Sono titolare di pensione INPS dal 2015 e ho un debito con Agenzia delle Entrate che ha attivato un pignoramento presso INPS. La mia pensione lorda è di € 2751 che al netto delle trattenute ( di € 794 ) è di € 1957, importo che dovrebbe essere la base per il calcolo del pignoramento. Ora tenedo conto che l'importo non pignorabile per questo anno è di € 680 l'importo del pignoramento dovrebbe essere al massimo 1/5 di € 1957-680 = € 1277/5, quindi € 255; attualmente mi vengono trattenuti € 357!!. Inoltre essendo la mia pensione NETTA inferiore a € 2500 la trattenuta massima dell'Agenzia delle Entrate non dovrebbe essere di 1/10 di € 1277 e quindi € 127?. Se è così, come posso chiedere adeguamento ed eventuale recupero del versamento maggiorato?. Grazie

Buongiorno. Premesso che bisognerebbe visionare la documentazione in Suo possesso, deve rivolgersi al Suo Avvocato di fiducia che provvederà a redigere apposito ricorso di opposizione all'esecuzione già in corso. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo

Buongiorno, Ho ricevuto un avviso di presa in carico della Agenzia delle Entrate che riguarda la dichiarazione dei redditi del 2014 (che non l’ho fatta), da pagare entro 60 gg ben 3140 €. Prima di questo avviso loro dicono che mi hanno mandato una notifica dell’avviso di accertamento nel maggio del 2019, ma io non ho ricevuto nulla. Ho richiesto al Agenzia del Entrare una copia del avvenuta consegna della notifica, mi hanno risposto che non c’è una ricevuta perché le Poste gli ha detto che non ha trovato nessuno a casa e che hanno lasciato l’avviso di giacenza che non l’ho mai trovato. Mi può dare qualche consiglio?. Grazie

Buonasera. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire e valutare. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno la mia richiesta e' molto semplice, ho ereditato da mia madre in data 16 01 2008,un appartamento con garage. Ora intendo venderlo, ma il notaio mi chiede il pagamento di una tassa riferentesi all'accettazione dell'eredita, accettazione che non e' stata effettuata al tempo della sucessione. Vorrei sapere se questa tassa la devo pagare o no, considerando il fatto che sono trascorsi circa 13 anni,quindi 3 in piu' dalla decorrenza dei termini di legge, io fra le altre cose sono figlio unico , quindi non esiste nessun altro che possa accampare diritti su questi beni, che per tutti questi anni ho gestito con piena proprieta' e sono state pagate regolarmente tutte le tasse dovute

Buongiorno. Presumo che dalla data del decesso di Sua madre ad oggi Lei abbia accettato tacitamente l'eredità compiendo "atti" che, implicitamente, hanno compartito, appunto l'accettazione dell'eredità (es: riscossione residuo conto corrente, ecc.). Senza l'atto di accettazione dell'eredità così come richiesto dal Notaio non si può procedere alla vendita dell'immobile. Se necessita di un parere potrà contattarmi chiedendo una consulenza privata oppure una consulenza diretta ai recapiti che troverà su questa stessa piattaforma e cliccando sul mio profilo. Le consulenze possono essere gestite in presenza, telefonicamente, on-line e via mail. Sono quindi a disposizione per ogni chiarimento. Con i migliori saluti. Avv. Sondra Fabbi. Milano

Buongiorno, ho letto dalla vostra pagina circa i termini di prescrizione del bollo auto non pagato. Ho ricevuto oggi l'atto di accertamento dell'agenzia delle entrate per un bollo auto riferito all'anno 2018 (dovuta entro il 30 settembre 2018 scadenza agosto 2019). Potrei avere conferma che il mio caso non risulta essere in prescrizione?. Ringrazio anticipatamente. Saluti

Buongiorno. Il pagamento del bollo auto si prescrive in anni 3, pertanto nel Suo caso (scadenza 2019) non è intervenuta la prescrizione. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Ciao, sono un ragazzo di 24 anni con un contratto di lavoro di tipo apprendistato con RAL lorda inferiore ai 21.000 euro, attualmente residente con i miei genitori. Per uscire dal nucleo familiare in tempo per la richiesta della DSU per la presentazione ISEE 2022, mi è sufficiente cambiare la residenza ed entrare in comodato d'uso gratuito presso una parte dell'immobile già frazionato (quindi numero civico diverso), attualmente di proprietà di mio padre? Se sì, c'è una scadenza entro il quale non mi è più possibile effettuare tale operazione ai fini presentazione ISEE 2022?. Grazie

Buongiorno. Il quesito da Lei posto andrebbe approfondito mediante la consultazione di un commercialista o di un consulente del lavoro. In ogni caso se ha bisogno di aiuto il mio Studio Legale si trova a Segni (RM). Rimango a disposizione e con l'occasione Le invio un cordiale saluto. Avv. Francesco Magnosi. Foro di Velletri

Buongiorno, la mia richiesta è relativa a debiti tributari di un' asd trasformata in ssd - creditore: ****- ADER in cui il presidente è chiamato a rispondere in qualità di coobbligato. Equitalia dopo l'emissione della cartella di pagamento, oltre tre anni fa, non ha emesso alcun sollecito nè svolto azioni giudiziarie per il pagamento della stessa. Premesso che In tema di associazioni non riconosciute, la responsabilità personale e solidale di chi abbia agito in nome e per conto dell'associazione è inquadrabile tra le garanzie "ex lege" assimilabili alla fideiussione, sicché trova applicazione l'art. 1957 cod. civ. e il termine di decadenza ivi stabilito, senza che tale assetto, comportando una sorta di avvalimento di una garanzia personale, menomi alcun diritto, determini un trattamento deteriore per eventuali terzi ovvero - attesa la durata semestrale (e, dunque, non meramente apparente) del termine decadenziale - leda il diritto di azione del creditore. Sempre che il caso esposto possa rientrare nel contenuto dell'art 1957, la domanda è. Si può promuovere un procedimento contro il creditore per far sì che il fideiussore (presidente asd) venga liberato in quanto ****non si è attivata nell’azione di recupero?!. Sperando che la richiesta sia di facile interpretazione e in attesa di risposta ed eventuali approfondimenti, invio distinti saluti

Buonasera, la vicenda necessita di un approfondimento. Se ritiene può contattarmi direttamente per comprendere meglio i termini della questione, al fine di adottare ogni iniziativa utile a tutela delle Sue ragioni. Cordiali saluti. Avv. Demetrio Pecora

Buongiorno, avrei una domanda da porvi, settimana scorsa mi è stata recapitata una raccomandata A/R da un avvocato nella quale mi si chiede di restituire una somma non pagata di 300€ nel 2013 per una riparazione che non ricordo di aver fatto; il mio problema è che la ditta a cui restituire la somma è andata in fallimento nel 2020 e adesso c'è il curatore del fallimento; ma in 8 anni che sono passati non mi hanno mai chiesto nulla né per via scritta né per via orale e sono sicurissimo di non avere mai fatto questa riparazione. È possibile che questo debito sia andato in prescrizione breve? In alternativa dovrei pagarla?. Grazie per il vostro tempo, cordiali saluti

Buongiorno. Premesso che la questione andrebbe approfondita, il diritto di credito nascente da una prestazione come quella descritta, cioè una fattura di riparazione di un bene, è soggetta alla prescrizione di anni 10. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Probabilmente prima avevo inviato QUESTO MESSAGGIO erroneamente alla categoria DIRITTO ASSICURATIVO. Buongiorno,il 30 giugno del 2019 mia moglie,allora di anni 63,ha chiuso la sua attività commerciale iniziata nel 1986. Gli è stata riconosciuta una pensione minima per accompagnarla sino al compimento dei 67 anni,età utile per accedere alla pensione come per legge.Avendo purtroppo versato contributi solo per 16 anni,per poter accedere alla pensione minima al compimento dei 67 anni mancavano quattro anni e approfittammo del saldo e stralcio di quell'anno coprendo con importi ridotti i al 16% per accertate difficoltà economiche i 4 anni mancanti ai fini dell'acquisizione della minima (20 anni). Prima di aderire a questo saldo stralcio,abbiamo interpellato personalmente il direttore della locale Agenzia delle entrate ed un funzionario dell'inps,i quali ci avevano assicurato che pagando le quattro annualità con il saldo & stralcio mia moglie avrebbe avuto diritto alla pensione minima.Per una ulteriore conferma a quanto ci avevano assicurato a voce,abbiamo inviato tramite il sito internet UFFICIALE Inps analoghe richieste di assicurazioni. L'inps ci ha risposto dandoci quindi assicurazioni NERO SU BIANCO che finite di pagare le rate del saldo&sralcio.mia moglie avrebbe raggiunto i 20 anni di CONTRIBUTI . Abbiamo finito di pagare al 30/7/2021 l'ultima rata e a Settembre ci siamo collegati sul sito Inps per vedere se ci erano stati accreditati i 4 anni ed invece,con grossa delusione,ci siamo visti accreditare solo 4 QUATTRO MESI. Contattati tramite web e telefono ,ci hanno risposto che l'inps accreditava l'intero importo da noi pagato per coprire solo 4 MESI ,rimangiandosi la dichiarazione fatta precedentemente ha valore legale la dichiarazione scritta e rilevabile sul loro sito indirizzata personalmente a mia moglie ,che cosi termina "....SI CONFERMA CHE LE RELATIVE PERCENTUALI RIDOTTE PREVEDONO LA COPERTURA INTEGRALE DEL PERIODO CONTRIBUTIVO MANCANTE AI FINI DEL DIRITTO ALLA PENSIONE." .Facciamo presente che se non avessimo avuto quelle assicurazioni scritte NON AVREMMO ADERITO AL SALDO & STRALCIO,per noi è stato un grande sforzo economico. Grazie per la risposta che vorrà darmi e mi scusi se mi sono dilungato,ma era necessario per spiegare la complessità della vicenda

Buonasera. La questione andrebbe approfondita in quanto ci sono diversi aspetti da chiarire. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare senza impegno ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Mi è arrivata da pagare un accertamento del Comune di Viterbo relativo alla tassa sui rifiuti (TARI). Secondo loro non ho pagato tutte le tasse del 2017. Dopo una verifica da parte mia che ha invece mostrato come avessi pagato tutto ho chiamato il numero telefonico presente sul verbale di accertamento. Una signora molto gentile mi ha spiegato che si tratta del recupero di un errore sui loro sistemi. Negli anni precedenti il comune aveva stabilito uno sconto del 30% per nuclei monopersona. a partire dal 2014 lo sconto fu tolto ma i sistemi di calcolo non furono aggiornati. Ora stanno mandando gli accertamenti per recuperare gli importi (mai richiesti!!) del 2017 e successivamente del 2018 e del 2019. Dal 2020 i sistemi sono stati modificati. La mia domanda è: hanno diritto a chiedere questi ulteriori importi ?. Io ho gli importi richiesti nel 2017 (pagati tutti !) e l'importo richiesto oggi non era presente. Vi ringrazio in anticipo

Buonasera, da quanto leggo la TARI 2017 dovrebbe essere prescritta ma senza leggere l'atto e senza la data di notifica non posso darle una risposta certa. Mi contatti all'indirizzo alessimaria.77()gmail.com per una consulenza gratuita. Cordialmente. Avv. Maria Alessi, Reggio Calabria - Frascati (RM)

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