Buongiorno, ho avuto un problema con un hotel, che ho riservato delle camere, ma non ho potuto usufruire del soggiorno. Il hotel impone un certo orario per prendere le chiave, anche se un hotel dovrebbe offrire questo servizio 24 ore. Altrimenti è una truffa di vendere un servizio che non corrisponde alla realta. Abbiamo dovuto cercare dove dormire, con delle ragazze minorenne che sono venute a partecipare ad un incontro studentesco a Milano e noi due mamme. Non trovando nessun hotel quella sera, siamo andate dormire a Brescia. Non sono stata contattata in nessuna maniera dal hotel ne prima, ne dopo. Nome del hotel: ****. Abbiamo riservato per una notte da 27 a 28 maggio per 7 persone, due adulti e 5 bambini. Grazie per un eventuale aiuto di essere rimborsati da questo hotel. Cordialmente

Gentilissima signora. Buonasera. Non si offenda ma l'esposizione è poco chiara. Se vuole un parere può chiedere una consulenza, esponendo il caso in maniera chiara e precisa. Dopodiché riceverà un parere qualificato ad un costo estremamente modico. Cordialissimi saluti. Prof.Avv. Antonio Leggiero

Buongiorno, ho dato i miei dati e di mia mamma ad un consulente finanziario per un prestito ma non ha mai risposto..ora mi sto preoccupando che volesse solo i dati..e se li usa per truffare o fare cose non lecite? Posso tutelare me e mamma in qualche modo? facendo magari una querela cosi se succedesse qualcosa si capisce che siamo state truffate anche noi?. Grazie

Buongiorno. Più che una querela provvederei ad inviare formale comunicazione di diffida al consulente finanziario. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Vi scrivo per chiedervi come muovermi. So che quello che vi scrivo puo apparire incredibile o uno scherzo ma purtroppo non è così. Ho avuto una relazione con un uomo finita a giugno 2020. Finita la relazione, ad ottobre, ho ripreso a frequentarmi con il mio ex. Nel gennaio 2021 resto incinta e ad ottobre metto al mondo il nostro piccolo. Il mio ex pero, non si sa per quale motivo, pretende un test per il DNA, perchè pensa che il figlio sia il suo. Giugno 2020, ottobre 2021, non credo ci sia bisogno di DNA per capire che non possa essere il suo, ma lui insiste e va in giro a dire che il figlio è suo e che vuole questo DNA nonostante tutti gli facciano notare sia impossibile la cosa. La madre di questo individuo poi, invece di far desistere il figlio da questa scellerata idea, dice che i tempi non la convincono e cose simili mettendo anche lei dubbi, per di piu, sempre lui, una volta mi ha mandato sotto casa un cantante per una serenata, l'altro giorno dei fiori per il mio compleanno. So bene che il tutto fa ridere, ma il mio compagno ormai non ride più e piu di una volta l'ho fermato appena in tempo prima che facesse giustizia da solo. Volevo quindi sapere, come posso muovermi? Di certo non faccio il DNA a mio figlio di 7 mesi per un cretino che non sa quanto duri una gravidanza e che ha certe idee per l'uso smodato di droghe che seppur leggere, lo hanno ormai reso poco normale

Gentilissima. Buonasera. Quello che lei riferisce - le assicuro - non è per nulla surreale! E' il palcoscenico della vita che offre un canovaccio superiore a qualsiasi fantasia. Fra l'altro, sono situazioni molto più frequenti di quanto crede. Ciò premesso, la esorto a non sottovalutare la situazione. Oltre che Avvocato sono anche Criminologo e le posso assicurare che la situazione (senza che si spaventi) presenta dei connotati potenzialmente criminogeni. Se vuole parlarne con me, sono a disposizione per una consulenza. Lavoro molto a Roma. Cordialissimi saluti. Prof. Avv. Antonio Leggiero. P.S. auguri per la "cicogna"!

Buongiorno Per motivi di salute ho necessita' di ritirare mia figlia 2 mesi prima della fine dell' anno scolastico dsll' asilo nido. Nel contratto ci sono vari punti numerati in uno dei quali e' scritto che in casi di ritiro devo pagare una mendilita' di risarcimento. A fine contratto si richiede una firma e poi un altra firma per accettazione punto 2 - 3- 4ecc ecc. Citando il títolo del parágrafo e scrivendo " in base all art 1341 comme 2 1342 cod civ. Artc. 33 e seguenti d.l w06/2005 ..ossia non e' citata per esteso in maniera esaustiva quello che comporta la clausola vessstoria. La mia domanda e"' : posso non pagare questa mensilita' come risarcento a causa di un vizio di forma del contratto o sono obbligata a pagare?? Grazie mille

Gentile Utente. Per poter rispondere occorre leggere il contratto. Se vuole mi contatti pure all'indirizzo mail che trova nella descrizione del mio profilo. Cordialità. Avv. Umberto Depaoli. Foro di Torino

Salve, volevo solo una risposta semplice. La mia titolare ha molto debiti sia con noi dipendenti che con la banca e l'agenzia delle entrate. Il 29 aprile ha avuto l'udienza con la banca e nel frattempo due mie colleghe hanno fatto tramite sindacati il fallimento. E ci sarà l'udienza il 9 giugno. In questi giorni la banca tramite giudice è riuscita a bloccare il conto della ditta. Arrivano i soldi dei clienti ma a quanto dice lei non può pagare nemmeno una parte degli stipendi. Il suo avvocato le ha detto che finché non arriva il 9 giugno con l'udienza per fallimento lei non può fare nessuna transazione se no rischia la bancarotta fraudolenta ed è penale La mia domanda è questa. La banca avrà anche bloccato il conto e se lei preleva potrebbero si metterla nei guai. Ma quando si fanno dei bonifici e alle dipendenti lei può dimostrare che quei soldi sono andati alle dipendenti in per stipendi arretrati e non se li è messi in tasca per gli affari suoi. Il suo avvocato, dice lei, è stato irreversibile. Ha risposto assolutamente no. Noi avanziamo soldi da lei, da qui il fallimento richiesto, e ora che può darci qualcosina anche se poco, non può farli a noi? Soprattutto perché può dimostrare dove sono finiti quei soldi? Lo trovo abbastanza assurdo. Ringraziando porgo distinti saluti

Buongiorno. Una volta dichiarato il fallimento potrà, in qualità di dipendente, insinuarsi al passivo. Inoltre, per accelerare il pagamento degli stipendi, potrà presentare apposita istanza al fondo di garanzia Inps. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Salve, qualche giorno fa uno dei vicini di casa ha allertato i carabinieri per degli schiamazzi che io ed un gruppo di amici stavamo facendo (Si festeggiava un particolare evento e si suonava qualche strumento musicale), subito dopo l'arrivo dei carabinieri abbiamo smesso ed io ed altri 2 amici siamo andati ad identificarci, abbiamo dato i nostri documenti per sapere appunto i nominativi, i carabinieri ci hanno suggerito di smettere e ci hanno mandato via, cosa che abbiamo fatto. Ora la mia domanda è, siccome non ci è stato rilasciato nessun verbale, semplicemente ci siamo identificati tramite documenti, può comunque partire la denuncia oppure è finito tutto con l'intervento delle forze dell'ordine che ci ha imposto di smettere?

Buongiorno. Certo, potrebbe incardinarsi un procedimento per 659 cp. Cordiali saluti. Avv. Francesco Genovino (Penalista)

Con una finanziaria(finanziaria 1) nella filiale di riferimento ho comunicato il recesso a causa del fatto di aver trovato un'altra finanziaria (finanziaria 2) che aveva un tasso più basso. Mi chiedo se la (finanziaria 1) si può rivalere su di me in qualsiasi modo. Ho consegnato a brevi mano un modulo compilato, un avviso su un indirizzo di posta elettronica e una raccomandata A/R per ricomunicare il recesso. Io ho solo firmato la tutela dei dati personali (Privacy) e poi c'è stato un momento di confusione perchè l'agente che seguiva la pratica non voleva mandare la PEC al mio datore di Lavoro per il finanziamento a cessione quinto. Non mi sembra di avere firmato altro e non conosco il mio numero di pratica. Chiedo parere

Buongiorno. In base al TUB (testo unico bancario) ha 14 giorni per esercitare il diritto di recesso. Se necessita, anche solo di una consulenza, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo. Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente. Avv. Fabio Casaburo. Torino - Milano

Buongiorno. Sono amministratore unico di una srl che si occupa di "gestione di strutture odontoiatriche" codice ateco 86.23. Sono inquadrato come consulente a p.iva. La sede è a Roma e le strutture sono nel Lazio e Lombardia. Una società molto grande che ha sede legale in Liguria mi ha proposto un incarico importantissimo e molto ben retribuito non da Amministratore per il momento ma di consulente/Direttore Operativo. La nuova società ha codice ateco 86.22 (strutture sanitarie) ma anche 86.22 e mi si chiede di. Organizzare e gestire anche le attività odontoiatriche per tutte le sedi Liguri e soprattutto di aprire e gestire nuove aperture in Sardegna ma soprattutto nel Lazio. Non ho mai stipulato (per ora non mi è mai stato sottoposto) nessun patto di non concorrenza futura con l'attuale società. La mia (mie) domande sono. 1) per l'AU il patto di non concorrenza è insito ovvero scontato?. 2) Nell'eventualità non lo fosse e mi fosse presentato in seguito alle mie dimissioni posso non firmarlo?. E' chiaro che mi presentero' dai miei datori di lavoro garantendo che non divulghero' segreti ne distrarro' personale, pazienti, medici ecc..., cosi' come avvertiro' i nuovi datori di lavoro che garantiro' un periodo di transizione alla società e che ultimero' tutte le trattative in corso. In attesa di un riscontro colgo l'occasione per porgervi i miei piu' distinti saluti

Buongiorno, la questione merita un approfondimento con lo studio anche della documentazione in suo possesso. Per una consulenza, può contattarmi ai recapiti presenti sul mio profilo. Cordiali saluti. Avv Francesco Archinà

Consulenze legali su deQuo - Consulta l’archivio risposte - Pag.228

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