a mio figlio. Se dovessi andare via cosa succederebbe con la casa e il mutuo e soprattutto con mio figlio?. Il mio compagno sicuramente cercherebbe di ostacolarmi. La cosa grave è che parla male di me con suo figlio, “la mamma non è in grado di fare questo etc..”. E altre offese che mi vergogno anche di ripetere. Grazie per avermi ascoltata

Gentilissima Signora. Pur essendo aduso per professione a certe notizie, ogni volta che le leggo è sempre dura. Fortunatamente, non ho ancora sviluppato assuefazione. Per mio personale modus agendi, non sono abituato a discutere di queste vicende in pubblico. Ragion per cui, se vuole sono a sua disposizione mediante i miei contatti (anche nel week-end). Le posso dire, come Avvocato e come Criminologo, che la situazione è seria e non va sottovalutata. Se vuole basta contattarmi e potrò consigliarla su diversi fronti, visto che il suo problema ha diverse ramificazioni. Auguri di ogni bene. Cordialissimi saluti. Prof.Avv. Antonio Leggiero

E' arrivato un atto giudiziario di convocazione per un'udienza per affidamento minore prevista per settembre 2022. Sono citati degli allegati, materialmente non pervenuti. Da quando è possibile visionarli e dove? Lo può fare il privato o solo il legale? Per richiedere l'anticipo della data dell'udienza, quali elementi occorrono al legale per poter avanzare istanza relativa? Grazie

Preg.mo Signore. I documenti allegati ad un atto non vengono mai notificati, potranno essere visualizzati all'interno del fascicolo telematico tramite un'apposita istanza di visibilità. Dovrà farlo un legale, munito di procura alle liti da Lei firmata. Per avanzare qualsiasi istanza è necessario visionare la documentazione in Suo possesso. Qualora avesse necessità di chiedere chiarimenti, mi contatti tranquillamente. Cordiali saluti. Avv. Alessia Bellato

Buongiorno, in caso di divorzio (in separazione dei beni e con figli) ci sono modi per il marito di mantenere il diritto di abitazione nella casa coniugale (di sua proprietà esclusiva)?. Una pratica che in alcuni casi ha funzionato è stata quella di vendere l'immobile (prima del divorzio) a una persona di fiducia (es. un genitore) e stipulare un contratto di comodato d'uso (scritto e con data di scadenza). In questo caso l'immobile essendo di proprietà di terzi non potrebbe essere assegnato all'ex coniuge. Ci sono altre possibili azioni praticabili?. Grazie

Buongiorno. In caso di separazione/divorzio la casa coniugale viene assegnata in abitazione ad uno dei coniugi nell'interesse della prole fino a quando questi non diviene economicamente indipendente. . La vendita ad un prestanome e la stipula di un contratto di comodato con termine non è una soluzione che risolve il problema (anzi: aggiunge costi e rischi) dal momento che la più recente Cassazione ha chiarito che la vendita elusiva dell'immobile destinato ad abitazione familiare configura violazione di principi di natura civilistica (primo fra tutto quello di buona fede). In secondo luogo, nel caso si venda l'immobile ad un genitore - o a terzi - chiaramente si affrontano le spese notarili e si deve giustificare la tracciabilità dei pagamenti. Poi: se il genitore dovesse malauguratamente decedere si aprirebbe la successione ereditaria sul Suo immobile. Le uniche soluzioni perseguibili sono quelle di. Cambiare la casa coniugale prima della crisi coniugale, ossia la famiglia deve andare a vivere in altro immobile da adibire a casa coniugale, presso un immobile della moglie o in affitto. In tal caso non potrebbe mai essere assegnata a Sua moglie una casa diversa dall'abitazione coniugale. Se il figlio non è troppo piccolo può chiedere il collocamento dello stesso presso la Sua abitazione (il figlio vivrà con Lei nella Sua casa). Concordare in sede di separazione/divorzio che la casa coniugale resti assegnata a Lei. Nel caso desidera approfondire l'argomento sono a disposizione. Potrà richiedere una consulenza diretta tramite il mio profilo e/o tramite recapito mail. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buonasera, sono un padre divorziato con un figlio di 19anni non convivente, che da circa 10 mesi è orfano di madre, da cui ha ereditato una casa , una macchina e liquidità dalla banca, inoltre percepisce 510 euro dall'INPS per i contributi versati dalla madre, inoltre a breve otterrà l'indennizzo dell'assicurazione a seguito dellincidente stradale in cui è morta. Detto ciò , fino al mese scorso ho sempre versato il suo mantenimento prima alla madre e poi a lui direttamente, nonostante la mia situazione lavorativa precaria, ( contratto a tempo, mensilità circa 800 euro, non ho una macchina e non ho una casa) sono comunque obbligato al suo mantenimento, fino a quando, visto che il nostro rapporto affettivo si è totalmente interrotto per sua volontà da circa sei mesi. Grazie. Cordiali saluti

Buonasera. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Diritto di famiglia: Consulenze legali su - Pag.41

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