Iscrizione al corso di estetista il 24 febbraio 2021 perché a numero chiuso per un corso che comincerà a ottobre 2021. A luglio trovo lavoro e telefono per cancellare l'iscrizione. Mi viene detto che vedranno se il mio posto sarà occupato da un'altra iscrizione altrimenti si dovrà pagare. Io ho chiesto la cancellazione molto prima dell'inizio del corso per motivi importanti. Posso non pagare l'intero corso di due anni che costa €6300?

Buonasera, al fine di poter dare una risposta al Suo quesito occorre visionare il documento con iul quale è stata fatta l'iscrizione al corso e le relative condizioni contrattuali. Grazie per l'attenzione e si rimane a disposizione per ogni ulteriore necessità. Avv. Francesco Magnosi

Buongiorno il mio amico ed io eravamo ubriachi e ci siamo picchiati in mezzo alla strada. I passanti hanno visto e hanno chiamato i carabinieri dando il nominativo della persona che mi ha picchiato. Mia madre ha insistito e mi ha portato in pronto soccorso (in pronto soccorso non ho dato il nominativo della persona) ma non mi sono fatto male. Ai carabinieri è arrivato il referto e mi hanno convocato. non volevo sporgere denuncia e mi sono spaventato davanti a loro e ho dato un nome falso. Ora non so come comportarmi, se tornare in caserma e dire la verità ma specificare che non voglio sporgere denuncia o no. Non voglio creare casini a lui perché siamo tanto amici ma ho anche paura che la mia sia falsa testimonianza e magari vada io nei casini. Mi potreste consigliare cosa fare per favore?

Gentile Utente, la rissa è un reato plurisoggettivo che prevede la presenza di almeno 3 persone. Due persone che si picchiano risponderanno dei reati meno gravi di "percosse" o più verosimilmente di "lesioni personali". Nel caso di specie occorre verificare la tipologia di lesioni subite. Se ha subito lesioni levissime (meno di 20 giorni di malattia) sarà sufficiente presentarsi dai carabinieri e procedere alla remissione di querela. Se le lesioni personali sono lievi, gravi o gravissime il reato è procedibile d'ufficio: ciò significa che l'Autorità giudiziaria una volta appresa la notizia dovrà procedere con le indagini e con l'apertura di un procedimento penale senza la necessità che la persona sporga querela. Nè la persona offesa potrà rimettere la querela. Nel caso di specie, è verosimile che le lesioni siano state considerate gravi e che pertanto un procedimento penale sarà aperto (indipendentemente dalla Sua querela). E' altresì grave aver indicato un nome falso (o denunciato una persona estranea) ai Carabinieri. Rischia un procedimento per calunnia o per false dichiarazioni a pubblico ufficiale. E' consigliabile approfondire la vicenda con un Avvocato di Sua fiducia per porre rimedio alle sciocchezze fatte. Occorre, in particolare, capire cosa ha realmente dichiarato al pronto soccorso, cosa ha dichiarato ai carabinieri e quale persona ha indicato (persona realmente esistente?). Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Colei che mi sta per denunciare mi ha contattato sui social dicendo che contatterà i suoi avvocati per diffamazione in quanto sui social avendo delle pagine e un canale youtube dedicato alla Fede Cattolica, avrò detto qualcosa contro questa donna che si è messa a dire pubblicamente cose assurde su Gesù e io ho detto che non era cosi, che in questo modo si diventa falsi profeti asserendo che Gesù aveva figli, e aveva messo in scena la sua finta morte. Questa donna allora mi contatta sui social e mi dice che mi farà querela per diffamazione. Allora ho provveduto a togliere tutti i commenti e video all'istante. Sapendo che intraprenderà questa azione cosa devo fare? Si puo diffamare la fede cattolica e non si puo difenderla in nessun modo in un paese cattolico cristiano e se si dive qualcosa contro coloro che cercando di affondarla si rischia anche il carcere o le denunce per diffmazione?

Gentile Utente. La legge punisce il vilipendio alla confessione religiosa, ossia effettuate mediante insulto in luogo pubblico (facebook è parificato ad un luogo pubblico). Ciò che viene punito non è il disprezzo per la religione. Per configurarsi reato il disprezzo deve manifestarsi pubblicamente ed essere tale da offendere il sentimento religioso dei fedeli. Da ciò che descrive, se Lei si è limitato a contestare aspetti religiosi (ossia una disputa se Gesì avesse figli o meno o se avesse messo in scena la sua finta morte) in linea di massima, non si configura alcuna condotta penalmente rilevante. Se Lei invece ha offeso la dignità e la reputazione della signora attraverso l'utilizzo dei social, allora sì, potrebbe rischiare una querela per diffamazione, anche aggravata. Ovviamente occorrerebbe prendere visione o conoscere le parole che ha proferito per poterLe dare un parere più adeguato e sicuro. . Se necessita di una consulenza più approfondita può richiedere una consulenza diretta tramite il mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Salve, ho fatto una denuncia a dei pakistani tempo fa, che abitano sotto di me, siamo dovuti andare in tribunale perchè ci hanno denunciato e noi anche, perchè fanno rumore a ogni ora e non rispettano gli orari condominiali, volevamo sapere se dobbiamo pagare le spese dell avvocato visto che è d'ufficio, abbiamo fatto l'isee per vedere il nostro reddito ed è 11.055.00, volevamo sapere se dobbiamo pagare l'avvocato d'ufficio, a parte la denuncia reciproca loro continuano a fare rumore a ogni ora in piena notte

Egregio Signore buongiorno. Le rispondo in relazione al suo dubbio per quanto riguarda la tenutezza da parte sua a corrispondere al difensore d'ufficio il proprio compenso professionale che é comunque sempre dovuto salvo possa godere della ammissione al gratuito patrocinio (a fronte del reddito familiare complessivo emergente non soltanto dal modello I.s.e.e.). A quel punto avrà comunque necessità di dare espresso mandato ad un difensore di sua fiducia. Cordiali saluti. Avv. Giampaolo Catricala'

Con la presente vorrei richiedere una consulenza sulla possibilità di querela riguardante fatti di cui sono stato vittima in prima persona qualche anno fa e che nella fattispecie si sono esplicitati in diffamazione sulla mia persona perpetuata nel tempo da soggetti ben definiti. Per questo vorrei venire a conoscenza della possibilità o meno di intraprendere un azione del genere anche a distanza di anni e della possibilità di successo, grazie

Salve. Se sono passati più di 3 mesi dalla conoscenza effettiva delle condotte lesive della Sua dignità, non può più querelare per diffamazione. Cordialità. Amg

Buongiorno, a gennaio 2021 me ne sono andata dal mio luogo di lavoro a causa di ripetute molestie sessuali da parte del mio capo. Quando ho parlato con un responsabile dell'ufficio, lui lo ha riferito al mio capo, il quale mi ha minacciata dicendo che dovevo stare attenta a chi e cosa raccontavo fatti che ha ritrattato immediatamente. In data odierna, una mia ex collega mi ha chiamata, in quanto è stata vittima di violenza sessuale da parte della stessa persona. Cosa dovremmo fare. Cordiali saluti

Gentilissima, è necessario predisporre una denuncia-querela raccontando i fatti e, se possibile, allegando le prove di ciò che si denuncia ovvero i nomi delle persone che possono fornire informazioni utili alla Polizia. L'atto va redatto con precisione e prudenza per evitare di subire un procedimento per calunnia. Se ritiene può contattarmi e instaurare un contatto professionale. Distinti saluti

Buongiorno, vorrei gentilmente esporvi il mio caso per avere un consiglio..Il 16 marzo sono stata arrestata in seguito a una condanna per guida in stato di ebbrezza (senza terzi coinvolti) del 2012. Dopo un mese di carcere,mi è stata concessa la detenzione domiciliare con l'obbligo del bracciale,che mi è stato tolto quando la pena è scesa sotto i sei mesi. A quel punto, il mio avvocato ha presentato istanza per un cambio di domicilio,in quanto dove dimoro non posso prendere la residenza e per le due ore di permesso giornaliere. Da sottolineare che,ho problemi piuttosto seri di salute e quindi mi ritrovo senza medico e impossibilitata a farmi curare.. Detto questo,dopo più di un mese e dopo aver mandato anche una mail al magistrato di sorveglianza, ancora non ho ottenuto una risposta..Mi viene anche il dubbio che, l'avvocato non abbia presentato alcuna istanza. Ora, è dal 16 marzo che sono reclusa e addirittura le forze dell'ordine che effettuano i controlli, sono stupiti del fatto che ancora non mi siano state concesse le ore per uscire,io sono al limite, sto iniziando ad essere depressa e come se non bastasse,mia mamma, da cui sconto i domiciliari,a fine mese deve partire e a quel punto,dovrei rientrare in carcere perché qui non posso stare da sola. Avete un consiglio per favore?

Buonasera. La concessione di permessi orari per chi si trova in detenzione domiciliare, così come la forma stessa di detenzione domiciliare invece che in carcere, è soggetta alla discrezionalità del Giudice: il Giudice può autorizzarle, ma non è vincolato a un obbligo. Il mio consiglio (e lo raccomando caldamente, soprattutto visti i tempi "stretti") è di riprendere immediatamente contatto con l'Avvocato che l'assiste, chiarire le esigenze e assicurarsi che siano state ben precisate al Giudice. In ogni caso, raccomando anche di cercare ogni possibile soluzione per sostituire la mamma nel ruolo fin qui svolto (es. persone volontarie di assoluta fiducia che possano provvedere ai bisogni essenziali). Ogni cosa, però, consultandosi con il Suo Avvocato, che già conosce la situazione. Auguri per una auspicata risoluzione del Suo problema e i saluti più cordiali

Buonasera, vorrei raccontare questa vicenda accaduta all'incirca un mese fa. Viviamo nelle case popolari di Monte Roberto e siamo una famiglia composta da 4 individui. Abbiamo sempre avuto dell'astio con i nostri vicini dato che sono delle persone abbastanza ignoranti e fuorilegge. Il 5 giugno dei ragazzi di 21 anni aggrediscono mio padre che era tranquillo fuori casa a fumarsi una sigaretta, uno di loro credo che sia in libertà vigilata. Consigli?

Buonasera, il consiglio in questi casi è di rivolgersi alle forze dell'ordine e presentare denuncia-querela per l'aggressione. Se, come spero, il danno non è stato particolarmente grave, avete ancora solo due mesi di tempo per denunciarlo (il tempo disponibile è tre mesi dal fatto, che, scrivete, sarebbe avvenuto ormai un mese fa). La denuncia è uno strumento per proteggersi. Se i vostri vicini sono notoriamente dei poco di buono, agite con discrezione e in modo da evitare "ritorsioni". Raccomando di mettervi in contatto con un avvocato a voi vicino che potrà ben prontamente consigliarvi soprattutto in caso di impreviste necessità urgenti. Cordiali saluti

Un amico di 50 anni si reca dal proprio medico accusando dolori al torace. Il medico lo visita e lo manda a casa non riscontrando nulla di strano. Si riposi! Si riposa talmente tanto che durante la notte muore per attacco cardiaco! Ora è all obitorio dove il medico si è prontamente recato x dare la propria disponibilità al rilascio della Istat.. documento con il quale si eviterebbe l autopsia! Potrei sapere se esistono i requisiti per un azione legale?

Buonasera, condoglianze per la dolorosa e prematura perdita del Suo amico. La situazione è evidentemente molto delicata e non può essere commentata senza uno studio approfondito clinico e giuridico della vicenda. In linea generale, Le evidenzio che una autopsia può essere richiesta dai familiari se ritengono non chiare le condizioni del decesso. Sempre i familiari hanno il diritto di chiedere (e consiglio in ogni caso di farlo) la cartella clinica completa delle visite del paziente. È un loro pieno diritto, non si facciano "intimorire" da eventuali ostacoli (es. "privacy"). L'unico requisito è, appunto, quello di essere i familiari - potrà essere richiesta una dichiarazione e documento di identità. L'eventuale responsabilità del medico e della struttura potrà essere fatta valere se, al momento della visita, i sintomi erano già riscontrabili. Per valutarlo, sarà indispensabile il consulto di un esperto medico legale

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