Buonasera , nella mia situazione sono coinvolti assistente sociale , casa famiglia e il tribunale per i minori però la mia Padria podestà ce l'hanno ancora i miei genitori. La domanda che vorrei farvi è un po'infantile ma essendo ignorate in materia vorrei vivamente che mi rispondeste voi che siete esperti . Io ho 17 anni e vorrei farmi il motorino (125cc) , ovviamente i mie genitori e assistente sono d'accordo ma non so se serve il permesso del giudice perché alla fine i mie genitori restano sempre i miei tutori e anche per la casa famiglia non c'è problema , quindi vorrei sapere se il giudice ha un peso in questa decisione

Buonasera, a 17 anni ci si può anche sposare quindi chiaramente è anche possibile acquistare un motociclo. La questione è particolarmente complessa perché servirebbe l'autorizzazione del giudice tutelare essendoci il contrasto tra la sua persona e gli esercenti la responsabilità genitoriale. Altro problema è che il contratto di assicurazione dovrebbe essere per forza sottoscritto da un soggetto maggiorenne anche se questo non è un particolare problema perché trova un suo amico e fa stipulare il contratto in favore di terzo

Buongiorno, sono separato con una figlia di 5 anni collocata presso la madre, affidamento condiviso, la madre vive con suo papà in un appartamento con condizioni igieniche sanitarie imbarazzanti e più volte ha avuto atteggiamenti violenti verso me verbalmente davanti alla bimba e fisicamente verso mia sorella aggredendola. Passa tutto il tempo a lavorare e trascura la figlia delegando a mio suocero pure l'accompagnamento a scuola. Mia figlia non vuole mai tornare da sua mamma quando è con me, piange molto quando si avvicina il momento di portarcela e mi dice chiaramente che la non vuole starci e che vuole rimanere con me. Settimana scorsa mi ha detto che la mamma l'ha spinta contro il muro facendole sbattere la testa. Avvocato educatrici e pediatra sono al corrente di tutto, mia figlia poi ultimamente la vedo più triste rispetto a prima, sicuramente c'è un disagio, come posso muovermi? Preciso che ciò che la bimba ha detto è tutto registrato, grazie

Buonasera. Mi dispiace per quello che lei riferisce. Alla fine, i bambini diventano le vere vittime di queste situazioni conflittuali, dalle quali gli adulti in qualche modo riescono a venirne fuori in maniera generalmente congrua. Spesso, sono utilizzate come obbrobrioso strumento di contesa, senza alcuna considerazione né per la loro dignità, né per la loro fragilità. Fra l'alto, la bambina dovrebbe essere "gestita" anche dalla madre, senza "delega impropria" alla pur preziosa figura del nonno. Ragion per cui, il consiglio (se è in possesso di documentazione adeguata) è quello di rivolgersi - tramite legale - al Magistrato e di chiedere alla luce di tutto ciò la rideterminazione dei provvedimenti giudiziari. Spero di essere stato utile. Distinti saluti. Prof. Avv. ANTONIO LEGGIERO

Buonasera. Io e il padre di mio figlio siamo divorziati e nostro figlio passa una settimana con lui e una con me alternativamente. Mio figlio ha 14 anni e non è vaccinato né vuole vaccinarsi, mentre il padre cerca di convincerlo a farlo. Mio figlio fa aikido, facendo il tampone 2 volte a settimana. Adesso suo padre, per convincerlo a vaccinarsi, dice che quando è con lui, visto che è il suo tempo, mio figlio non fa tamponi quindi non va ad aikido. Dice che quando è con lui lo gestisce come vuole lui perché è minorenne. La mia domanda è: ma a 14 anni un ragazzino non ha il diritto di esprimere la propria volontà e di farla rispettare? Il tempo è suo o di suo padre?. Grazie

Buongiorno. La legge riconosce che l'ascolto del minore di almeno 12 anni, e anche di età inferiore, purchè dotato di capacità di discernimento, costituisce una modalità di riconoscimento del suo diritto fondamentale ad esprimere le proprie opinioni nelle questioni che lo riguardano. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Il tribunale per i minorenni non risponde alle mie numerose istanze per avere dei colloqui con le mie figli che sono state tolte alla mia ex convivente mentre io ero detenuto e collocate in comunità. Il tribunale non mi da risposte dopo che sono passati 2 anni alle mie istanze ho avuto solo un colloquio con loro mentre ero detenuto. Posso fare ricorso alla corte dei diritti dell'uomo per il fatto che il tribunale non mi risponde? Come posso richiedere tutti gli atti della pratica

Buongiorno. La sua richiesta merita un accurato approfondimento. Per una consulenza e per eventuale assistenza legale può contattarmi ai recapiti presenti sul mio website. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico LAMANNA DI SALVO. MATRIMONIALISTA - DIVORZISTA. MILANO - BARI

Buongiorno. Sono separato con una compagna con cui convivevo. Abbiamo deciso, in sede giuduziale per l'affidamento (prevalente la madre) congiunto di mia figlia che ora ha 11 anni. L'altro giorno mia figlia mi ha appertamente richiesto di voler stare con me e con difficoltà l'ho convinta a sopportare la situazione e di tornare anche dalla mamma. Questa situazione si sta rifflettendo sulla serenità psicologica di mia figlia ( ed anche mia) che puntulmenta quando viene da me ( 3 volte o più a settimana ) non vuole tornare dalla mamma. Come mi devo muovere sul piano giudiziale ? Se mia figlia si dovesse rifiutare di essere riaccompagnata dalla madre cosa devo fare ? Grazie per la risposta

Faccia relazionare il caso ai Servizi Sociali competenti, in maniera tale che riscontrando la veridicità di quanto da Lei sostenuto, tale relazione le possa essere utile a livello probatorio per chiedere la modifica delle condizioni della separazione

Buongiorno. Sono una mamma di tre figli, due femmine 17 e 13 anni e un figlio maschio. Il mio figlio che ha 15 anni ha cominciato fare uso delle droghe leggere. È stato bocciato per due volte nelle medie e ora ha abbandonato la scuola completamente: ( terza media). É molto aggressivo nei miei confronti, usa le parole molto pesanti e a volte più alzare le mani. A casa spariscono i soldi. Per alcuni episodi é seguito dal team del centro salute mentale: dalla psicologa e assistente sociale. Rifiuta assolutamente frequentare la psicologa. Il suo padre con qui sono ufficialmente divorziata non mi vuole sostenere per aiutare al figlio e per risolvere questo problema. Anzi mi si è rivolto contro, l'ho copre in tutto e per tutto, da al ragazzo in continuazione dei soldi, sostiene che quello non frequenta la scuola e addirittura compra le sigarette. La situazione è molto preoccupante. Ho paura che il mio figlio comincerà ad usare le sostanze veramente molto pericolosi. Non so a chi rivolgermi. Come proseguire in modo giusto. Ho bisogno di essere indirizzata ed aiutata. Grazie

Gent.le Sig.ra. Si rivolga ai servizi minorili c/o il Tribunale per i Minorenni di Perugia, e insieme a loro valuti una denuncia ai Carabinieri. Il ragazzo può essere collocato in Comunità. Con i miei Saluti migliori. Avv.Andrea Braccioli

Volevo sapere a se mia figlia, tre anni e mezzo, può essere rifiutato il tempo pieno ad una scuola materna statale perché fatica ad addormentarsi. Lei impiega un po' ad addormentarsi e quindi fa capricci; le maestre mi hanno spiegato che se disturba gli altri bimbi, possono tenerla solo fino a pranzo. Possono farlo? Non è un diritto del bambino frequentare la scuola materna anche se non obbligatoria?

Buonasera Signora. Il comportamento delle maestre è del tutto illegittimo. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Salve,il mio quesito è il seguente. Sono separata dal mio ex marito da anni e abbiamo un discreto rapporto avendo un bambino di 12 anni. Abbiamo tutto organizzato dalla sentenza di separazione e mai ci sono stati problemi anche quando si è trattato di organizzarci con situazioni extra. In questo periodo però abbiamo un problema. Nostro figlio si rifiuta a causa di qualche situazione contrastante nata con il padre, di andare a dormire da lui nel weekend. Abbiamo fatto il possibile per parlare di questa cosa con lui e risolverla ma al momento lui non vuole e vivo con forte disagio la cosa, continua ansia, preoccupazione, angoscia. Il padre sta usando il pugno di ferro, obbligandolo a farlo andare e io mi sento davvero in difficoltà a fargli vivere giorni in quello stato d'animo pessimo. La mia domanda è : può mio marito costringere sia il figlio che me ad accettare questa assurda forzatura psicologica per un bambino di 12 anni? io mi sono offerta con lui anche a farglielo vedere tutti i giorni per parecchie ore per sopperire alla mancanza dei weekend che gli spettano. Da madre non riesco ad accettare questo forte malessere di mio figlio. La legge che dice in questi casi? GRAZIE

Buongiorno, 12 anni è un periodo difficile durante il quale i figli rompono le scatole più del solito. Occorre avere molta pazienza e tentare un dialogo senza forzarlo per evitare muro contro muro. Stante la collaborazione tra voi, continuate in tal senso. Magari tra qualche tempo, si rifiuterà di rimanere con Lei. Dal punto di vista giudiziario, si potrebbe ricorrere al giudice tutelare ma non è lei che si oppone bensì il minore. Forse servirerebbe uno specialista in psicologia intantile per favorire il dialogo. Il ruolo del padre, in ogni caso, è quello anche della severità. Sono l’Avvocato Vittorio A. Marinelli, titolare dello Studio Marinelli & Partners, composto da otto Avvocati specializzati in grado di affrontare la Sua problematica sotto tutti i vari aspetti. Siamo tra gli studi legali con più recensioni positive in Italia su Google Maps -a oggi 186 a 5 stelle - e su altri social, tra cui StarOfService: 93 a 4,9 stelle. Può illustrarmi il suo caso chiamandomi direttamente al 3481317487 per una prima consulenza orientativa gratuita. Questo passaggio è utile a entrambi per condividere la problematica e visualizzare le possibili soluzioni. Siamo a Roma e operiamo in tutta Italia e, in particolare, a Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Bari, Firenze, Savona, Imperia, Genova, Aosta, Cuneo, Alessandria, Novara, Pavia, Lecco, Monza, Bergamo, Brescia, Mantova, Bolzano, Trento, Udine, Belluno, Cortina, Verona, Padova, Treviso, Vittorio Veneto, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Rimini, Massa Carrara, Livorno, Arezzo, Perugia, Foligno, Spoleto, Terni, Ancona, Rieti, Viterbo, Pomezia, Velletri, Pescara, Chieti, Benevento, Torre Annunziata, Salerno, Agropoli, Foggia, Brindisi, Taranto, Lecce, Cosenza, Reggio Calabria, Catania, Olbia e Cagliari

Buongiorno. due persone non sposate che hanno un figlio, si lasciano perché non vanno più d’accordo e decidono che le spese del figlio vengano sostenute da entrambi, per avere una tutela e senza ricorrere al giudice, si può andare da un avvocato e tramite scrittura privata ufficializzare la cosa? Perché al momento vanno d’accordo però magari fra 10 anni, per dispetti o cose la madre chiede qualcosa al padre…. Si può procedere con la scrittura privata dichiarando che entrambi i genitori provvedono alle spese del figlio?

Buongiorno. Per il caso da Lei descritto bisogna sempre ricorrere al Tribunale. Eventuali accordi intervenuti tra le parti non hanno efficacia. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

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