Salve,chiedo scusa del disturbo.. le spiego brevemente la situazione.. allora attualmente sono in affitto da 10 anni nella casa attuale .. purtroppo ho perso il lavoro e non posso più stare qui senza pagare l’affitto andando via da qui e avendo un paio di rate di affitto arretrate rischio qualcosa di legale? Ho già avvisato che a fine mese lascio l’appartamento . L’appartamento è stato tenuto in modo maniacale in tutti questi anni voglio precisarlo

Buongiorno. Sono a disposizione per fornirle consulenza legale in merito, mi occupo di affitti; la consulenza è a pagamento e può contattarmi ai recapiti che trova sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv. Valeria Pietra (Pavia)

Io sono tuttora sposata,ma ad aprile lasciando una lettera e facendo una denuncia per abuso, ho dovuto lasciare la casa coniugale.sono a casa dei miei,i quali per motivi ereditari mi stanno allontanando.vorrei tornare nella casa coniugale che si trova a Firenze, io sono dovuta tornare a Grosseto.Non sono occupata e ho ben 46 anni,credo che il mio ancora marito abbia cambiato la serratura ed abbia in cada la nuova donna,ma non è separato.Io non so come fare sia avendo dovuto cambiare città che non avendo lavoro.posso rientrare in casa e per prendere tempo non accordarci la separazione? Visto che luo non risponde nemmeno al tel.mi spetta un mantenimento non avendo figli,ma non avendo potuto lavorare per via di un disturbo bipolare dai 17 anni? Sono laureata in medicina,stavo con lui dal 2091,ma spisata nel 2018 dopo trasferimento a Firenze. La decisione di non lavorare è derivata da mie grandi problematiche di salute. Insomma i miei e lui si palleggiano un fagotto inutile,ma io non ho diritto a nulla? La casa coniugale l ha ereditata lui anche se siamo in comunione di beni.Ho diritto ad un assegno visto la malattia, l età, il trasloco..? Grazie

Gentilissima Irene buonasera. La Sua vicenda dovrebbe essere studiata ed approfondita. Verosimilmente occorre instaurare un procedimento di separazione con addebito al marito e chiedere un assegno di mantenimento e un risarcimento dei danni. Tutto ciò che è stato acquistato e guadagnato dopo il matrimonio rientra nella comunione dei beni (salvo i beni personali ex art. 179 c.c.). La casa, invece, essendo stata ereditata da Suo marito è di sua esclusiva proprietà (non entra in comunione dei beni, in quanto - per l'appunto - considerato bene personale). Sono a disposizione nel caso necessiti di una consulenza approfondita o di assistenza. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buongiorno, sto affrontando la separazione consensuale da/con mio marito. Attraverso una mediatrice abbiamo trovato degli accordi, anche per il supporto economico per i nostri figli. Visto che tra i documenti che servono al tribunale sono anche le dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni, volevo sapere se dapparte del giudice di competenza potrebbero essere impostati dei cambiamenti in merito agli accordi trovati?. In attesa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente del supporto

Buongiorno. Resto a disposizione per una consulenza approfondita. La consulenza va concordata ed è a pagamento. Cordiali Saluti. Prof. Avv. Domenico Lamanna Di Salvo. Matrimonialista - Divorzista - Curatore Speciale del Minore. MILANO - BARI

Buongiorno. Sono passati oltre 20 anni dal possesso indisturbato di un immobile (con tutti i requisiti validi per richiedere l'usucapione, tuttavia non viene richiesta al giudice). Dopo circa 27 anni però il proprietario compie un atto interruttivo (invia lettera di rilascio del bene). Si può chiedere comunque l'usucapione, essendo già maturati i termini ed essendo arrivato tardivamente l'atto interruttivo? Grazie

Se vi è stato un possesso idoneo ai fini dell'usucapione può essere proposta la relativa azione di accertamento, non impedita dalla opposizione del proprietario manifestata dopo il decorso di un ventennio. Resto a disposizione per una eventuale disamina della questione. Cordialmente. Avv. Iacopo Squillante

Buonasera.. purtroppo mia madre, per il suo uso improprio dei social che spesso è spesso tipico della sua generazione purtroppo, sotto un classico post acchiappalike su vicende pseudovere di qualche vip di turno, ha commentato in maniera offensiva, certa che il mondo virtuale non si rifletta sulla realtà. Stavolta invece il vip ha denunciato per calunnia e diffamazione, con tanto di perizia polizia postale.. la possibilità è di contrattazione bonaria con sede stragiudiziale… ma quanto si rischia? Quante possibilità ci sono di un ritiro della denuncia? Che fare?. Sembra surreale anche a me, considerandoci della schiera della gente comune, una cosa simile…è assurdo

Buongiorno. Anzitutto occorre verificare la veridicitá di tale denuncia. Occorre verificare se effettivamente tale presunto vip ha presentato una denuncia o si tratta di un tentativo di truffa. Quindi suggerirei di effettuare una semplice istanza in Tribunale per verificare se veramente il nome di Sua mamma è iscritto nel registro degli indagati. La vicenda appare inverosimile. Tra l'altro non comprendo cosa c'entra il reato di calunnia con la condotta di Sua mamma (condotta che tutt'al piú configurerebbe un reato di diffamazione, o eventualmente il illecito civile di ingiuria). Qualora fosse tutto vero sará possibile effettuare una trattativa per far rimettere la querela. Se necessita di assistenza mi contatti ai miei recapiti e/o chiedendo una consulenza diretta tramite il mio profilo. Cosí possiamo verificare la fondatezza di tale denuncia ed eventualmente trovare una soluzione bonaria con il denunciante. Per una consulenza più approfondita se vuole può inviarmi anche copia di documentazione in Suo possesso al mio recapito email. Cordiali saluti. Avv. Antonino Ercolano

Buonasera, grazie per questo servizio. Ecco la mia domanda. Ho acquistato 5 anni fa un appartamento, con il camino. Circa 10 anni fa, dunque quando non ero io il proprietario, è stato rifatto il tetto del camino che dall'essere una terrazza praticabile è stato fatto diventare un tetto spiovente. Durante questi lavori, il comignolo del camino è stato "troncato" ed eliminato. Io dunque ho acquistato la casa già così, con il camino non funzionante. Posso comunque pretendere dal condominio che venga ripristinata la parte finale del mio camino (il comingnolo appunto) così da poterlo utilizzare nuovamente? Mi sono informato e mi hanno detto che si può fare, si deve "bucare" la nuova copertura e sistemare il comignolo. Non vorrei far causa al vecchio proprietario, che mi aveva comunque informato di questa situazione, perchè è un parente. Mi interesserebbe sapere se posso invece intimare al condominio di ripristinare il mio camino anche se quando il comignolo è stato dimesso non ero io il proprietario. Grazie in anticipo per una risposta

Buongiorno. Per poterle fornire un parere è necessario visionare il contratto di acquisto dell'immobile ed il regolamento condominiale. E' necessario verificare, in primis, di chi sia la proprietà del comignolo/canna fumaria. Può essere, infatti, di proprietà di tutti i condomini, e quindi essere ad uso di tutti, o di proprietà esclusiva di uno solo o di alcuni condomini. Il solo fatto che la canna fumaria sia inserita in un muro comune, non ne fa di essa un bene comune. Se infatti ne é titolare un solo condomino (o un piccolo gruppo di condòmini) essa appartiene esclusivamente ai singoli e non é più un bene comune. Il mio studio si trova a Vanzago (MI), non lontano dalla Sua residenza. Può reperire i miei contatti diretti digitando il mio nominativo su google. Resto a Sua disposizione. Cordiali saluti. Avv. Stefania Panzitta

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